Tosse violenta e continua (no all’antibiotico facile)

Carissima dottoressa,
mia figlia Anna, di 4 anni, ha preso di nuovo il raffreddore e come le scrivevo la volta scorsa è scattata, dopo una settimana, quella tosse violenta e continua.  
Io, appena ha incominciato con questa tosse, sono partita con l’antibiotico (clavulin) visto che fino ad ora bastava somministrarle questo che la tosse si calmava e diventava subito grassa.
Però questa volta, a differenza delle altre volte, la notte non tossisce, ma la mattina appena si alza e le dò il latte (latte, nesquik e miele) comincia a tossire di continuo (si figuri che stamattina le ho dovuto dare un sedativo (10 gocce di Danka) e così si è calmata e non me ne ha fatta quasi più).
La stessa cosa mi succede il pomeriggio quando si sveglia e le dò il latte.
A questo punto mi sorge un dubbio: può il latte scatenare questa tosse? E se fosse vero, perché si verificherebbe solo quando è raffreddata e scatta per lei questa tosse così stizzosa e tormentosa?  
Se fosse intollerante al latte lo sarebbe sempre, e non solo quando è raffreddata, dico io.
Mi chiedo, a questo punto, a cosa può servire l’antibiotico… e mi preoccupo dell’impossibilità di sapere la causa di questa tosse che poi per magia scompare da sola dopo tre o quattro
giorni, dopo dei quali hai la testa come un pallone e ti senti veramente esaurita.
Lei cosa ne pensa? La ringrazio per la sua disponibilità.
Libera

Cara Libera,
non mi stancherò mai di ripetere di andarci sempre molto piano con gli antibiotici che, purtroppo, si usano troppo spesso, spesso a sproposito, spesso quelli non di prima scelta per la patologia che si vuole curare.
Sono diventati quasi dei farmaci da banco, ormai, e vengono scelti per il colore, l’odore, il sapore e, magari, la facile monosomministrazione!
È ora di invertire la rotta e di prendere coscienza che si tratta di farmaci utilissimi e spesso salvavita dei quali è assolutamente necessario fare un uso oculato, ragionato, morigerato, saggio, informato e sotto stretto controllo pediatrico.
Ovviamente non me la prendo con te, ci mancherebbe, però a volte penso che queste raccomandazioni non siano mai abbastanza.
Una tosse secca, insistente, che si scatena soprattutto al risveglio fa pensare ad una laringotracheite che, come spesso avviene per il laringospasmo che colpisce lo stesso organo, è ricorrente e tende a manifestarsi ogni volta che il bambino prende una infezione banale, il più delle volte virale.
Il muco si genera a partire dalle alte vie respiratorie e in posizione sdraiata non riesce a defluire per gravità in basso verso l’esofago e lo stomaco, quindi durante il sonno, continuando a formarsi, si adagia e si accumula nella faringe e sulla laringe.
All’inizio della malattia, nei primi tre giorni, se ne forma una quantità media ma la consistenza è densa e collosa quindi scatena una tosse insistente e persistente finalizzata ad eliminare quello che è riconosciuto come un fastidioso corpo estraneo irritante.
Poi, fisiologicamente, il muco si fluidifica, facilitato o meno dalla somministrazione di mucolitici e la tosse diventa più grassa, più produttiva, più efficace e meno insistente.
Un’altra ipotesi potrebbe essere una forma di reflusso gastroesofageo più disturbante e irritante quando la bimba è in posizione sdraiata, ma non la prenderei in considerazione in questo caso perché ci sarebbe sempre e non solo quando la piccola è raffreddata.
Il latte, soprattutto se un po’ caldo, smuove il catarro e ne facilita la rimozione, ma se il catarro è abbondante e denso, un po’ di latte, una volta deglutito, potrebbe non andare direttamente in esofago ed essere deviato verso la trachea diventando anch’esso irritante e stimolando i colpi di tosse. In questo senso anche il miele può essere irritante.
La mia ipotesi – sempre con beneficio di inventario via internet, mi raccomando – è che la bimba abbia una particolare facilità a reagire in modo irritativo a livello laringeo e faringeo, così come altri bambini, per esempio, hanno facilità ad avere otiti ricorrenti e altri, magari, bronchiti quando non broncopolmoniti: si tratterebbe della cosiddetta meiopragia d’organo, cioè un organo, in un certo senso, bersaglio di tutte le piccole infezioni ricorrenti che possono capitare in tenera età. Solitamente la meiopragia d’organo si instaura quando l’organo in questione è colpito da una qualsiasi piccola infezioni nel corso dei primissimi mesi di vita, prima del compimento del primo anno: esso resterebbe per alcuni anni più debole e più vulnerabile e qualsiasi infezione anche banale lo colpirebbe per primo. Anche una certa tendenza alla iperreattività e all’allergia può scatenare reazioni violente a minimi stimoli irritativi. Ma, ovviamente, sono solo ipotesi.
Un caro saluto,
Daniela

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