Vaccini orali

Gentilissima dottoressa,
approfitto della sua disponibilità e simpatia per farle una domanda che è più una curiosità.
Ho un bimbo di due anni, che a inizio stagione avrebbe dovuto prendere un farmaco della categoria dei vaccini orali, un lisato batterico.
Non l’ha mai preso per una serie di fattori contingenti (malattie, vaccino mpr) ma sull’efficacia di questo prodotto avevo trovato notizie contrastanti.
Ovviamente non servirebbe a molto somministrarlo ora, ma vorrei sapere come funziona, se si tratta di un farmaco o solo di un rimedio e se può veramente aiutarlo a evitare anche una piccola parte dei malanni respiratori che, frequentando la scuola sono ineluttabili.
La ringrazio per la sua disponibilità!
Cristina 


Cara Cristina,
di vaccini orali ve ne sono molti tipi. I lisati batterici di cui mi parli non sono altro che concentrati di batteri responsabili delle più comuni e meno gravi malattie respiratorie dell’infanzia "lisati", cioè frantumati, per far perdere loro la capacità di provocare la vera e propria malattia con tutti i sintomi indesiderati, ma non la loro proprietà immunizzante e immunostimolante. Somministrati per bocca raggiungono l’intestino e vengono a diretto contatto con il tessuto linfoide della mucosa intestinale stimolandolo a produrre anticorpi specifici ma anche stimolando genericamente tutta la sua attività. I procedimenti di frantumazione dei corpi batterici sono vari, possono essere meccanici o chimici: sembrano essere più efficaci i lisati batterici che hanno subito il procedimento meccanico, ma non tutti gli studi confermano questa osservazione.
L’efficacia di questo tipo di prevenzione nei più piccoli non è univoca e non si prescrivono prima del compimento del secondo anno di età perché l’immaturità del sistema immunitario non permetterebbe risposte apprezzabili. La fascia di età che può trarre giovamento da queste terapie preventive è proprio quella dai 3 ai 5-6 anni, età in cui il sistema immunitario è da considerarsi adulto e non trarrebbe particolare giovamento da questo tipo di prevenzione antinfettiva a meno ché non coesistano patologie respiratorie di tipo cronico o altri casi del tutto particolari.
Ma c’è da dire che proprio nella fascia di età sopra menzionata l’80% della infezioni della vie respiratorie è di origine virale e per queste i lisati in questione non servono a nulla. Allora che fare? Valutare caso per caso: un bambino che va all’asilo si ammala regolarmente più di uno che resta a casa, a meno che quest’ultimo non abbia fratelli più grandi che portano a casa malattie varie. Fino all’età scolare 6 anche 7 episodi febbrili l’anno sono la norma, e di questi, di solito, 4 o 5 sono di origine virale. In tal caso la terapia con lisati mi sembrerebbe superflua. Se invece si ammala ogni 15, 20 gg, ma con sintomi importanti, febbre, bronchite, ecc, allora la prevenzione si può tentare, purché duri tutto il periodo invernale.
Diverso è il caso del bambino cosìdetto iperreattivo, cioè di un bambino che ad ogni minimo raffreddore reagisce con sintomi spropositati, tanto catarro ma poca o niente febbre e nessuna compromissione delle condizioni generali (vivacità, appetito, ecc). In questi casi io la prevenzione non la farei.
Per fare star bene i bambini, o quantomeno meno peggio se vanno all’asilo, una delle migliori prevenzioni risulta essere lo stile di vita: molta aria aperta, via dalla città nei week end a correre sui prati o sulla neve o sulla sabbia per lunghe ore, una sana ed equilibrata alimentazione, adeguate ore di sonno, molta igiene ambientale poca ansia materna e tante coccole e se si ammala, una favola e una carezza in più e un antibiotico in meno!
Un caro saluto,
Daniela

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