Reflusso gastroesofageo a quattro mesi

 

Gentile dottoressa,

sono madre di un bimbo di quattro mesi di nome Manuel. È nato di 2,570 Kg a 39 settimane, il 10 maggio scorso e ora pesa 5,850 kg.

Soffre di reflusso gastroesofageo: nei primi due mesi vomitava il latte, ma non ad ogni poppata, una volta a settimana circa. Ora è più di un mese che non vomita, ma ha solo rigurgiti (spesso di latte inacidito).

Il problema è che sono due mesi ormai che non riesce a mangiare bene: si stacca in continuazione dal seno e piange. Mi hanno detto che è dovuto al reflusso, ma abbiamo provato vari farmaci e niente, non c’è nessun miglioramento (Limpidex, Gaviscon, Riopan). Ora gli sto dando 1,5 ml di Zantac al mattino e alla sera, ma continua a farlo.

Abbiamo provato anche con il Mylicon prima della poppata e a togliere latte e latticini dalla mia dieta. Nessun miglioramento comunque.

La pediatra mi ha detto di iniziare a svezzarlo con una pappa preparata con brodo vegetale (patata, carota, lattuga) a cui aggiungere mezzo liofilizzato di carne e 20 gr di crema di riso o mais, un cucchiaino di parmigiano e uno di olio. Ho provato a dargliela sabato: l’ha mangiata anche se ho un po’ faticato. Si è addormentato e dopo un’ora si è svegliato piangendo.

Il giorno dopo ne ha mangiato un po’, piangeva, aveva sonno e alla fine ha voluto prendere il latte al seno (quando si addormenta riesce a succhiare tranquillo).

Oggi stessa cosa, ho provato a mettere del miele, ma ne ha comunque mangiata poca perché aveva sonno. Se volessi dargliela la sera, sicuramente farebbe la stessa cosa: piangerebbe per il sonno e non la vorrebbe. Cosa posso dargli in alternativa?

So che in commercio esiste un addensante di nome Medigel: potrei tirarmi il latte e aggiungerlo? Oppure, non so, qualche altra cosa per addensare il mio latte (che non vorrei togliere al mio bimbo), cosa mi consiglia? La frutta la pediatra non l’ha data perché porta acidità.

La ringrazio in anticipo. Distinti saluti

Il reflusso gastroesofageo è una evenienza, si può dire, fisiologica in un lattante di pochi mesi visto che si tratta semplicemente di una immaturità del funzionamento del  cardias che è una struttura muscolare a valvola che, quando funziona regolarmente, impedisce il reflusso verso l’alto del materiale contenuto nello stomaco.

La funzionalità del cardias matura verso il sesto, ottavo mese, ma a volte anche molto più tardi, attorno al 18° mese, ma comunque la situazione migliora quando il bambino è in grado di stare un po’ a lungo seduto, con il torace in posizione verticale e quando è in grado di assumere pasti semi solidi, cioè al momento dello svezzamento.

Non è, quindi, tanto la maggiore densità dei cibi a risolvere il problema, ma semplicemente il tempo e, volendo, la posizione antigravitaria assunta dal bambino che permette al materiale refluito in esofago di non permanervi a lungo ma di scivolare di nuovo nello stomaco situato più in basso.

Un semplice reflusso gastroesofageo che si manifesta con rigurgiti, a volte vomiti, ma senza particolari altri fastidi come agitazione, pianto, dolori, bruciori, sonno disturbato e che non riduce la velocità di crescita ponderale del bambino non si cura perché, appunto, il reflusso gastroesofageo non si risolve con terapie mediche.

La malattia da reflusso gastroesofageo, invece, ossia l’esofagite da reflusso, cioè l’infiammazione della mucosa esofagea in seguito a ripetuti e prolungati contatti con materiale gastrico acido refluito in esofago, si può attenuare, se non proprio curare, essenzialmente riducendo l’acidità di tale contenuto gastrico in modo che possa essere meno irritante per la mucosa dell’esofago che, specie nei bambini, è delicata e non idonea a sopportare un prolungato e ripetuto contatto con sostanze acide.

Pertanto solo gli antiacidi sono il rimedio essenziale per la malattia da reflusso, Zantac, Ranidil o Omeprazolo che siano. Gli altri rimedi in gel, gli addensanti vari come il Medigel o simili, lasciano spesso il tempo che trovano perché, anzi, rendendo più denso il contenuto dello stomaco, più che ridurre la probabilità che refluisca in esofago, rallentano lo svuotamento dello stomaco e paradossalmente finiscono poi col favorire il reflusso.

Assieme agli antiacidi può essere utile, ma certo non risolutivo, somministrare sostanze gelatinose che aderiscono alla parete esofagea proteggendola dall’azione degli acidi, cioè Riopan gel, Limpidex ecc., ma gli unici farmaci utili veramente, a mio avviso, rimangono gli antiacidi, che devono essere somministrati precocemente e possono costituire da soli l’unica terapia senza scervellarsi troppo alla ricerca di altri rimedi miracolosi.

Il latte materno, benché cibo liquido, va assolutamente continuato, va dato direttamente dal seno e non tirato per arricchirlo di addensanti perché così facendo si riduce lo stimolo alla sua produzione e il bambino disimpara a succhiare correttamente dal capezzolo e lo svezzamento precoce, com’è avvenuto nel tuo caso, può essere tentato ma senza aspettarsi miglioramenti significativi.

Pertanto, se questo svezzamento comporta come conseguenza una riduzione della produzione di latte materno perché il bambino finisce col attaccarsi più raramente al seno, visto che non è di per sé risolutivo, non ne vedo i vantaggi.

La mia opinione, quindi, è: antiacidi al dosaggio massimo raccomandato per l’età e il peso del bimbo, allattamento materno con al massimo una pappa semi solida al giorno, Limpidex o simili dopo i pasti, ma facoltativo e, pur non credendo molto agli addensanti, Medigel che, senza tirarti il latte per darlo con il biberon, può essere sciolto in un pochino di acqua e dato a parte.

Ma, ripeto, io mi armerei di santa pazienza e non penserei a nessun altro rimedio miracoloso se non all’antiacido. Il resto verrà da solo col tempo.

Un caro saluto, Daniela

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