Buongiorno dottoressa,
ho due bambini di sei e quattro anni e il mio problema è la loro alimentazione. Sono due bambini che mangiano di tutto, ma molto molto poco.
Sono preoccupata perché sono sempre stati così, sono vivaci e attivi, ma non credo abbiano un adeguato apporto calorico per il loro sviluppo. La mia bambina ha sei anni è alta circa 115 cm e pesa poco più di 16 Kg. Cosa ne pensa lei e cosa posso eventualmente fare per aiutarli?
Grazie
I bambini mangiano e crescono all’80% influenzati dalla loro costituzione e dal loro appetito altrettanto costituzionale e soltanto nel 20% in seguito ad influenze ambientali. Un bambino che, per sua costituzione e familiarità, è destinato a crescere molto e ad essere in sovrappeso, avrà un appetito spontaneo maggiore di un bambino che per sua costituzione è destinato ad essere magro perché sono tutte le cellule del suo organismo che reclamano cibo e più grosso è un bimbo più cellule ha, quindi più forte è il coro che reclama nutrimento.
Detto ciò, effettivamente la tua bimba è magrolina e pesa poco per la sua altezza, però bisognerebbe conoscere la sua crescita nel complesso dalla nascita in poi per poterla valutare: se fosse sempre stata sullo stesso percentile, bisognerebbe parlare di costituzione magra e, specie se anche i genitori, alla stessa età, fossero stati altrettanto magri, non bisognerebbe preoccuparsi più del necessario.
Una volta stabilito questo, visto che dai cinque, sei anni in poi, il bambino entra nell’età così detta magra perché tende a crescere soprattutto in altezza e non in peso e le sue masse muscolari non sono ancora ben sviluppate perché non ancora sotto l’influenza ormonale della prepubertà, non resterebbe altro da fare che favorire il loro buon sviluppo con la pratica regolare dello sport, in questo caso il nuoto e della vita all’aria aperta che, si suppone, possa fare aumentare l’appetito.
Poi, se comunque i tuoi bimbi mangiano di tutto e non fanno grossolani errori alimentari, io non mi preoccuperei più di tanto, specie se vivaci ed intelligenti.
Un caro saluto, Daniela