Svenimenti bambina di 10 anni

Ho una bambina, fisico molto magro, di quasi 10 anni che non ha mai avuto problemi particolari. Nel giugno 2015 ha avuto il primo episodio di svenimento per il quale è stata ricoverata all’ospedale per accertamenti (EECG – rilevava presenza di onde lente – quindi TAC e RISONANZA MAGNETICA entrambe negative).

A Novembre ha avuto un altro episodio e si sono approfondite le ricerche neurologiche accertando che il problema non è epilettico. Entrambi gli episodi verificatesi verso le 17.00-17.30. Hanno anche escluso la causa ormonale, perché sostengono che ancora non si è manifestato alcun segno di sviluppo (seno, peletti, ecc.)

Si è passati poi ad un ricovero per controlli cardiaci che non rilevano patologie, ma confermando (per esclusione) la causa come crisi vaso vagale.
una settimana fa ha avuto un altro episodio (intorno alle 11.15). La bambina ha spesso la pressione tipo 75-80/50-45.

Non è una gran mangiona ed a colazione mangia pochissimo, dice che appena alzata non riesce a mangiare
1) come può essere che fino a 9 anni non ha mai avuto problemi ed ora all’improvviso emerge questa crisi vaso vagale?
2) come dobbiamo comportarci per evitare questi episodi di abbassamento pressione in modo da evitare altri episodi di svenimento? Onestamente non sappiamo più cosa fare…….

E anche la bambina ormai ha paura fino a decidere di lasciare l’unica attività fisica che svolgeva: la danza

La ringrazio se vorrà darci il suo parere e consigli per normalizzare e/o migliorare questa situazione.

Dopo i numerosi e approfonditi accertamenti ai quali è stata sottoposta la tua bambina saprai certamente che le crisi vaso vagali sono delle sincopi, dei veri e propri svenimenti dovuti ad una repentina e transitoria sregolazione del delicato equilibrio di funzioni che regolano il sistema nervoso autonomo formato dal nervo vago e dal nervo simpatico.

La crisi si innesca quando, in situazioni non sempre prevedibili o dovute ad eventi scatenanti, si instaura una momentanea inibizione del sistema simpatico che regola in modo involontario la vita vegetativa di un soggetto. Questa inibizione funzionale porta alla contemporanea attivazione del sistema vagale, che ha funzioni complementari e opposte a quelle del sistema simpatico. In mancanza, cioè, di un meccanismo che presiede al corretto tono della muscolatura liscia delle arterie e ad una regolare frequenza cardiaca con conseguente regolare perfusione e circolazione sanguigna in tutti gli organi, si assiste ad una improvvisa vasodilatazione dovuta alla attivazione del sistema vagale e ad una conseguente riduzione brusca della pressione sanguigna aggravata da una altrettanto improvvisa riduzione della frequenza cardiaca.

Vi è ipotensione arteriosa che provoca una improvvisa ipoperfusione cerebrale, cioè una riduzione improvvisa del flusso ematico al cervello così come in tutti gli altri organi con conseguente riduzione di ossigeno. Da lì lo svenimento.

Nei giovani, solitamente, queste crisi riconoscono un evento scatenante come stress, dolore fisico, paura improvvisa, dolore psichico, disagio come la prolungata permanenza in luoghi chiusi o affollati oppure una stazione eretta troppo prolungata o anche una posizione seduta obbligata troppo prolungata come quando si cena al ristorante oppure anche quando si sta troppo a lungo davanti al pc, mentre negli anziani queste crisi possono essere improvvise senza un motivo scatenante e facilitante e senza sintomi premonitori come spesso avviene nelle crisi giovanili. Questi sintomi premonitori possono essere senso di vertigine, pallore, sensazione di avere un campo visivo ristretto con incapacità di vedere lateralmente, battito cardiaco inizialmente accelerato poi, in concomitanza con lo svenimento, bradicardia, sudorazione fredda, sensazione di caldo eccessivo o di freddo eccessivo indipendentemente dalla temperatura ambientale, a volte dolore toracico, contrazioni e borborigmi intestinali con o senza dolore, acufeni cioè fischi alle orecchie. Poi sopraggiunge lo svenimento che è sempre di breve durata e con risoluzione spontanea. Esiste una terapia farmacologica (midodrina) ma non tutti sono d’accordo nel darla.

Del resto, in caso di labilità neurovegetativa, dovrebbe durare tutta la vita. Però, se il soggetto ha la fortuna di avvertire dei sintomi premonitori della crisi, può attuare alcuni accorgimenti che potrebbero bloccarla sul nascere. Per esempio dovrebbe subito mettersi in posizione sdraiata, anche per terra se non c’è un letto o un divano a disposizione. Dovrebbe sollevare le gambe in modo che i piedi siano ad un livello più alto della testa oppure abbassare la testa tra le ginocchia in posizione accovacciata in modo che sia quanto possibile allo stesso livello dei piedi. Dovrebbe estendere le braccia verso l’alto e fare ciao aprendo e chiudendo i pugni con forza come se avesse una palla di gomma piuma da stringere fra le dita.

Dovrebbe unire le mani tenendole strette piegando le dita, una col palmo rivolto in su e l’altra col palmo rivolto in basso e contemporaneamente fare forza come a volerle separare senza che le dita cedano. A braccia conserte, ugualmente, bisognerebbe far forza con le mani come a voler separare le braccia senza riuscirci. Se si è in piedi si può mettere una gamba dietro l’altra con quella posteriore a premere forte sul polpaccio di quella anteriore: un po’ come la mossa dei bimbi piccoli quando hanno urgenza di fare la pipì e cercano di trattenerla. Altra cosa da evitare sono i cambiamenti repentini di posizione, sia quando da sdraiati ci si mette seduti sul letto sia quando da seduti ci si mette in piedi.

Le analisi del sangue, alla tua bambina, saranno già state fatte, ma bisognerebbe controllare se vi è anemia sideropenica, diabete o tendenza all’ipoglicemia e se la funzionalità tiroidea è nella norma. Ovviamente anche la pressione arteriosa, un po’ bassa nella tua bambina, dovrebbe essere tenuta sotto controllo. Il movimento regolare, soprattutto se all’aria aperta e non in luoghi chiusi affollati, potrebbe giovare purché non sia uno sport che implichi troppi sforzi fisici o troppi cambiamenti di posizione bruschi del corpo. La bambina dovrebbe essere rassicurata per impedire che questo suo problema la condizioni nel quotidiano visto che non si sa per quanto tempo ancora dovrà conviverci.

C’è da dire, comunque, che il periodo pre pubere e la pubertà tutta sono difficili, ma raggiunta l’età adulta l’organismo trova spesso un suo equilibrio e questi episodi si diraderanno fin forse a scomparire. Fai in modo che si alimenti regolarmente, che non salti i pasti ma, anzi, li frazioni con tanti spuntini leggeri. Per quanto riguarda la danza: sceglierà lei liberamente in base a come si sente quando balla: conta che sia serena e rilassata e impari i trucchi e le tecniche per gestire al meglio l’eventuale crisi qualora fosse preceduta da sintomi premonitori.

Gli episodi di perdita di coscienza sviluppano un deleterio senso di insicurezza in chi li subisce con perdita di autostima e autodeterminazione e questo andrebbe evitato, soprattutto a questa età perché le conseguenze sul carattere anche futuro potrebbero essere importanti. Eventualmente potrebbe essere utile lo psicologo.

1 commento su “Svenimenti bambina di 10 anni”

  1. Buonasera, io invece vivo una situazione paradossale, mio figlio è svenuto 3 volte a 5 , 7 e 9 anni, come esami al primo caso ricovero in cardiologia pediatria e fatto Holter.il cuore da questi esami tutto ok, poi fatto vedere da un neuropsichiatria infantile che in base ai mio racconto diagnostica sincope vasovagale. Si rifiuta di fargli un eeg e altri esami perché lui ha fatto.la diagnosi. Sono molto preoccupata perché non so come muovermi, ora per conto mio fara’un eeg classico. Tra parentesi non trovavo nessuno che lo facesse ai bambini.
    Tutti mi rimandano a questo dottore perché è il responsabile di neuropsichiatria di Cagliari e provincia.
    Io spero con tutto il cuore che siano veramente sincopi, ma lui fa una diagnosi senza fare tutti i controlli per confermare o scartare tutte le ipotesi.
    Cosa mi consiglia? Va bene un eec classico?
    Grazie fin da ora

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