Tosse frequente e raffreddore

Salve dott.ssa,

le scrivo perché ho il mio bimbo di quattro anni con il raffreddore.

Chissa perché ogni volta arriviamo sempre a rimedi estremi quali l’antibiotico. Premetto che lui è un bimbo delicato, non soffia il naso e la pediatra mi ha detto che ha lo scolo retrocatarrale. Da un semplice raffreddore si arriva sempre a una tosse insistente, tale da non lasciarlo respirare. Di notte poi è una tragedia. Non so che fare.

Tutti i rimedi semplici con lui falliscono. Quando inizia con la tosse gli faccio l’aeresol con il cortisone e il Broncovaleas ma non si risolve. A volte arrivo addirittura al Bentelan. I sedativi della tosse non fanno niente. Si figuri che gli ho fatto fare il vaccino antinfluenzale con la conseguenza che siamo stati a casa con il raffreddore e la solita tosse. Perché?

Io a volte mi avvilisco. Cosa devo fare quando gli viene questa tosse insistente?

Grazie e scusi per lo sfogo.


Difficile valutare la situazione senza visitare il bimbo. Comunque, immaginando che sia stata esclusa una forma di allergia, potrebbe trattarsi di ipersensibilità dei recettori della tosse: sulla mucosa delle prime vie respiratorie ma soprattutto dei bronchi vi sono dei sensori, dei recettori, che vengono stimolati dalla presenza di materiale estraneo, cioè non normalmente presente, sulla superficie.

Questi recettori vanno a stimolare il centro cerebrale della tosse che, quindi, in presenza di uno stimolo irritativo o un corpo estraneo, per fortuna, si attiva per espellerlo. E fin qui il comportamento è uguale per tutti i soggetti normali.

Se questi recettori, invece, si attivano in modo esagerato anche per stimoli minimi, che in un soggetto normale non porterebbero a tossire se non con qualche sporadico colpo, si parla di sindrome da ipereccitabilità dei recettori della tosse e se fosse così non resterebbe altro da fare che somministrare dei calmanti della tosse che agiscono a livello dei recettori centrali, cioè cerebrali, della tosse.

Essi, comunque, nei bambini, non sono privi di effetti collaterali e non si usano molto volentieri. Il più indicato potrebbe essere il destrometorfano, oppure si possono somministrare antistaminici. Ma le decisioni terapeutiche spettano al pediatra che tiene in cura il bimbo.

Se questa ipotesi diagnostica non fosse confermata, resterebbero i rimedi naturali come miele con latte o con camomilla, idratazione del bambino con molti liquidi, assenza totale di fumo passivo in casa e, a bisogno, broncodilatatori come broncovaleas, più umidificazione spinta dell’ambiente. Naturalmente, il continuo scolo di muco dall’epifaringe, soprattutto di notte, irrita la trachea e la laringe e non c’è bisogno di scomodare sindromi strane per giustificare una tosse insistente che regredirà solo quando non vi sarà più catarro in gola o nelle prime vie respiratorie.

Una buona settimana di mucolitici, anche assunti per bocca sotto forma di bustine, potrebbe, comunque, giovare in ogni caso. Molte mamme si rivolgono alla terapia omeopatica in caso di tosse insistente e ricorrente, ma è solo una informazione, visto che io non la pratico.

Un otorinolaringoiatra, infine, potrebbe escludere una infiammazione cronica alle adenoidi. In definitiva, in caso di tosse insistente, genericamente, bisogna dare molto da bere al bambino durante tutta la giornata, farlo muovere e farlo soffiare il naso spesso, umidificare l’ambiente dove vive, dare bevande calde dolcificate con miele la sera e propoli di giorno e, al limite, prima di dormire, un antistaminico o un calmante della tosse come il destrometorfano o, al limite, paracodina, in piccola quantità.

Se si suppone una componente allergica o una costituzione allergica del bimbo, sarebbe indicato anche un antistaminico ed eventualmente un preventivo della tosse di natura allergica come lo Zaditen. Non sempre l’aereosol sortisce effetti positivi perché, a volte, il farmaco inalato può risultare irritante per le vie respiratorie e stimolare egli stesso la tosse.

Un caro saluto,

Daniela

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