Seretide, dosaggi ed effetti sistemici

Gentile Dott.ssa,

le scrivo per avere un suo parere sull’utilizzo del Seretide 50/125 con distanziatore su un bambino di 3 anni e 2 mesi a causa di una broncostruzione lieve che gli causava tosse da più di 2 mesi.

Inizialmente è stata trattata con broncodilatatori tipo Ventolin (c’era anche muco accumulato alla gola -visita otorinolaringoiatra che non ha riscontrato edemi- poi con Clenil sempre per via aerosolica ma con scarsi risultati). Dopo 10 gg di trattamento con Seretide (2 puff alla sera ed uno al mattino, anche se inizialmente -i primi 6 gg- erano 1 puff alla sera ed 1 al mattino ma il pediatra disse di aumentare a 2 la sera perché dovevamo liberarlo dal muco), adesso fa dei colpettini di tosse (né catarrale né secca) di "aria" ma diciamo 3 o 4 volte al dì al massimo.

La situazione è migliorata finalmente ma le chiedo se occorre continuare con il trattamento e se occorre effettuare altre visite specialistiche. Il bambino per il resto sta bene: mangia regolarmente, gioca, è vivace, dorme tranquillamente e questa tosse diciamo "di aria" gli viene solo se per esempio piange e si arrabbia oppure se si affatica molto e mi chiede di bere.

Altra mia domanda è la seguente: è vero che i cortisonici tipo Seretide non hanno effetti sistemici soprattutto perché sono somministrati sotto forma di spray? Lei cosa ne pensa?

Grazie per la sua attenzione e complimenti per il servizio che offrite a noi mamme "preoccupate".

Saluti

Angela


Cara Angela,

il Seretide è una associazione tra un beta 2 agonista, cioè un farmaco broncodilatatore, il salmeterolo e un cortisonico di nuova generazione, il fluticasone, che ha il vantaggio di avere una efficacia maggiore rispetto ai tradizionali cortisonici che si usano sempre per via inalatoria, tanto da poterne somministrare anche metà dose rispetto ad essi, e di essere metabolizzato velocemente dal fegato in modo da ridurre di molto i rischi di accumulo nell’organismo con conseguente riduzione dei potenziali effetti collaterali che tutti i cortisonici, a lungo andare, possono provocare.

Quindi Seretide è un farmaco efficace e relativamente sicuro, quantomeno rispetto ai suoi equivalenti più conosciuti e meno recenti. Non è indicato nell’attacco di asma acuto e, per quanto ne sappia io, nei bambini dell’età del tuo piccolo, non si dovrebbero somministrare più di 200 mg al giorno di fluticasone, quindi bisognerebbe dare una dose inferiore di cortisone, almeno dal momento che ha superato la fase catarrale più importante, cioè dosaggio 25/100 x 2 volte al giorno se non di meno o anche solo una monosomministrazione se la tosse è solo serale e notturna o solo diurna e non notturna.

Io francamente non ho capito bene quanta dose sta prendendo dei due farmaci in totale, ma se ogni puff fosse da 50/125 e il bimbo prendesse 3 puffi al giorno sarebbero in totale 150/375 e sarebbe troppo, ma forse ho capito male io. Una volta trovato il dosaggio ottimale che riduca in modo soddisfacente o faccia scomparire la sintomatologia io ti consiglierei di ridurre il dosaggio a quello minimo necessario per mantenere la tosse sotto controllo e punterei piuttosto a fare cambiare aria al piccolo portandolo al mare e facendolo stare lunghe ore sulla riva, possibilmente in un punto di mare di scoglio.

A dosaggio minimo trovato (di entrambi i farmaci intendo) si può pensare di eliminare il salmeterolo e lasciare solo il cortisonico per poi togliere tutto se il bambino non ha più broncostruzione. Ma tutti questi aggiustamenti terapeutici non possono che essere fatti dal pediatra curante che può controllare il bambino volta per volta. L’opportunità di un parere di un allergologo esiste se non ti fidi al 100% del tuo pediatra ma altrimenti l’impostazione terapeutica mi sembra più che buona e la mia opinione diversa riguardo al dosaggio lascia in fondo il tempo che trova non potendo visitare il piccolo: prendila, quindi, solo come uno spunto di riflessione sul quale ragionare e niente di più.

I cortisonici per via inalatoria sono più o meno assorbiti in funzione, soprattutto, di quanto il bambino, ancora piccolo, è capace di coordinare bene i movimenti di inspirazione forzata in concomitanza con il puff di farmaco, cioè in funzione di quanto farmaco viene effettivamente inalato, di quanto a lungo si prolunga la terapia e, ovviamente, del tipo di cortisonico impiegato nonché del dosaggio giornaliero. Il sistema con distanziatore è comodo e attendibile più del classico aereosol ma mi chiedo quanto effettivamente il bimbo sia in grado di effettuare a comando una inspirazione forzata trattenendo poi l’aria per alcuni secondi prima di espellerla.

Ad ogni modo ti consiglio di non cambiare mai tipo di erogatore con distanziatore senza il parere medico perché le dosi dei farmaci potrebbero essere assorbite in modo molto differente. Valuta l’efficacia della terapia a questa posologia data per alcuni giorni poi riduci il dosaggio mantenendo entrambe i farmaci poi, se è possibile, elimina il broncodilatatore e se tutto continua ad essere sotto controllo e il bimbo non peggiora, elimina anche il cortisonico smettendo la terapia. Anche i cortisonici assunti per via inalatoria possono dare, a lungo andare, effetti sistemici, per il semplice fatto che, per essere efficaci, devono essere assorbiti e, una volta assorbiti, vanno inevitabilmente in circolo. Solo che, arrivando direttamente nei bronchi senza passare attraverso la via sanguigna, possono essere adeguatamente efficaci anche a dosaggi relativamente bassi e questo riduce i rischi di effetti collaterali. Il fluticasone, poi, ha un effetto prolungato nel tempo anche se viene metabolizzato velocemente e se ne possono fare poche somministrazioni giornaliere: anche una al giorno potrebbe bastare. È quindi tra i cortisonici "tranquilli". Ma comunque sempre un po’ viene assorbito.

Un caro saluto,

Daniela

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