Non si dorme la notte

CAra Dottoressa
sono un mammma di un bimbo di quasi 6 mesi e da quando è nato non ha mai dormito una notte per intero.
Si sveglia, nella migliori delle ipotesi, 4 volte per notte con la consuegueza che al mattino io e suo padre siamo esausti.
Quando si sveglia la notte lo fà con un piato improvviso, a volte basta il ciucciu ed un po di camomilla,
altre lo devo prende in braccio e cullarlo un po’.
Così facendo non è regolare con le pappe ( 180ml di latte+ 1 biscotto e 1/2, 4 volte al giorno, a mezzogiorno ( circa) la pappa ( crema di riso o mais e tapioca con il brodo vegetale, olio e permigiano )frutta a metà mattina e pomeriggio. Mangia quasi sempre tutto.
Duranate il giorno dorme sia con me che con i nonni( io lavoro)con durata che vanno dai 40 min alle 2 ore.
Ha sofferto di coliche gassose con consegurti dolori anche molto forti, per tanto ha assunto alcuni medicinali ( milicon e alginor pediatriche ). Ora le abbiamo quasi abbandonate. 
E’ un bimbo molto vivace e movimentato, raramente sta fermo: si muove sempre, afferra gli oggetti e se li passa da una mano all’altra, ride quasi con tutti e adora i carillion.
Io non ho avuto una gravidanza tranquilla: per 9 mesi sono stata sempre tesa per via di alcuni miei problemi ( avevo dei miomi che potevano compromettere la gravidanza), ho avuto anche il diabete gravilico ( tenuto sotto controllo con la dieta). e quasi al 7° mese ho avuto minacce di parto prematuro( sono stata anche ricovera). Ma il bimbo è nato a temine, parto naturale ( mi si sono rotte le acque e dopo 2 ore è nato ), un po piccolo (kg 2.550 ) ma sano. Lo allattato sino a 3 mesi poi gli ho dato l’humana digest per via delle coliche e poi sono passata al melin 1 per ora. 
Per via della mancanza di sonno devo ammettere che sono un po nervosa e forse questo lui lo sente, ma è difficile non esserlo.
Grazie mille.




Non avendo mai conosciuto il tuo bimbo, mi è difficile inquadrare bene il motivo della sua agitazione specialmente notturna. Però, dal tono generale della tua lettera, propendo più per un problema comportamentale, uno stato di tensione psichica generale che per un problema strettamente fisico come reflusso o coliche dovute ad intolleranza al latte. Tra l’altro, se così fosse, il pediatra che lo segue, dopo sei mesi, avrebbe avuto tutto il tempo per accorgersene e porvi rimedio. Dato che ha sofferto di coliche nei mesi precedenti, potrebbe anche avere perso l’abitudine a dormire varie ore di fila. Si tratta, allora, di procedere nel senso di una educazione graduale al sonno notturno, visto che, da come ho capito, di giorno il bimbo sembra essere tranquillo. Per fare questo e per affrontare il problema con maggior tranquillità, bisognerebbe sapere come vi comportavate voi genitori alla stessa età del bimbo: le caratteristiche del sonno notturno, infatti, spesso si ereditano così come si eredita il bioritmo che tende a far stare svegli la sera fino a tardi alcuni bambini di genitori tendenzialmente nottambuli e a fare addormentare presto alcuni bambini di genitori che tendono ad andare a letto presto. Il secondo punto è il consiglio, visto che il bimbo ha già sei mesi, di abituarlo a dormire nel suo lettino e nella sua cameretta, se ha una sua cameretta. A sei mesi, di solito questa abitudine si prende prima che a otto o dieci mesi perché i bambini sono più duttili e potrebbe essere più facile condizionarli e abituarli a certe regole. Poi bisogna cercare di dare tempo al bambino di autoconsolarsi da solo senza accorrere a tutti i suoi risvegli e soprattutto senza condizionarlo troppo assecondando i suoi pianti notturni con biberon vari, camomilla o latte, rimessa in bocca del ciuccio e così via. Cercare, insomma, di farlo piangere un po prima di accorrere ad ogni richiamo. Non dico di essere rigidi come detta l’ormai superato Estivill, ma insomma, una via di mezzo tra un atteggiamento troppo accondiscendente e uno troppo rigoroso. Il bambino deve imparare gradatamente a gestire alcuni suoi bisogni in autonomia e anche di giorno non è auspicabile che stia troppo tempo in braccio, che si addormenti in braccio e così via. Poi devi anche lavorare sulla tua stanchezza, comprensibile ma che può influenzare negativamente la psiche del piccolo. O meglio, dovresti lavorare sulla gestione della tua ansia e del tuo stress. Una stanchezza dovuta a carenza di sonno ristoratore non accompagnata da ansia, infatti, viene sopportata meglio e con maggior pazienza perché l’assenza di tensioni permette alla mamma o al genitore in generale di recuperare più velocemente, di addormentarsi più facilmente anche per pochi minuti di pomeriggio o subito dopo il risveglio notturno mentre una stanchezza accompagnata da nervosismo e tensione si spalma su tutta la giornata e diventa sempre più difficile, anche quando si trovano 5 minuti tutti per sé, farne tesoro, dormire o semplicemente cercare di rilassarsi. Quindi, anche tu, devi imparare a riprenderti la tua vita, a non pensare soltanto ai doveri ma anche a qualche piacere e devi prendere l’abitudine di pianificare la giornata o la settimana in modo da ritagliarti dei momenti gratificanti, delegando il mestiere di genitore a nonni o altre persone di fiducia non solo nelle tue ore lavorative ma anche, alcune volte, nelle ore di riposo e di svago che vorrai prenderti con tuo marito e con i tuoi amici o soltanto per stare sola con te stessa. Non pensare più alle ansie e ai problemi di salute pregressi, cerca di vivere le gioie della maternità giorno per giorno e impara a farti aiutare tutte le volte che ne senti la necessità. Io non so dove risiedi, se in una città o in un piccolo centro, però, a volte, l’esperienza di condividere i primi mesi della maternità con altre mamme può aiutare molto: iscriversi ad un corso di massaggio infantile, iscriversi in una piscina dove si pratica acquaticità per i bambini piccoli o altre iniziative simili può essere utile per te, per voi genitori se anche tuo marito si renderà disponibile e anche per il vostro bimbo. Infine sappi che fino attorno al primo anno di vita, uno o due risvegli notturni sono, purtroppo, evenienze molto frequenti e se il bimbo, dalle quattro volte attuali, riuscisse a svegliarsi solo una o due volte a notte, sarebbe già una bella conquista. Quando puoi, se vivi in città, non mancare occasione per portarlo all’aria aperta: la luce e il sole, in questa stagione, gli faranno bene e faciliteranno il suo sonno notturno. Consigliati con il tuo pediatra per quanto riguarda il possibile utilizzo della melatonina, che, spesso, da buoni risultati.

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