Uno strano cospleeping

 

Gentilissima dottoressa,

avrei bisogno di un consiglio riguardo ad un’abitudine che la mia bimba di 22 mesi ha preso da alcuni mesi.

Dalla sua nascita ha sempre dormito nella sua culletta e poi nel suo lettino, nella nostra camera matrimoniale, ma mai nel lettone perché eravamo contrari. Rifiutando il ciuccio, di fatto si addormenta in braccio a noi, magari sul divano, e poi la mettiamo nel suo lettino.

Fino a maggio (cioè fino a circa 17 mesi) si addormentava poco dopo le 21.00 (di pomeriggio non dormiva), di notte non si svegliava, ma la mattina tra le 5.00 e le 6.00 si svegliava definitivamente.

Quando a maggio è arrivato il caldo, ha invece iniziato a svegliarsi più volte di notte per bere, a volte rimettendosi poi a dormire tranquillamente, raramente piangendo e volendo essere presa in braccio per riaddormentarsi, dopo di che comunque la mettevo nel lettino.

Ma quando a metà giugno siamo andati al mare, oltre a svegliarsi più volte di notte, si svegliava alle 6.00 bella vispa, e confesso che per me era pesante: di notte dormivo poco e male, la mattina alle 6.00 era freddo e avevo un sonno terribile! Allora una mattina l’ho presa tra le braccia, mi sono accomodata seduta sul letto, e ho cercato di riaddormentarla. Ci sono riuscita! E abbiamo dormito fino alle 8.00. E ha iniziato a dormire anche il pomeriggio addormentandosi però più tardi la sera, anche fino alle 23.00-24.00.

Dopo due mattine mi sono resa conto che sarei stata più comoda a tenerla non in braccio ma sdraiata nel lettone al mio fianco.

E così è iniziata un’abitudine che poi però è degenerata.

Infatti ora la mia bambina si addormenta tra le 22.00 e le 23.00. Ma tra l’1.00 e le 4.00 inizia a svegliarsi per bere e solo raramente si riaddormenta da sola: vuole essere presa in braccio da me, e dopo 20 minuti circa che la cullo stando seduta sul letto, riprovo a metterla nel suo, ma anche se raramente funziona, per lo più lei si accorge e inizia a piangere disperata finché non la riprendo in braccio, e io (che intanto ho freddo, mal di collo e schiena, sonno), anche per non svegliare mio marito che si alza presto per lavoro, cedo e la sdraio vicino a me nel lettone, e dormiamo così abbracciate anche fino alle 10.30.

Il risveglio accanto a mia figlia serena e felice è bellissimo, ma temo che questa abitudine non sia corretta. Sottolineo che lei non ha interesse al lettone ma solo a dormire in braccio a me.

Vorrei chiederle quindi: pensa che non ci sia nulla di male e pian piano tornerà da sola a dormire nel suo lettino, oppure è bene che cambi metodo e la "costringa" a dormire nel lettino? Come devo comportarmi?

Grazie per i suoi preziosi consigli.

Elisabetta74

I consigli sull’addormentamento di un bimbo sono sempre molto delicati e personali. Vi sono le mamme entusiaste del co-sleeping che denigrano ogni altro consiglio diverso e altre mamme desiderose di infondere nel loro figlio regole, abitudini e disciplina necessarie a volte più a loro stesse che al figlio.

Dormire è un fatto sociale e culturale né più né meno che imparare a mangiare correttamente, a parlare, a sorridere e ad essere individui sociali. Vi sono tutt’ora culture da noi spesso definite più primitive dove il co-sleeping è normale se non addirittura una necessità per molti anni e altre culture dove i bambini da subito vengono abituati a sopportare privazioni e a crescere indipendenti e autosufficienti. I risultati educativi e sull’adattamento alla vita sociale, alla fine, dipendono da molti altri fattori e non dai tempi imposti per le varie tappe educative e di crescita.

Io, quindi, mi sento solo di dirti di comportarti sempre nel modo più sincero ed autentico possibile. Da come posso intuire dal tuo pseudonimo, sei giovane, si, ma non più una ragazzina, quindi avrai certamente una tua personalità ben formata, delle abitudini consolidate e delle esigenze alle quali rinunciare ti costa fatica.

Allora comportati di conseguenza e sii coerente prima di tutto con te stessa. Se il piacere di vedere la bimba serena al tuo fianco supera il disagio di una posizione viziata o di limitazioni di movimento, tieni la bimba nel lettone ma stabilisci con te stessa alcuni limiti per non diventare sua schiava e nello stesso tempo per non negarle alcune semplici e legittime soddisfazioni. Abituala ad addormentarsi da sola, se vuoi, oppure ad addormentarsi assieme a te, ma se le concedi questo, cerca di abituarla al suo lettino nelle ore notturne oppure viceversa, addormentala da sola ma poi di notte prendila nel lettone se lo chiede. Fai anche in modo che beva molto e a sufficienza durante il giorno perché le richieste di bere notturne non sono abitudini corrette e andrebbero eliminate presto in quanto spesso non necessarie ma solo risposte diciamo di seconda scelta ad un desiderio di vicinanza materna.

Considera anche l’età particolare della piccola, in procinto di entrare nei famosi due anni particolarmente impegnativi dove tutto si dovrebbe fare fuorché diventare schiavi delle esigenze sempre crescenti e a volte irragionevoli dei bambini di questa età. Pertanto il tuo sforzo sarà quello di cercare di intuire il più possibile correttamente le reali esigenze psicologiche della tua bimba e dare le risposte idonee sia quando la necessità è reale che quando la ritieni un capriccio o una abitudine inutile. Una volta che sarai certa di avere capito profondamente la tua bimba risponderai di conseguenza, ma non cercando nei libri o da terze persone risposte che hai già dentro di te e che non aspettano altro che di essere portate alla luce.

Un caro saluto, Daniela

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