Undici giorni di vita, è protetto dal virus della varicella?

 

Gentile dottoressa,

 

ho partorito un bimbo di tre kg. e 660 gr. in data 30/04/09.

 

Il giorno prima il mio primogenito, di tre anni e quattro mesi, aveva febbre alta e l’abbiamo portato al pronto soccorso a causa di convulsione febbrile (terzo episodio, ahimé). La diagnosi: forma virale da rivalutare da pediatra di famiglia. La febbre sparisce nel giro di pochissimo, il pediatra già il giorno dopo lo controlla e non trova niente di strano.

 

Martedì scorso, senza febbre e nessun altro sintomo, trovo delle belle vescichette sull’addome. Il pediatra conferma: varicella. Le bolle sono poche, sparse in diversi punti ma meno di 20 in tutto, non danno assolutamente fastidio se non una sul labbro inferiore; nel giro di due giorni sono già divenute croste. Una forma leggera, sembrerebbe. Non so se la febbre della settimana prima possa essere legata alla varicella oppure no.

 

La mia paura ora riguarda il piccolo. Ha 11 giorni. Il mio pediatra non ha prescritto antivirali, mi ha detto che possiamo sono contare sulla protezione del mio latte. Sto allattando con successo, come già col primo figlio, il bimbo cresce benissimo. Io ho contratto la varicella da adulta, solo 9 anni fa.

 

Ho letto che i neonati sono a rischio perché aumentano le possibilità di forme gravi e con complicanze. Una terapia con antivirale potrebbe giovare o è troppo piccolo? Ho cercato di documentarmi ma ho trovato sull’uso dell’antivirale pareri molto discordi. Il mio latte può davvero essere una difesa e contribuire magari a far sì che la malattia sia più mite nel lattante?

 

Altra domanda: il piccolo è stato dimesso in buona salute, ma aveva la PCR alta ed ha fatto fino a ieri l’antibiotico. Dovrà ripetere gli esami del sangue mercoledì. Questo rialzo a cosa può essere dovuto? Il tampone eseguito in gravidanza per lo streptococco era negativo.

 

Grazie infinite.

 

 

 

 

Anch’io considero il tuo latte protettivo contro la varicella, ma diversamente dal tuo pediatra, starei più tranquilla prescrivendo anche l’antivirale per sette giorni al piccolo, farmaco che, comunque, dovrebbe essere iniziato non oltre l’ottavo giorno dal presunto contagio dovuto al fratello, contagio che dovrebbe essere calcolato a partire da uno o due giorni prima della comparsa delle bolle. Pertanto, se i miei calcoli sono giusti, oggi, lunedì 11 maggio, sarebbe l’ultimo giorno utile per iniziare la terapia antivirale con aciclovyr al piccolino e farla durare fino a domenica prossima.

 

Ma, ripeto, so che su questo argomento le opinioni sono divergenti e tra l’altro non sono legittimata a prescrivere terapie via internet.

 

Il mio resta, quindi, soltanto un consiglio.

 

Un caro saluto, Daniela

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.