Sonno difficile con dermatite e RGE

Salve, sono Daniele,

padre di una bimba di 5 mesi che da circa due soffre di dermatite atopica intorno al volto; nelle ultime tre settimane il sonno della piccola si è decisamente ridotto e ho notato che quando si risveglia si gratta continuamente la testa e il volto. Premetto che il suo sonno è sempre stato piuttosto disturbato, non è riuscita mai a dormire per più di 3 ore consecutive, a causa, credo, del suo RGE di cui soffre da quando ha circa 20 giorni (le è stato diagnosticato e trattato con Ranidil).

Ultimamente però questi riposi si sono ridotti a un’ora, max un’ora e trenta dopodichè la bimba si sveglia in lacrime e riaddormentarla è davvero difficile. Al’inizio mia moglie la attaccava al seno tutte le volte, ma ora che le pause sono così brevi, proviamo a cullarla in carrozzina, con pochi risultati nel senso che si passa un’altra ora svegli, finché non viene riattaccata di nuovo al seno, dopo che sono trascorse tre orette dall’ultima poppata. La bimba non usa ciuccio né biberon. Sinceramente siamo un pò avviliti perché più il tempo passa, meno si dorme…

Di giorno abbiamo iniziato da circa una settimana ad avere sonnellini regolari e risvegli meno urlanti, tipo si addormenta per un’ora e trenta verso le 10, per due orette verso le 13 e mezz’ora verso le 17.30…. Ancora molto difficile l’addormentamento serale, iniziano i tentativi verso le 21, per riuscirci verso le 22.30 (da qualche settimana in carrozzina e non più in braccio, ma sempre in lacrime). Io e mia moglie le chiediamo se questi continui risvegli sono dovuti al reflusso, alla dermatite, al mal di pancia, a cattive abitudini e quali strategie si possono adottare per cercare di aiutare la nostra bimba a dormire meglio…
Grazie, 

Daniele

 


 

Gentile Sig. Daniele,

visto che le uniche due certezze che si hanno tutt’ora sono il reflusso e la dermatite atopica, io continuerei con il ranidil, darei un antistaminico per bocca per lenire il prurito che disturba la piccola, tratterei con estrema cura e con prodotti specifici la dermatite in modo che la pelle sia sempre morbida ed elastica e non secca e pruriginosa, cercherei di giocare con l’alimentazione della mamma eliminando per almeno una settimana latte vaccino, latticini, inclusa panna e yogurth, uova, agrumi, crostacei, frutta secca e altri cibi potenzialmente allergizzanti dalla sua alimentazione, avendo comunque cura che si alimenti in modo corretto e bilanciato cominciando dalla prima colazione che deve essere abbondante e sostanziosa e tutti i buoni consigli che di solito si elargiscono alla nutrice; proverei poi a regolarizzare l’orario delle poppate, e di conseguenza anche il numero, alimentando la piccola ogni tre ore (pazienza se anche di notte purché l’intervallo tra le poppate sia congruo e le mammelle abbiano il tempo di riempirsi nuovamente di latte); rifletterei poi sull’eventualità che il latte materno cominci a scarseggiare e a non soddisfare più a sufficienza la piccola (potrebbe continuare a crescere bene di peso ma solo perché fa un gran numero di poppate non perché il latte è ancora abbondante): in tal caso, consigliandosi con il pediatra della piccola, si potrebbe pensare di svezzarla anche per fare riposare la mamma.

Nei momenti di forte nervosismo concederei un po’ di ciuccio: non è ortodosso ma può servire per calmarla dal nervosismo generato dal prurito, soprattutto di notte quando sarebbe meglio non prenderla spesso in braccio per non darle abitudini che diventerebbe difficili togliere. Dopo avere agito su più fronti (trattamento locale della dermatite, trattamento del reflusso, dieta ipoallergenica materna, valutazione della quantità di latte materno, valutazione della corretta crescita della piccola e esclusione che i risvegli notturni siano dovuti a fame), l’ultimo pensiero va alle coliche addominali: se non è possibile escluderle, consiglierei qualche goccia di Alginor e massaggio infantile (tutte le età sono buone per cominciare); se, invece, si possono ragionevolmente escludere perché il tipo di pianto e il comportamento della bimba durante il pianto non fanno pensare ad esse, non resta che insistere su uno dei punti precedenti e andare, magari, per tentativi, essendo veramente troppo presto per prescrivere qualsiasi tipo di farmaco "modulatore" del sonno.

Possono comunque essere modificate alcune abitudini di sonno: due sonnellini diurni (mattina e pomeriggio), per esempio, dovrebbero bastare, una certa regola negli orari delle poppate dovrebbe essere stabilita (se anche non si arriva alle classiche 5 poppate, che siano pure sei o sette ma ad orari quanto possibile regolari). Se questa regolarità è difficile da trovare e da mantenere, insisto sulla opportunità di valutare un graduale inizio di svezzamento.

Un cordiale saluto,

Daniela Sannicandro

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