Ruttini e digestione

Buonasera dottoressa,
sono una mamma con una figlia di 30 giorni oggi. Volevo chiedere perchè mia figlia dopo la poppata con il biberon (latte artificiale neolatte 1) si addormenta, ma subito dopo 30 minuti circa piange tantissimo, la prendiamo in braccio e fa un ruttino poi subito si riaddormenta.
Il mio problema è che ogni volta che mangia si sveglia sempre facendo tutti questi ruttini, cosa puo’ essere qualcosa che riguarda la sua digestione o qualcos’altro? Poi volevo chiederle un’altra cosa: come si fa ad accorgersi quando la bambina necessita di aumentare la dose giornaliera di latte?
La ringrazio anticipatamente e aspetto al piu’ presto una sua risposta.

L’allattamento con latte artificiale, spesso, qualche problema in più rispetto all’allattamento al seno lo può dare. Visto che la bimba si calma dopo avere eliminato l’aria dallo stomaco, il suo problema è quasi certamente il dolore o il fastidio che questa bolla d’aria le provoca distendendo lo stomaco. Perché dopo un’ora dalla fine della poppata e non subito dopo? Perché quando lo stomaco ha finito o sta finendo di digerire il suo contenuto alimentare inizia a contrarsi per svuotarsi e inviare il cibo verso il duodeno. Queste onde di contrazione dovrebbero partire dall’alto e andare verso il basso. Contemporaneamente si dovrebbe aprire il piloro, che è quella valvola che separa lo stomaco dal duodeno. Non sempre nei lattanti vi è buona coordinazione tra tutte le fasi di contrazione e rilassamento della muscolatura liscia della parete del tratto gastrointestinale e allora può capitare che l’onda di contrazione, invece di partire dall’alto dello stomaco per dirigersi verso il basso, parta dalla parte centrale, spingendo così verso il basso tutto quello che si trova sotto di essa e verso l’alto tutto quello che si trova sopra di essa. L’aria ingerita durante la poppata è più leggera del latte e si stratifica verso la parte alta dello stomaco, così, in seguito alla distensione gastrica, spinge verso l’alto e procura fastidio o dolore finché non riesce a fuoriuscire con un sonoro ruttino. E questo, indipendentemente dal fatto che possa avere o meno un certo grado di reflusso gastro-esofageo, per altro quasi fisiologico a questa età.
Allora che fare?
Innanzitutto accertarsi che la bimba succhi correttamente, senza fare rumore, con una certa calma, tenendo il biberon quasi verticale e la tettarella sempre piena di solo latte e non di metà aria e metà latte. Poi, se non si arrabbia troppo, cercare di staccarla a metà poppata per alcuni minuti per farle fare un eventuale ruttino "intermedio", che non sempre arriva però. A fine poppata tenerla in posizione verticale per un quarto d’ora, magari in braccio con la testa appoggiata sulla tua spalla, quindi in posizione prona ma verticale. Se anche con questo accorgimento non riesce a fare il ruttino non c’è altro da fare che rimetterla a letto per risollevarla in verticale appena si lamenta un po’. Cerca poi una tettarella con apposita valvola anti-aria. Esistono farmaci che velocizzano lo svuotamento gastrico riducendo distensioni eccessive e rigurgiti ma sono poco usati e anche malvolentieri perché non privi di effetti collaterali.
Per quanto riguarda la quantità di latte giornaliera, dipende essenzialmente dal peso della bimba e dalla sua età. Normalmente, alla fine del primo mese di vita, un lattante nato a termine di gravidanza con un peso nascita normale superiore o uguale ai 3 kg, prende 120 cc di latte a poppata per 6 volte, cioè attorno ai 700 cc al giorno, con un aumento graduale della quantità di latte per poppata che finora è stato settimanale.
Dopo il primo mese si consiglia di aumentare le poppate in media di 10 gr ogni 10 giorni, arrivando così a circa 150 gr a poppata alla fine del secondo mese di vita. Sempre che il bambino si alimenti solo 6 volte al giorno e non di più. Volendo calcolare la quantità di latte in base al peso, si stimano 150 gr di latte pro kg di peso. Cioè, un bambino di 5 kg prenderà all’incirca 750 gr di latte al giorno, divisi per il numero di poppate che preferisce. Oppure, un’altra regola è quella di calcolare il dieci per cento del peso del bambino e aggiungere una cifra fissa di 250, massimo 300. Esempio, un bambino di 5 kg dovrà mangiare, nelle 24 ore, 500 gr di latte + 250, cioè 750 gr.
Al di là del peso, però, si consiglia di aumentare le poppate solo quando ci si accorge che il bambino non è più sazio come nei giorni precedenti e ne vorrebbe ancora perché tende o a non addormentarsi dopo la poppata o a svegliarsi prima del solito. Quest’ultimo consiglio serve a "svezzare" la mamma dall’uso eccessivo della bilancia che può portare ad inutili ansie e a nevrosi, nonché a sovralimentazione quando un genitore crede di fare bene seguendo unicamente gli schemi alimentari prescritti dal pediatra senza tenere conto delle reali esigenze del proprio bambino che, nella fattispecie, potrebbe avere meno fame di altri bambini oppure, per costituzione, essere destinato a crescere più lentamente e quindi avere meno esigenze alimentari.
Un caro saluto,
Daniela

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