Risvegli notturni a cinque anni

Gentilissima Dottoressa,

vorrei parlarle dei problemi di sonno del mio bambino di 5 anni.

Quando era neonato ci impiegavo anche un’ora cullandolo in braccio o nella carrozzina per addormentarlo e poi si risvegliava solo dopo 20 minuti o mezz’ora! La notte quando si svegliava (almeno 3 risvegli) lo allattavo e questo fino ai 13 mesi; poi ho smesso l’allattamento notturno ed i risvegli sono rimasti, anche se un po’ migliorati.

Ai due anni si svegliava almeno una o due volte per notte e mi sono rassegnata. Durante questi risvegli lo dovevo prendere in braccio e cullare, altrimenti piangeva disperato e solo così, dopo circa 15-20 min, si riaddormentava e lo poggiavo nel suo lettino. Non ha mai dormito nel nostro letto se non sporadicamente.

Verso i 3 anni ha iniziato a dormire tutta la notte, ma a periodi: cioè magari per una settimana dormiva, poi per qualche motivo riprendeva i suoi risvegli; ai 3 anni è anche arrivato il fratellino e mi son dovuta gestire i risvegli di entrambi, ma piano piano la situazione andava migliorando.

Verso i 4 anni del grande e l’anno del secondogenito tutti e due i bambini dormivano quasi sempre tutta la notte e mi sembrava un vero miracolo! Però purtroppo esattamente a maggio di un anno fa, a 4 anni e 4 mesi il grande si è ammalato di leucemia (le ho anche scritto di questo).

Ovviamente questo ha sconvolto la nostra vita, ma i risvegli sono tornati quando abbiamo deciso, a novembre scorso, di togliergli il panno di notte, che ancora era molto zuppo: abbiamo seguito i suoi consigli in proposito svegliando il bambino una volta a circa 3 ore dall’addormentamento per fargli fare la pipì e, dopo circa due mesi e mezzo, finalmente ha iniziato a svegliarsi da solo verso le 2 per fare la pipì, ma questo comportava che mi chiamasse e che dovessi ovviamente accompagnarlo.

A febbraio abbiamo affrontato l’ultimo ciclo di chemio pesante e lui ha patito molto questo periodo ed era spaventato e nervoso. Ai risvegli per la pipì (così io credevo) in realtà si sono sovrapposti i risvegli per i brutti sogni, per volermi vicino e per venire nel nostro letto, nel quale poi si gira continuamente, punta piedi e ginocchia contro di me, si addossa completamente a me o mio marito.

Così ora sono mesi che non dormo più e sono veramente stanca.

Come posso aiutarlo a rasserenarsi? So che quello che ha passato, che ancora non è terminato purtroppo, è stato terribile e che lui ha solo 5 anni; ma vorrei davvero aiutarlo e non so come. Mi dicono tutti di avere pazienza, ma anche io sono esausta e vorrei trovare un qualcosa, un consiglio, un comportamento che possa aiutarlo a stare meglio e a dormire più serenamente tutta la notte o almeno quasi tutte le notti…la ringrazio per la lettura di questa lunga mail e la saluto cordialmente.

Visto che, da come mi racconti, il bimbo, bene o male, prima dell’attuale malattia, anche se faticosamente, aveva trovato un certo equilibrio nella gestione del suo sonno, penso proprio che i suoi attuali problemi siano legati alle terapie, allo stress e anche, di riflesso, alla tua stanchezza psicofisica che sicuramente lui percepisce.

Pertanto, dopo, ovviamente, avere escluso categoricamente che le notti agitate del bimbo dipendano da altro, cioè da difficoltà respiratorie (apnee notturne, iopertrofia adenoidea, palato ogivale, malocclusioni dentarie…), da una importante carenza di ferro, da intolleranze alimentari, dalla presenza di infezione alle vie urinarie, dalla presenza di parassiti intestinali, da una otite catarrale cronica,da squilibri alimentari come troppe proteine o troppi zuccheri e chi più ne ha più ne metta, io credo che ci si potrebbe rivolgere o ad una terapia farmacologica, per esempio la niaprazina (nopron), oppure la melatonina unita o meno al triptofano (esyon), oppure, perché no? si potrebbe tentare con l’osteopatia e la terapia cranio sacrale rivolgendosi ad uno specialista in osteopatia pediatrica che ha un effetto rilassante e ipnoregolatrice ormai piuttosto accreditato.

Questoammesso e non concesso che il bimbo, dopo tutto quello che ha passato, abbia ancora voglia di farsi mettere le mani addosso da un estraneo, anche se questa volta si tratterebbe di manipolazioni delicate, poco piùche carezza massaggianti.

Anche l’esperienza del massaggio infantile potrebbe essere tentata e non è affatto tardi a 5 anni perché il massaggio è indicato a tutte le età e quello infantile non solo nei primi mesi come è diventato di moda ora. Ugualmente piacevole potrebbe essere la ginnastica dolce in acqua, cioè una esperienza di acquaticità specifica per bambini, cioè o in un luogo con acque termali o in una piscina con temperatura leggermente superiore a quella permessa per gli adulti.

L’esperienza, poi, potrebbe essere vissuta da tutta la famiglia,fratellino incluso e questo avrebbe una valenza psicologica da non trascurare. Per il prossimo futuro, se gli impegni sanitari lo consentiranno, ti consiglio un lungo soggiorno estivo in montagna in pieno relax a contatto con la natura e con gli animali.

Il tutto conditoda una enorme pazienza e da un inguaribile ottimismo che non puoi permetterti di abbandonare.

Un caro saluto, Daniela

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