Rigurgito di notte e rischio di morte in culla: fino a quando?

Buon giorno,

sono un padre di un bimba di 2 mesi (nata il 25 luglio). Da quando è nata ho notato che il suo viso assumeva un aspetto disgustato dopo un po’ di tempo dalle poppate.

Leggendo su internet ho asociato i sintomi al Reflusso Gastro Esofageo senza iniziare alcuna terapia (in accordo con il pediatra). Premetto che la mia bimba non rigurgita quasi mai, succede solo a volte appena finito di allattare o qualche volta quando non fa il ruttino (parliamo complessivamente 2-3 volte a settimana).

Tutto è andato bene fino a quando non sono iniziati i colpi di tosse durante la notte, l’inarcamento della schiena e gli evidenti bruciori di stomaco. Sempre in accordo con il pediatra ho iniziato la terapia con Gaviscon (1 ml ad ogni poppata e ranidil (1 ml 2 volte al di).

Penso che le risalite dallo stomaco fino a due tre mesi siano fisiologiche anche perché la bimba prende 1,2 kg al mese.

Appena iniziata la terapia in due giorni tutto è tornato normale, anzi meglio di prima.

La mia domanda è: fino a che età bisogna stare accorti per il rischio di soffocamento del bambino da rigurgito? Fermo restando le posizioni inclinate e le varie accortezze, da che età un neonato è capace di reagire a un rigurgito improvviso? A due mesi è già capace di reagire?

Grazie e saluti.


Il rigurgito di materiale alimentare che risale fino alla gola, in un punto, cioè, dove sarebbe teoricamente possibile un suo passaggio dall’esofago alla trachea con conseguente inalazione, in un bambino neurologicamente normale stimola il riflesso della chiusura della glottide e del blocco della respirazione e se è la morte in culla a preoccuparla vista la tenera età del piccolo, essa dipende da altre cause, cioè da un arresto cardio respiratorio e rarissimamente da una inalazione massiva di latte durante il sonno.

Che poi si sia spesso ritrovato materiale alimentare nei bronchi dei neonati e lattanti morti improvvisamente nel sonno, questo lo si è attribuito ad un evento accaduto nei momenti terminali dell’asfissia, quando il sistema nervoso e i riflessi sono depressi e annullati dal danno cerebrale provocato dalla prolungata mancanza di ossigeno: quindi un evento immediatamente precedente la morte del bimbo e non la causa prima della morte.

Per questo ora i neonati si fanno dormire a pancia in su e non più in posizione prona. Prima si aveva molta paura della posizione supina proprio per il timore di una inalazione post rigurgito ma ora è stato accertato che la posizione supina non è più rischiosa di altre per quanto riguarda il rigurgito.

Quindi il reflusso non deve spaventare per questo tipo di pericolo perché, a parte il fatto che quando il latte risale l’esofago fino alla gola viene vomitato perché stimola alcuni recettori vagali presenti in faringe in fondo al palato che innescano il meccanismo del vomito, quindi della chiusura della trachea e dell’arresto della respirazione, se anche qualche goccia di latte fosse riuscita a raggiungere la parte alta della trachea, sempre a bambino neurologicamente sano, si innescherebbe il meccanismo della tosse spasmodica che bloccherebbe il liquido e lo farebbe tornare in gola.

Le ingestioni accidentali di piccoli corpi estranei che possono succedere nei bambini più grandicelli quando giocano con giocattoli di dimensioni troppo piccole avvengono per incoordinazione accidentale tra ingestione per errore dell’oggetto in un momento in cui, magari, il bambino stava parlando o strillando o comunque si stava agitando e respirava con inspirazioni profonde che possono bloccare momentaneamente il riflesso della tosse.

Quindi, in un bambino sano, non depresso neurologicamente, la risalita accidentale di un po’ di materiale alimentare dall’esofago non dovrebbe preoccupare e nel reflusso gastro esofageo, prima di tutto, se il bimbo non è agitato e lo stomaco non si contrae come nel vomito, la quantità di questo materiale è scarsa anche se, a volte, continua e solitamente non arriva fino alla gola.

Consiglio, comunque, oltre all’inclinazione del materasso, pasti frazionati e non troppo abbondanti (meglio aumentare il numero delle poppate) e riporre il bimbo nel lettino dopo almeno 15, 20 minuti dalla fine della poppata tenendolo nel frattempo verticale e in posizione prona appoggiato sulla spalla. La posizione supina potrebbe essere alternata con quella leggermente sul fianco destro, ma di tre quarti, non completamente sul fianco, affinché la spalla sinistra non gravi sul torace.

Il problema del rigurgito migliora significativamente quando si abbandona parzialmente l’alimentazione esclusivamente liquida e si iniziano le prima pappe somminstrate al bimbo seduto e il problema del rigurgito durante il sonno molto profondo, ammesso che le due eventualità siano collegabili tra loro, finisce verso la fine del primo anno.

Un cordiale saluto,

Daniela

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