Troppi malanni, meglio sospendere l’asilo per un po’

 

Salve dottoressa,

la disturbo perché ho una bimba di 3 anni e mezzo che da quando ha iniziato la scuola materna fa una settimana all’asilo e due a casa. Dal 14 settembre ha preso la febbre già quattro volte con tosse e raffreddore tra l’altro contagiando anche noi.

L’ultima volta la tosse era molto secca e continua che per farla respirare c’è voluto il bentelan.

Mi chiedevo se dandole qualche immunostimolante tipo il broncomunal posso aiutarla un po’ a difendersi oppure sono farmaci che non servono a nulla? E poi, non posso imbottirla di medicine ogni 10 giorni anche perché col raffreddore ha il naso chiuso e non mangia quindi secondo me è ancora più debole.

Mio marito dice di non portarla a scuola perché ci sono diversi casi di influenza suina in paese, ci manca solo quella! Io all’asilo la vorrei portare perché ha bisogno di stare con i coetanei essendo figlia unica non ha mai giocato con altri bimbi, infatti ancora, pur avendo un vocabolario molto ricco, capisce tutto quello che gli viene detto, sa i numeri, l’alfabeto, centinaia di canzoni a memoria, compone poche frasi complete.

È una bimba molto sveglia ma ovviamente molto viziata. Lei cosa mi consiglia?

Grazie tante.

Io ho ripetuto spesso di non credere più di tanto ai farmaci immunostimolanti, però ad essi non sono contraria perché male di certo non fanno. Il fatto è che andrebbero iniziati a fine estate in quanto , ammesso che abbiano un qualche effetto, esso inizia a manifestarsi non prima dei primi due o tre cicli e ogni ciclo di terapia dura un mese.

Iniziare ora significa rinforzare, o sperare di rinforzare il sistema immunitario verso la fine dell’inverno e non so quanto potrà essere utile. L’allontanamento da scuola, invece, almeno per alcune settimane, potrebbe permettere alla bimba non solo di guarire definitivamente dall’ultimo episodio infettivo (il primo anno di inserimento in una comunità è comunque il primo anno, a qualsiasi età si cominci), ma anche di darle il tempo di riformare anticorpi e globuli bianchi, spesso esauriti da una malattia precedente, solitamente virale.

Una tregua tra una battaglia e la successiva, ogni tanto, è necessaria, proprio per rinnovare le truppe o inviarne di fresche e ben equipaggiate. Questa assenza temporanea di alcune settimane non penso che possa influire troppo negativamente sulla socializzazione della piccola.

Tra l’altro, così come me la descrivi, è messa un po maluccio e anche continuando a farla frequentare regolarmente, ci sarebbero ottime probabilità di doverla nuovamente tenere a casa per ulteriore episodio febbrile e il vantaggio che ne trarrebbe non sarebbe poi così elevato.

Il mio consiglio è, quindi, di pensare a due o tre settimane di convalescenza, durante le quali una buona alimentazione e un buon apporto vitaminico potranno rinforzarla un pochino. Se la bimba, però, dimostrerà la sua ferma volontà di tornare a scuola, sorvola su queste parole e accontentala: troverà altri benefici socializzando e pazienza per una malattia in più alla quale bisognerà rassegnarsi.

Un caro saluto, Daniela

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.