Proteus Mirabilis: serve l’antibiotico?

Gentile Dottoressa,

torno a disturbarla perché ho appena ritirato i risultati dell’esame delle urine di mio figlio.

Premessa: le ho già scritto giovedì scorso perché Sami, a distanza di due mesi dallo spannolinamento avvenuto senza problemi (anzi piuttosto gradito dato che ha avuto sempre fastidio per il pannolino), quel giorno urinava con incredibile frequenza, il più delle volte nelle mutandine.

Abbiamo perciò fatto le analisi da cui non è emerso nulla per quanto riguarda l’esame delle urine.

Il referto recita: “nulla da segnalare” e per quanto posso capire ogni valore rientra perfettamente nei parametri di riferimento riportati a lato.

Per quanto riguarda invece l’esame batteriologico viene riportato: carica batterica 100.000, esame colturale positivo, identificazione biochimica: proteus mirabilis. Cosa significa tutto ciò? Dobbiamo già iniziare la stagione degli antibiotici?

Mi scuso se sono sempre così prolissa e la ringrazio sin d’ora. La mamma di Sami


100.000 colonie sono un valore limite, che non permette, cioè, di stabilire inequivocabilmente che il bambino ha una infezione conclamata delle vie urinarie, ma nello stesso tempo che impone una nuova urinocultura.

Per essere certi di questo secondo risultato, però, è necessario che il campione sia prelevato con cura e con la massima sterilità, lavando i genitali del bimbo con un detergente del tipo Saugella antisettica, sciacquandoli, poi, se possibile, con acqua precedentemente bollita e stiepidita, quindi sterile e asciugandoli con un panno altrettanto pulito.

Se il bimbo riesce ad urinare direttamente nel contenitore, verrà raccolto il getto di urina intermedio, altrimenti, se si deve applicare il sacchetto, esso non deve rimanere addosso alla pelle per più di tre quarti d’ora e se nel frattempo il bimbo non avesse urinato andrebbe cambiato e sostituito con un altro sacchetto sterile.

Appena riempito di urina va richiuso con cura e immediatamente portato al laboratorio analisi che, a sua volta, deve impegnarsi a metterlo immediatamente in coltura senza lasciarlo per alcune ore sul bancone, come a volte avviene.

Se si ha la certezza che tutti questi accorgimenti siano stati rispettati, ci si può fidare del risultato dell’urinocultura che, se dovesse essere nuovamente positivo, cioè se si dovessero sviluppare da 100.000 colonie in su, imporrebbe di iniziare una terapia antibiotica specifica.

Un caro saluto, Daniela

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