Addormentamento e nanna

 

Buongiorno dottoressa,

le scrivo per il seguente motivo: ho una bimba di sei mesi che vorrei tentare di far addormentare serenamente nel suo lettino la sera. Adesso siamo completamente in balia della sua volontà nel senso che dopo l’ultima poppata al seno (che non è mai sempre alla stessa ora), la mettiamo nel marsupio e passeggiamo per casa fino a quando non si addormenta. Solo allora la mettiamo nel lettino e dorme fino al mattino (dalle 9 alle 11 ore).

Qualche volta ho provato a metterla nel lettino prima che fosse completamente addormentata standole vicino e accarezzandola, ma si sveglia e dopo un po’ inizia a piangere disperatamente.

Vorrei iniziare a "regolarizzare" questo momento della nanna, magari più o meno sempre alla stessa ora e senza che diventi un momento difficile per tutti, ma non so come fare. Aggiungo che quando non funziona il marsupio e piange, da un po’ come ultima spiaggia la attacco al seno e si addormenta.

Anche di giorno ha delle modalit&agrave particolari per quanto riguarda il dormire, nel senso che piange o si lamenta molto prima di addormentarsi (sempre facendola girare col passeggino in casa) e i suoi pisolini raramente durano più di mezzora.

A volte piange talmente tanto che l’unico rimedio è portarla fuori dove magicamente si addormenta non appena varcata la soglia di casa.

Ora mi chiedo: perché in casa è così difficile che si addormenti in tranquillità e fuori no e come posso fare la sera per farla addormentare in un modo più sereno? Siamo noi genitori che involontariamente le abbiamo creato queste abitudini e come rimediare?

Spero in una sua risposta e la ringrazio anticipatamente.

Saluti, Daniela

Cara mamma,

rispetto alla media dei bambini di sei mesi trovo che sua figlia abbia un sonno molto più regolare e continuo, ed anche prolungato.

Le abitudini dell’addormentamento sono individuali e dipendono in larga parte dal temperamento del bimbo più che da quello che fanno i genitori, e questo lo sanno bene mamme di due o più figli, che riscontrano grande variabilità in questo senso.

Riguardo al pianto, l’interpretazione più accreditata non lo reputa un modo di addormentarsi non sereno, ma una modalità fortemente adattiva che permette al neonato di scaricare energie e tensioni per predisporsi meglio al sonno.

Credo pertanto che voi genitori non stiate facendo nulla di sbagliato, anzi mi sembra che assecondare il desiderio di addormentamento della bambina nei modi che le sono più consoni sia una buona risposta alle sue richieste.

D’altronde anche tra gli adulti c’è chi si addormenta leggendo, chi preferisce guardare la televisione, chi si rilassa facendo ginnastica, eccetera. Perché per un neonato dovrebbe essere differente?

Chiara Rizzello

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