È possibile una reazione allergica solo sul viso?

 

Gentilissima Dottoressa,

mi rendo conto che per avere una risposta precisa dovrebbe vedere il bambino, ma le chiedo: è possibile che una reazione allergica si manifesti esclusivamente al volto?

Le pongo questa domanda perché ieri ho somministrato per la prima volta al mio bimbo di 9 mesi il tuorlo d’uovo (come da lei indicato: un cucchiaino sodo tritato nella pappa) e nel pomeriggio sono comparsi alcuni puntini rossi sul suo viso, che però potrebbero anche essere punturine d’insetto poiché la comparsa è avvenuta di ritorno da una passeggiata nel parco (col caldo dei giorni scorsi, si sono viste le prime zanzare).

Mi consiglia di riproporre il tuorlo fra un paio di giorni oppure, per il momento, di soprassedere? Non ho notato altri fenomeni come ad esempio diarrea. E, in generale: ci sono segni sicuri di un’allergia alimentare?

Grazie in anticipo per la sua risposta, un caro saluto

Di solito le allergie alimentari che si manifestano con eruzioni cutanee sono per lo più generalizzate e con elementi di tipo orticarioide, cioè papule piuttosto grosse, ma non è sempre così e a volte esistono soltanto dermatiti da contatto con la sostanza che ha provocato allergia nei pressi della bocca o della zona di guancia toccata dal tovagliolino o dal cucchiaino: pertanto non mi è semplice risponderti. Però l’uovo, oltre ad essere un alimento a rischio di allergie, non è indispensabile nella alimentazione di un bimbo così piccolo e, per non sbagliare, lo sospenderei per reintrodurlo soltanto dopo il compimento del primo anno.

I segni di una allergia alimentari sono per lo più gastrointestinali, cioè vomito e diarrea, ma anche cutanei e a volte si manifestano con infiammazione alle vie respiratorie. Poi bisogna distinguere tra allergia alimentare vera e propria, di solito con reazione pressocché immediata e scatenata anche da minime quantità di alimento e intolleranza alimentare, con sintomi più sfumati, più generici e di solito di intensità correlata alla quantità di cibo ingerito.

La sicurezza di essere di fronte ad una allergia alimentare si ha soltanto praticando i test e le prove allergologiche, non sempre attendibili nei bambini molto piccoli ma comunque spesso utili oppure con la doppia prova di scomparsa dei sintomi alla sospensione dell’alimento sospetto e ricomparsa dopo reintroduzione dello stesso. Non mi sembra il caso di pensare né all’una né all’altra prova, almeno per ora.

Le prove per diagnosticare una semplice intolleranza sono semplicemente costituite dalla scomparsa dei sintomi coincidente con la sospensione dell’alimento e la loro ricomparsa dopo reintroduzione oppure la prova di assunzione in dosi crescenti della sostanza fino a capire la quantità massima tollerata senza che compaiano sintomi.

Non è possibile praticare prove ematochimiche in caso di intolleranza perché le reazioni che si scatenano in caso di assunzione di un alimento del quale si è intolleranti sono cellulo mediate e non danno segni di sé con la produzione di sostanze che vanno in circolo e possono, così, essere dosate con una semplice analisi. Puoi leggere, a questo proposito, la dispensa di pediatria che tratta proprio di questo argomento.

Un caro saluto, Daniela

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