Svezzamento e allergia al glutine

Buongiorno Dottoressa,
ho letto diverse Sue risposte a quesiti posti da mamme ed ho notato, con gioia, che Lei risponde in maniera più che esaustiva a tutto!
Dunque, vorrei esporle un fatto accaduto alla mia bambina per chiedere la Sua opinione a riguardo. Quando mia figlia ha iniziato lo svezzamento, intorno ai 4 mesi e mezzo, il suo pediatra si è limitato a consegnarmi un foglio con una serie di indicazioni senza dirmi niente verbalmente…quando ho provato ad accennare qualche domanda, mi ha risposto che tutto era scritto sul foglio. Ho quindi comprato un po’ delle cose indicate ed ho preparato la prima pappa alla bambina…Immediata è stata una terribile reazione allergica con bolle enormi. Tutto risolto con del bentelan!
A questo punto ho fatto le prove a ridarle i vari alimenti uno alla volta per capire cosa avesse provocato una simile reazione. Ebbene era il semolino di grano, l’unico alimento che io abbia mai dato alla bambina che contenesse glutine.
Non mi era stato detto dal pediatra di non inserire da subito glutine, anzi, ad onor del vero, il semolino era la prima voce sull’elenco delle farine da dare in fase di svezzamento. Dopo quella brutta reazione della bambina, ho iniziato a far più caso alle scritte “senza glutine” poste su tutti gli alimenti per le prime fasi dello svezzamento e questo ha sollevato in me un bel po’ di dubbi sul perché non mi fosse stato sconsigliato in fase iniziale! Ad ogni modo,anche sotto consiglio del pediatra, non ho più provato a darle niente col glutine. Ora la piccola ha 6 mesi e mezzo, il pediatra dice che può mangiare riso per tutta la vita…ma onestamente, non mi sembra proprio una risposta opportuna la sua. Mi domando se e quando sarebbe il caso di riproporle il semolino per vedere se ancora le provoca allergie o meno. Questo anche per capire, quando potrà mangiare le pastine, se devo comprarle prive di glutine o no.
Il fatto è che non vorrei dover trattare mia figlia da celiaca o comunque da intollerante al glutine, se questo non fosse necessario.

Vorrei per questo un suo gentile consiglio e nel frattempo La ringrazio dell’attenzione che spero vorrà dedicarmi.

 

La celiachia vera è un problema molto serio che non ha soluzione se non quella di escludere per tutta la vita il glutine dall’alimentazione. Per questo motivo la diagnosi non può essere di presunzione ma di certezza e non si può emettere se non dopo i risultati positivi di analisi specifiche. I sintomi, poi, non si manifestano alla prima introduzione del glutine ma è necessario un certo tempo prima che il sistema immunitario inizi a produrre gli anticorpi specifici responsabili delle alterazioni inizialmente infiammatorie poi degenerative della mucosa intestinale tipiche della malattia; malattia che solitamente si manifesta, appunto, con sintomi gastroenterici come diarrea e vomito e solo in un secondo momento sistemici come arresto di crescita, alterazioni neuropsichiche ed endocrine sulle quali non mi dilungo. Detto ciò, la presenza di manifestazioni cutanee eritematose o di tipo orticarioide in stretta concomitanza con  l’introduzione del semolino di grano farebbe pensare ad una reazione allergica, ma non è detto che sia dovuta per forza al grano e non ad eventuali altre sostanze aggiunte, magari, al semolino che immagino sia del tipo precotto, per aumentarne, magari, il valore proteico: per es., a volte le creme di cereali possono essere arricchite con siero proteine del latte o altro. Il mio consiglio è, quindi, quello di tentare la reintroduzione del glutine con due accortezze: la prima è quella di utilizzare semolini a grana molto fine, da cuocere oppure precotti( come la crema di riso e mais e tapioca) purchè privi di aggiunte proteiche come lattalbumina o altro e di aggiungerli in quantità veramente minima alla solita pappa di tutti i giorni, diciamo mezzo cucchiaino. Il giorno successivo non darai nulla a base di grano. Il terzo giorno, se non saranno comparse manifestazioni strane, sia cutanee che gastrointestinali, darai un cucchiaino aggiunto alla solita pappa. Il quarto giorno non darai grano, il quinto giorno darai più di un cucchiaino, diciamo un cucchiaio da tavola raso e a questo punto ridurrai la quantità degli altri cereali della pappa. Di solito l’allergia ad una determinata sostanza si manifesta o subito, alla prima introduzione oppure dopo massimo due, tre introduzioni anche non consecutive che hanno avuto l’effetto di sensibilizzare un organismo predisposto. Se anche dopo la terza o quarta introduziione del grano, quindi del glutine, non fosse successo nulla, allora, a sei mesi compiuti, il glutine può essere tranquillamente somministrato in alternativa al riso, al mais e alla tapioca in quantità di un cucchiaio e mezzo da minestra se la farina è da cuocere e di tre cucchiai rasi scarsi – anche due bastano – se la farina o il semolino è precotto. Ricorda comunque che la celiachia vera, indipendentemente dalla presenza o meno di familiarità per la malattia, si manifesta prevalentemente con altri sintomi rispetto a quelli presentati dalla bimba (controlla quindi mal di pancia, gonfiore addominale, vomito, diarrea, inappetenza e riduzione della velocità di crescita, nonché sviluppo di anemia, cambiamento di umore e via discorrendo…) Una reintroduzione lenta, progressiva ed estremamente graduale della sostanza, inoltre, ha anche il vantaggio di tentare una desensibilizzazione qualora si trattasse di allergia a qualche sostanza e non di vera celiachia, come credo che sia.

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