Tosse persistente

Salve Dottoressa

Le scrivo per avere un consiglio da Lei.
Mio figlio 4 anni ha una tosse persistente solo nel periodo invernale,durante il giorno quando salta oppure quando torna dall’asilo comincia a tossire,ma è la notte il problema piu grande anche perché nn riesce a riposare bene,perché li la tosse continua per un bel po.facciamo areosol,pulizia del naso cn acqua fisiologica ma nn vedo miglioramenti.in primavere e in estate la tosse sparisce.
Secondo lei cosa posso fare?
La ringrazio cn affetto michela29




La particolare stagionalità di questa tosse sommata al fatto che, dalle tue parole, deduco che essa non è accompagnata da febbre né da particolare catarro o malessere, mi farebbe pensare ad allergia, però, prima di parlare di allergia, è necessario prendere in considerazione alcune altre ipotesi: per esempio, si sa che nei mesi invernali circolano maggiormente virus e batteri (soprattutto virus) responsabili di infezioni alle vie respiratorie, che i bambini, all’asilo, stanno molte ore in ambienti chiusi e affollati e meno all’aria aperta e sono più esposti ai contagi, che gli ambienti domestici e soprattutto scolastici sono spesso molto riscaldati e poco umidificati nonché sempre poco frequentemente areati, quindi l’aria che i bambini vi respirano può risultare irritante per le prime vie respiratorie. Tutto ciò contribuisce alla formazione di muco, sia per motivi solo irritativi, sia per motivi infettivi. Aggiungiamoci che la prolungata permanenza in casa sensibilizza maggiormente le mucose respiratorie nei confronti degli acari della polvere che inevitabilmente si forma e si deposita su oggetti, giochi, tende, coperte e quant’altro. Il tutto può contribuire a mantenere tonsille ed adenoidi ipertrofiche con conseguente maggiore produzione di muco e secondaria ostruzione delle alte vie respiratorie. Il muco ristagnante favorisce le superinfezioni batteriche e si innesca un circolo vizioso perverso che tormenta il bambino fintanto che la bella stagione e il clima più mite assieme all’allungamento delle ore di sole non gli permettono di vivere maggiormente all’aria aperta, di muoversi e di correre di più ripulendo così le suo vie aeree dai fastidi invernali. Quali provvedimenti prendere allora? Prima di tutto bisogna accertarsi che tonsille ed adenoidi, anche se ipertrofiche, non siano cronicamente portatrici di infezioni (penso allo streptococco, il germe di gran lunga più frequente). In secondo luogo, qualora il problema fosse l’ipertrofia delle adenoidi oppure una iperreattività delle mucose del bimbo, il pediatra curante o l’otorino dovrebbero valutare l’opportunità di sottoporre il piccolo ad una cura a base di antinfiammatori anche locali (aereosol o simili) ed eventualmente, alla fine della prossima estate, ad una prevenzione delle malattie catarrali con alcuni cicli di vaccino anticatarrale ( del quale, comunque, non ho molta fiducia). In ogni stagione, poi, appena gli impegni familiari e scolastici lo permettessero, o meglio, ogni volta che lo permettono, io, anche a costo di sacrifici, porterei il bambino al mare, anche solo per mezza giornata, oppure in montagna dove c’è neve, in modo da fargli respirare aria pulita, priva di inquinanti di qualsiasi genere. Non ipotizzo deficit immunitari in quanto, se vi fossero, la tosse e il catarro sarebbero associati a segni di infezione acuta importanti.

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