Scarso accrescimento per infezione alle vie urinarie

Gentile dottoressa, le ho scritto giorni fa (senza risposta) per chiedere info circa le cause dello scarso accrescimento ponderale di mio figlio di 8 mesi (9 il 1 aprile). Io ho sempre sospettato un’infezione alle vie urinarie solo che la pediatra mi diceva che non dovevo preoccuparmi. Di testa mia ho fatto l’urinocultura ed è risultata un’infezione. Domani mi daranno i risultati per sapere quale antibiotico utilizzare. Che problemi può comportare se l’avesse da mesi e non fosse stata curata?

 

Credo di avere risposto alla tua prima mail, anche se con ritardo, del quale mi scuso. Allora presi in considerazione il fatto che la scarsa crescita risaliva, a tuo dire, alle primissime settimane di vita e l’ho soprattutto valutata come un fattore costituzionale perché mi sembrava pressoché impossibile che una eventuale infezione alle vie urinarie, qualora fosse responsabile dello scarso accrescimento ponderale, cosa possibilissima, potesse risalire così tanto indietro nel tempo senza dare nessun altro sintomo collaterale evidenziabile oltre lo scarso accrescimento e senza che il pediatra che segue il bimbo l’avesse sospettata. A questo punto posso dirti che se l’infezione fosse limitata alla sola vescica – semplice cistite – difficilmente potrebbe dare luogo ad una propagazione dell’infezione alle vie urinarie superiori fino a diventare cistopielite o nefrite vera e propria. Questo, di solito, avviene quando si è in presenza di una malformazione renale che comporta rigurgito di urina dalla vescica agli ureteri o anche ad un solo uretere per incontinenza o malformazione della valvola vescico ureterale o di una malformazione di altro tipo, già, comunque, presente alla nascita. Senza anomala comunicazione tra vescica e vie urinarie superiori è sicuramente più difficile che l’infezione si possa propagare oltre la vescica stessa. Però c’è da dire che una infezione urinaria in un maschio in così tenera età (nelle femmine è evenienza più facile a causa della brevità dell’uretra visto che i batteri responsabili sono di solito di provenienza fecale) deve allertare, anche se non al primo episodio, il pediatra e suggerirgli di tenere sotto controllo il bimbo dopo averlo adeguatamente curato  con antibiotici. Un semplice esame delle urine, inoltre, se ben condotto, può illuminare circa una eventuale compromissione delle vie renali superiori in quanto, in tal caso, potrebbero evidenziarsi dei cilindri, delle cellule provenienti dalle alte vie urinarie, delle emazie per non parlare di una anomala concentrazione di proteine, ecc. Quindi, al di là del risultato della urinocultura, un buon esame del campione di urine esaminato al più presto dopo averlo prelevato, può dire molto circa una eventuale complicazione della cistite e può dire se l’infezione sia alta o bassa. Una semplice cistite suggerisce periodici esami delle urine dopo la guarigione mentre il sospetto di una compromissione più alta delle vie urinarie suggerirebbe alcuni altri approfondimenti diagnostico strumentali. Ma è bene procedere per gradi successivi senza inutili allarmismi preventivi. Naturalmente, in caso di anomalie nell’esame delle urine, è bene valutare la funzionalità renale con esami del sangue oltre che con indagini strumentali. Ma, ripeto, la diffusione di una infezione originata nella vescica o nelle basse vie urinarie all evie urinarie superiori è molto più facile in presenza di malformazioni che in assenza di esse.

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