Reflussante felice e acqua

Buonasera,

sono mamma di un bambino di 7 mesi e mezzo che ha avuto fin dalla nascita problemi di reflusso ed è stato operato al piloro.

Dopo l’operazione ha continuato a vomitare /rigurgitare mostrandosi sofferente durante tutta la giornata e notte. Si dimenava, non trovava pace nemmeno in braccio, quando non piangeva si lamentava, era apatico e inarcava la schiena durante i pasti. Questo durò un paio di settimane poi gli fu diagnosticato il reflusso e con l’aggiunta di medigel nel latte e ranidil per qualche settimana, la situazione cambiò.

Il bimbo non era più sofferente anche se i rigurgiti andarono avanti. Tuttora il mio bambino è sempre contento, ride con tutti, non si lamenta, mangia volentieri e dorme tutta notte (materasso inclinato), a volte lo metto nel lettino poco dopo aver bevuto il latte e non ha problemi, ma di giorno i rigurgiti/vomitini sono continui, anche dopo  4 ore dal pasto. La situazione non è andata migliorando. Ci hanno anche consigliato un osteopata, ma dopo le sedute per almeno una settimana era pure peggio.
A parte il fatto che questo reflusso non riusciamo a risolverlo, gli si associano anche altri piccoli problemi:

1) non vuole proprio saperne di bere acqua e quelle poche gocce che gli faccio scendere io dal biberon le rigurgita. Finché prendeva la pappa solo a pranzo non mi preoccupavo, perché con tre poppate di latte non poteva avere sete, ma adesso che ho iniziato ad inserire la pappa anche di sera (la mangia ben volentieri) la notte si sveglia urlando.

Non si calma, se non con il latte, e poi riprende a dormire pacifico. Per non incappare in urla notturne, ho provato a dargli la cena alle 19 e proporgli 120 ml. di latte dopo due ore. Se lo beve volentieri e la notte non piange. Ho pensato che forse più che fame, può essere sete.

Però mi chiedo: "sto sbagliando"? Forse è troppo dargli la cena e poi il latte? Farà sempre più fatica ad abituarsi all’acqua?

Dovrei provare con della camomilla magari preparata con il medigel?
Il fatto che non beva acqua mi sta facendo venire un po’ di ansia, non so a quest’età quanta ne dovrebbe prendere.

Mi è stato anche consigliato di dargli la pappa lattea la sera, ma non so cosa possa risolvere, in fondo lui è contento del suo latte con un biscotto  e nel caso anche della minestra, ma si deve abituare a quest’ultima riuscendo a soddisfare anche la sete.

L’ultima cosa che voglio chiederle è: secondo lei dobbiamo riprendere una terapia anti acidità anche se il bambino non mostra segni di malessere? Diciamo che rigurgita felice, al massimo fa una smorfia al momento.

Dimenticavo l’ultima cosa: cosa ne pensa degli alginati? Sono realmente utili? Mi hanno detto che potrei dargli il gaviscon, ma tra gusto menta e anice proprio non so cosa scegliere, è ancora talmente piccolo che due gusti così forti mi dispiace un po’ farglieli provare.

La ringrazio anticipatamente per la disponibilità ed il servizio che rende a noi mamme ansiose un po’ si e un po’ no.

Grazie, Francesca

Per quanto mi sforzi di capire la tua ansia, proprio non vedo motivo di preoccupazione riguardo al tuo bambino! Una volta risolto il problema al piloro, che è altra cosa rispetto all’incontinenza del cardias che provoca il reflusso gastroesofageo, non resta che aspettare che la funzione del cardias maturi impedendo così al contenuto dello stomaco di refluire in esofago. Questo può avvenire ora come fra molti altri mesi e fino ad un anno e mezzo, a volte due, un reflusso non deve preoccupare più di tanto. Se il bimbo, poi, è un reflussante felice, come lo definisci bene tu, vuol dire che non soffre di esofagite da reflusso e allora, perché porsi problemi quando non ci sono?

Per quanto riguarda l’acqua: ai bambini piace berla soltanto se hanno veramente sete, altrimenti di solito la snobbano. Inoltre, anche la pappa contiene i suoi bravi liquidi visto che i cereali vengono proposti nel loro brodo e che questo è all’incirca 150, 180 gr, poco meno di una poppata, quindi anche quando mangiano la pappa, bevono. Il bimbo grosso modo, in periodo e situazione normali come può essere l’inverno, quando si suda poco, avrebbe bisogno all’incirca di un litro di liquidi al giorno che in massima parte trova nel latte, nella frutta e nel brodo vegetale e se con la poppata di latte dopo cena la quantità di latte giornaliera si aggirasse attorno al mezzo litro, grammo più, grammo meno, sarebbe più che normale che il bimbo la chieda visto che 500 gr di latte è la quantità media necessaria ad un lattante sotto l’anno di vita che assume già due pappe al giorno oltre alle poppate di latte. Pertanto, se queste poppate fossero di 150, 180 gr ciascuna, sarebbe normalissimo prevederne almeno tre al giorno, mattina, pomeriggio e dopo cena.

Per quanto riguarda l’opportunità o meno di riprendere la terapia con antiacido – ranidil – associato o meno all’alginato: se il bambino è felice anche rigurgitando spesso e non ha nessun segno di esofagite da reflusso, non vi è nessuna necessità di ridurre l’acidità dei suoi succhi gastrici, ma se, invece, dovesse ricominciare con i pianti notturni, l’inarcamento della schiena dopo o durante i pasti e via discorrendo, la prima terapia da iniziare sarebbe l’antiacido, associato o meno all’alginato qualora anche il dosaggio massimo consentito di antiacido non sortisse l’effetto soddisfacente desiderato.

In presenza di soli rigurgiti definiti "felici", cioè non accompagnati da altri disturbi, nessuna terapia particolare sarebbe opportuna e necessaria se non una scorta sempre abbondante di salviettine e di tovagliolini.  Al limite nemmeno un addensante come il medigel, visto che a volte può procurare disturbi intestinali. Non si dovrebbe fare altro che accettare e sopportare con pazienza fino a risoluzione spontanea del problema.

Un caro saluto, Daniela

 

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