Sospetta intolleranza alle proteine del latte vaccino e allattamento

 

Gent.ma Dottoressa,

la prego di avere pazienza con me ma ho un altro dubbio!

Ho portato oggi la mia piccola di 12 settimane dal gastroenterologo per RGE. La piccola è sempre cresciuta benissimo, è in cura con Ranitidina da due mesi, ma ne ha tratto beneficio solo negli ultimi 10 gg, in quanto prima era sotto dosata.

Negli ultimi 3 gg però la bimba ha ricominciato col pianto diurno (leggere: piange tutto il santo giorno, tra un rigurgito e l’altro, non dorme MAI e la sera crolla sfinita), che invece credevo di aver risolto aggiustando la dose di Ranidil.

Il gastroenterologo quindi, oltre ad aumentare di un pochino la dose di Ranitidina, ha ipotizzato che l’RGE sia una conseguenza di una intolleranza alle proteine del latte vaccino (in quanto anche col latte AR la situazione non migliora).

Io mi chiedo: l’intolleranza alle proteine del latte vaccino, non dovrebbe avere anche altri sintomi (tipo – ipotizzo – rush cutaneo oppure feci brutte oppure coliche ecc.)?

Mia figlia, a parte l’RGE, non ha altro, le feci sono belle (consistenza cremosa, color giallo-oro) e non fa aria…

Secondo lei è possibile che l’unico sintomo sia l’RGE?

Altra domanda: mi ha messa a dieta strettissima (assolutamente priva di latticini, non posso mangiare nemmeno biscotti che contengano latte) e mi ha detto che se devo dare delle aggiunte, posso dare solo il latte Althera (Idrolisato spinto). Ttutto questo per almeno 3 settimane prima di vederne i benefici, ma davvero non si vedrebbero un po’ prima eventuali miglioramenti? Pensavo bastasse una settimana: Io 3 settimane così non so se le reggo…

Grazie mille per la sua immensa disponibilità e scusi se l’assillo sempre!!!

eleonora

Le osservazioni del gastroenterologo sono più che ragionevoli e io stessa, in altre mail, ti ho suggerito di non dare aggiunte con latte artificiale, antireflusso o meno che sia.

Per coerenza, quindi, anche tu devi eliminare latte e derivati dalla tua alimentazione.

Certamente non posso essere io in grado di avere la certezza che la bimba soffra di reflusso a causa di una intolleranza alle proteine vaccine e forse anche il gastroenterologo ha bisogno di un po’ di tempo per capirlo, ma certo è che il reflusso può senz’altro essere l’unico sintomo di una intolleranza e che una intolleranza del bambino prevede una stretta dieta materna se è allattato al seno.

Quindi, che la tua bimba abbia o meno un reflusso gastroesofageo dovuto ad intolleranza alle proteine del latte vaccino, il quadro si chiarisce solo con i consigli che ti ha dato il gastroenterologo.

Al limite, ma è sempre il gastroenterologo che te lo deve avvallare, potresti sostituire il Ranidil con un altro antiacido tipo Lanzoprazolo o simili, qualora per la tua bimba si rivelasse più efficace della Ranitidina.

Il reflusso gastroesofageo è una patologia non grave ma veramente impegnativa da gestire per l’irrequietezza che procura al bambino, però si dovrebbe chiarire esattamente quanto di tale irrequietezza dipenda effettivamente dal reflusso e non, piuttosto, da nervosismo materno o tensioni materne che la bambina può recepire, oppure da una sindrome ipereccitabile come conseguenza, magari, di un travaglio difficile oppure di un parto complicato e via discorrendo.

Il reflusso, infatti, può anche essere inquadrato come manifestazione di una situazione di stress prolungato di qualsiasi tipo, sia fisico che psicologico.

Oltre alle necessarie considerazioni di ordine medico e gastroenterologico, quindi, bisognerebbe prendere in considerazione anche l’andamento della gravidanza, lo stato emotivo della madre, sia durante la gravidanza che dopo e via discorrendo.

Io non vorrei correre il rischio di ripetermi, visto che lo consiglio spesso e nemmeno vorrei pontificare diagnosi per me impossibili, visto che non posso conoscere la bambina, però, se al reflusso si associasse uno stato generale di tensione emotiva tra madre e bambina, perché non provare a praticare il massaggio infantile seguendo un corso?

Naturalmente senza nulla togliere alle valutazioni del gastroenterologo, che non può che procedere per tentativi.

Una analisi molto semplice da fare, comunque, per conferma, anche solo parziale, della intolleranza alle proteine del latte vaccino, sarebbe la ricerca del sangue occulto nelle feci: se presente, l’intolleranza potrebbe essere confermata.

La bimba, però, dovrebbe essere a dieta libera e tu stessa dovresti allattarla bevendo anche latte: bastano due giorni di dieta libera, dando alla bimba, se necessario, una aggiunta di latte artificiale, ma normale, non un Idrolisato spinto, per fare l’analisi su un campione di feci (il sangue occulto non modifica il colore delle feci) e riprendere, poi, immediatamente la dieta.

Se il sangue è presente, l’intolleranza al latte potrebbe essere confermata e tu stessa potresti essere più convinta e motivata ad allattare al seno seguendo una dieta che ora ti sembra difficile, ma alla quale, in fondo, ti potresti abituare senza problemi sapendo che è indispensabile.

Tranquilla, comunque, da questo problema ne uscirai sicuramente e anche abbastanza velocemente, ma è bene che tu lo affronti in modo completo e su vari fronti.

Un caro saluto, Daniela

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