Stomatite aftosa e rimedi

Gentilissima dottoressa,

la mia bambina di due anni e mezzo ha avuto una febbre improvvisa fino a 39,5 durante la notte, risolta con l’antifebbrile. Il giorno dopo ha cominciato ad accusare dolore all’interno della bocca senza febbre per un giorno, poi di nuovo la febbre e l’aumento di dolore.

La pediatra mi ha consigliato l’antifebbrile al bisogno e il blu di metilene per le gengive che appaiono arrossate. L’anno passato ha sofferto di stomatite aftosa con sanguinamento, si può ripresentare? E cosa si può fare?

Grazie

 


La stomatite aftosa è una malattia frequente di cui non si conosce ancora bene la natura: a volta sembra essere dovuta a un virus, altre volte allo stress, a uno stato di immunodepressione anche soltanto transitorio, a una carenza di vitamine del gruppo B o della vitamina C, altre volte si è ipotizzata una correlazione tra patologia intestinale o tra patologia renale e stomatite, infine si pensa, a una reazione autoimmune che porta a una autoaggressione delle cellule della mucosa del cavo orale da parte dei globuli bianchi, più precisamente di alcini linfociti trasformatisi in citotossici, cioè lesivi per le cellule mucosali.

La stomatite aftosa può essere tipicamente ricorrente e, in questi casi, è frequente riscontrare al momento della sua comparsa, una relativa riduzione del numero dei globuli bianchi del bambino, evenienza che, tra l’altro, si verifica spesso in modo transitorio dopo una infezione virale.

Le stomatiti aftose possono anche essere dovute al virus Herpes Zoster, oppure al citomegalovirus. Oltre alle terapie locali con blu di metilene, oppure con cortisone, oppure con sciacqui a base di clorexidina (da evitare nei bimbi molto piccoli, però) non resta altro da fare che somministrare per alcune settimane alte dosi di vitamine del gruppo B associate, magari, a vitamina C, visto che con la mucosa del cavo orale infiamata e dolorante è difficile che un bimbo beva volentieri le spremute di arancia.

Oltre a questa terapia e, a bisogno, a un antidolorifico, se gli episodi dovessero ripetersi con frequenza, si potrebbe pensare di praticare un emocromo e alcune analisi del sangue tendenti ad escludere la celiachia e, molto più raramente, un cattivo funzionamento dei reni. Chi desidera evitare i rimedi tradizionali, come toccature locali con liquidi a base di cortisone o gel a base di cortisone, può utilizzare la propolis o una soluzione a base di calendula con effetto antinfiammatorio.

Un caro saluto,

Daniela

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