Buongiorno Chiara,
sono mamma di una bimba di 13 mesi dal carattere un "pochino" difficile, la mia piccola infatti ogni qual volta deve fare qualcosa che non le garba sono strilli.
Il problema è che non le garba quasi nulla, cioè piange quando la vesto, piange e strilla quando le cambio il pannolino, idem per quando le devo mettere il bavaglino e quando devo darle da mangiare.
Questo all’inizio, non sta più di mezz’oretta buona da sola nel lettino o nel box… tutto questo a me da molta tristezza e penso anche un po’ di depressione perché capisco che, nonostante io faccia del mio meglio, per renderla felice sembra che non ci riesca.
Questo suo comportamento può dipendere solo da un carattere difficile o secondo lei c’è qualcosa che io posso fare per cambiarla un pochino?
Grazie, Barbara
Gentile Barbara,
credo che nella quasi totalità dei casi i fattori caratteriali si intreccino sempre a quelli ambientali, per cui un bimbo con un carattere difficile rende la mamma più propensa all’ansia e al nervosismo e queste emozioni materne sono poi assorbite dal figlio che a sua volta diventa ancor più difficile, incontentabile e nervoso.
Sono circoli viziosi da cui si può uscire, se non totalmente, per buona parte. Lo sforzo maggiore lo deve ovviamente fare l’adulto, cercando di non rispecchiare al bambino depressione, ansia, preoccupazione, ma invece reagendo ai suoi stati emotivi negativi in modo sereno e tranquillo: appurato che il bimbo non ha nulla di grave o pericoloso, è il caso di affrontare senza ansia questi pianti e strilli.
È più semplice farlo se si esce all’aria aperta, se si sta in compagnia, se si canta mentre si fanno le normali azioni del quotidiano. Vivere con più leggerezza aiuta i piccoli a sentirsi meno oppressi e li rasserena.
Sorrida spesso, e desterà il sorriso nella sua bambina. E se non lo destasse, sarà comunque più serena lei. Bimbi così, è vero, mettono alla prova, ma sono capaci di far uscire il meglio da una mamma.
Coraggio! Chiara Rizzello
