Tosse notturna da due mesi, come fare?

Gent.ma dott.ssa

le scrivo in merito ad un problema che da ormai due mesi affligge la mia bimba.

La piccola ha 17 mesi, pesa 10.200 kg (negli ultimi due mesi non è cresciuta per niente) ed è alta 80 cm. La piccola ha iniziato a manifestare circa due mesi fa una tosse secca e stizzosa. Soprattutto di notte continuava a tossire, e questo succedeva dopo due o tre ore che si era addormentata, ma anche di giorno aveva degli attacchi di tosse.

La pediatra, non riscontrando alcuna infiammazione o infezione ha subito pensato a un’allergia. Ha prescritto un antistaminico ma dopo due settimane di terapia, non vedendo miglioramenti, siamo passati all’aerosol con cortisone. Dopo quasi venti giorni di aerosol, la bimba sembrava stare meglio anche se la tosse non è mai andata via. Tuttavia ancora prima della fine della terapia con cortisone, la tosse é diventata molto catarrosa (non so se è il termine esatto).

Abbiamo riportato la bimba dalla pediatra che ha riscontrato un inizio di bronchite con conseguente terapia antibitica, anche perché la piccola aveva la febbre molto alta, che è durata tre giorni.

Ad oggi, dopo otto giorni di antibiotico, la bimba sta meglio, ma pur anche diminuita, la tosse persiste. Mi chiedo, è normale un decorso cosi lungo? Come mai questa tosse non va via? Quali esami o terapie potremmo eseguire?

La bimba non frequenta l’asilo e non è a contatto con altri bimbi. Come mai allora ha sempre questa tosse? Dopo due settimane di antistaminico,è già possibile escludere un’allergia?

La ringrazio per le risposte che vorrà darmi e le auguro buone feste.


Quando si è in presenza di una tosse così insistente è bene pensare a una allergia, ma anche a una infezione da mycoplasma o da clamydia, benché solitamente, questo tipo di patologia insorga in bambini più grandicelli o a una qualche forma di sinusite o parasinusite.

Non va trascurata l’ipotesi di un reflusso gastroesofageo, specie se la tosse è secca e prevalentemente notturna e, se proprio si vuole estrarre un pelo dall’uovo, si dovrebbe indagare sulla possibilità di essere in presenza di una patologia mucociliare, e, perché no, di una fibrosi cistica o di una qualsiasi problematica di tipo anatomico a livello dei bronchi, sia di tipo malformativo che strettamente fisico, come la presenza di un corpo estraneo in un piccolo bronco inalato accidentalmente. Una tosse prolungata di un bambino, quindi, apre un ventaglio molto ampio di possibilità diagnostiche che devono essere valutate una per una per poi, eventualmente, poterle scartare.

Per orientarsi bisogna, però, poter visitare la bimba, eventualmente avvalersi di una consulenza otorinolaringoiatrica, decidere per una radiografia del torace e alcune analisi del sangue per la valutazione degli indici di flogosi e, volendo, più nello specifico, la ricerca di anticorpi anti mycoplasma, anticlamydia e anti adenovirus, patologia virale, quest’ultima, che può provocare una tosse anche molto prolungata al pari delle prime due che sono, invece, di origine batterica.

L’ipotesi di una ipereccitabilità dei recettori della tosse non andrebbe scartata, ma si prende, solitamente, in considerazione in caso di tosse ricorrente più che persistente, come mi sembra il caso della tua bimba.

Le prove allergologiche potrebbero dare esito negativo anche in presenza di allergia data la tenera età del piccolo e andrebbero prescritte solo in caso di ragionevole dubbio o di famigliarità allergica (genitori o fratelli maggiori che soffrono o hanno sofferto di patologia simile).

Potendo escludere una ad una tutte queste ipotesi diagnostiche, non resterebbe che inquadrare il bimbo tra i soggetti cosiddetti catarrali e consigliare un periodo di soggiorno in località dove poter respirare aria molto pulita. Penso, in questo periodo, alla montagna coperta di neve oppure al mare di scoglio, se il clima e l’ubicazione della tua residenza lo permettessero.

Anche una accurata bonifica ambientale in casa e soprattutto nella stanza dove dorme il bimbo sarebbe da consigliare fortemente (eliminazione di peluches, di coperte o cuscini in lana, di piumoni in piume, di materassi con lana o crine, di tappeti o moquette, lavaggio frequente delle tende, copertura di materasso e cuscino con tessuti specifici antiallergici, pulizia dell’ambiente con straccio umido o aspirapolvere ad acqua, abolizione totale del fumo ambientale, sia che si tratti di soggetti fumatori, sia che si tratti di fumo di caminetto, allontanamento di eventuali animali domestici, specie se a pelo lungo, almeno dalla stanza dove dorme o soggiorna più a lungo la bambina.

Una eventuale copertura antibiotica con amoxicillina o macrolidi andrebbe valutata dal medico curante. Più di questo, purtroppo, non posso dirti e più precisa di così non posso essere senza conoscere la bimba.

Un caro saluto e anche a te e ala tua famiglia affettuosi auguri di Buone Feste.

Daniela

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