Stipsi cronica a tre anni e mezzo

 

Cara dottoressa,

 

le scrivo per il mio Gabriele che ha tre anni e mezzo. Sin da neonato ha sempre sofferto di stipsi cronica nonostante un’alimentazione accurata, e vari accorgimenti prescrittimi dalla sua pediatra (nidex, latti anti stitichezza…ecc). Per cui evacuava ogni giorno con la peretta che tra l’altro lo liberava ben poco.

 

All’età di 2 anni abbiamo provato con il macrogol che finalmente gli ha dato un po’ di sollievo, ma poi abbiamo sospeso dopo tre mesi, e si è ritornati alla stessa situazione. Le cose sono migliorate quando ha iniziato ad usare il vasino, non mi sembrava vero, ma riusciva a fare la cacca da solo senza il mio intervento.

 

Poi è peggiorato di nuovo per poi ritornare a farla da solo. Ma è una settimana a questa parte che si è nuovamente bloccato, son dovuta intervenire io con i guanti per sbloccarlo. Risultato è che adesso ha paura di fare la cacca e mi chiede lui stesso di fare la peretta.

 

Io mi chiedo da cosa possa dipendere ciò visto che l’alimentazione è sempre quella, mangia legumi tre volte a settimana, al pomeriggio mangia due kiwi e un arancia e tre biscotti integrali. Limito al minimo i latticini e il parmigiano, il latte beve solo 250 grammi al mattino, con biscotti integrali ad alto contenuto di fibre. La sera mangia pastina alternata a carciofi, spinaci, asparagi, passato molto grossolano di verdure più due vasetti omogeneizzati di prugna (utilizzo quest’ultimi perché è l’unico modo per fargli mangiare la prugna), beve molta acqua ed ho aggiunto anche i succhi di frutta alla pera (che ho sempre evitato per prevenire le carie), perché mi hanno detto che aiutano molto.

 

Adesso ho aggiunto un integratore di fibre (acacia e plantago psyllium arricchito di vitaine pp, b6, b2, b1) ma non credo che otterrò grossi risultati, ormai non so più cosa fare, la pediatra mi dice sempre che è un fenomeno comunissimo nei bambini e che prima o poi passerà, ma io vorrei una spiegazione del perché ci sono periodi in cui il bambino non ha problemi alternati a periodi in cui soffre tantissimo ogni volta che si siede sul vaso? È tanto lo sforzo che son comparse addirittura delle ragadi. Mi può dare una risposta a tutto ciò o devo rassegnarmi a vederlo soffrire?

Mi scusi se mi sono dilungata troppo. Le auguro una buona serata, confido in lei.

 

Selena.

 

 

Di solito, l’utilizzo del macrogol si rivela una soluzione valida al problema della stipsi cronica quando questa, però, non dipende da una patologia sottostante di tipo, magari, malformativo.

 

Detto ciò, visto che ormai conosci tutti i trucchi alimentari e farmacologici per rendere le feci più morbide, se il problema del bimbo non si risolve o non tende a risolversi, non resta che un controllo dal chirurgo pediatra per la valutazione del posizionamento dell’ampolla rettale rispetto all’orifizio anale (un orifizio anale anteroposto rispetto al retto rende difficoltosa l’evacuazione a causa di un particolare angolo o gradino che la massa fecale deve superare per fuoriuscire attraversando l’orifizio anale).

 

Eventualmente anche una manometria anorettale per capire se allo sforzo che attua il bambino per evacuare corrisponde un corretto aumento della pressione all’interno dell’ampolla rettale, oppure un clisma opaco per visualizzare le dimensioni del colon e per evidenziarne eventuali tratti eccessivamente dilatati e se queste indagini dovessero dare esito positivo, eventualmente per praticare una biopsia della mucosa rettale o retto sigmoidea e ricercare zone prive di innervazione caratteristica del megacolon congenito.

 

A questo proposito, sarebbe importante sapere quanto tempo dopo la nascita il bambino ha emesso il meconio, cioè le sue prime feci. Esclusa qualsiasi patologia malformativa o settoriale con queste semplici indagini, io non ho altri suggerimenti da darti oltre a tutto quello che già conosci e che stai già attuando, a meno che, come ultima spiaggia, tu non voglia tentare con il massaggio infantile, possibile ad ogni età e non solo nei primi mesi di vita. Al di là di questo, posso soltanto suggerirti di consultare un gastroenterologo.

 

Un caro saluto, Daniela

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