Mal di pancia mattutino

Salve Dott.ssa. Ho tre bambini di 7, 6, 5 anni . Visto che comunque quello che si mette a tavolo è uguale per tutti le due femmine al mattino appena sveglie si lamentano per il forte mal di pancia tanto da rifiutare anche il latte la mattina. La più piccola va in bagno molto spesso la mattina prima di andare a scuola e poi anche quando è in classe . La seconda ha solo mal di pancia ma in bagno no, è regolare ….vorrei sentire un suo commento e come potrei comportarmi visto la frequenza dei mal di pancia e il rifiuto di mangiare anche se in bianco e imbottirli di fermenti . Grazie in anticipo.

Parlare del mal di pancia ricorrente nei bambini significa sollevare il coperchio di un grosso calderone pieno di numerosi ingredienti. Difficile trattare l’argomento in poche righe e ancora più difficile è adattare la risposta a tre bambini di cui si conosce molto poco. Già la visita medica potrebbe portare ad un iniziale inquadramento del problema (addome gonfio, dolente, dolore attorno all’ombelico o diffuso o localizzato in altra sede; oppure addome non dolente, presenza di molta aria…) Insomma, tutto quello che una visita accurata può rivelare mettendo il medico sulla via di una diagnosi e che io non posso, evidentemente, sapere. Bisognerebbe poi valutare se si tratta di bambini normopeso o sottopeso o sovrappeso, sapere come si alimentano, sapere se in famiglia vi sono casi analoghi, se vi sono malattie potenzialmente rinvenibili in altri membri come celiachia, intolleranza al lattosio o ad altri disaccaridi come il fruttosio, se, oltre il mal di pancia, qualcuno si lamenta anche di mal di testa, più o meno associato al mal di pancia, oppure presenta vomito ricorrente; sarebbe utile sapere se i bambini sono a contatto con la terra o con animali pensando che possano avere contratto dei parassiti intestinali: insomma, tante informazioni che purtroppo io non ho. Comunque, specie se il mal di pancia mattutino si accompagna, a volte, a nausea, a sensazione di vomito imminente, ad occhiaie, ad alito pesante, lingua patinosa grigiastra, si può ipotizzare una crisi acetonemica dovuta, magari, ad un alterato o ancora labile metabolismo degli zuccheri, facilmente evidenziabile con un semplice esame delle urine che può svelare la presenza di acetone in concentrazione valutabile con il colore che assume la striscia di carta reattiva apposita. La soluzione, in questo caso, sarebbe la semplice somministrazione di zucchero sotto forma velocemente assimilabile (per esempio anche destrosio) e l’alimentazione generale del bambino dovrebbe essere basata su pochi grassi e una maggiore quantità di cereali e zuccheri, con pasti leggeri e frequenti senza troppe ore di digiuno tra un pasto e il successivo. Altra possibile causa di dolori addominali ricorrenti può essere l’intolleranza ai disaccaridi, soprattutto al lattosio ma è possibile anche quella al fruttosio. In questo caso bisognerebbe somministrare latte privo di lattosio, biscotti anch’essi privi di lattosio, evitare i latticini, dare solo yogurt di soia e formaggi solo stagionati. In caso di intolleranza al fruttosio, non così rara, per la verità, purtroppo bisogna evitare la frutta e tutte le bevande e merendine dolci dolcificate con questo zucchero. Si può usare il destrosio come dolcificante. Le intolleranze ai disaccaridi possono essere familiari. E’ più difficile, data l’età dei bambini, pensare ad una allergia alle proteine vaccine perché si sarebbe manifestata più precocemente. A volte, sia una infezione cronica alle tonsille con presenza di streptococco che una infezione alle vie urinarie può manifestarsi con dolori addominali e disturbi dell’alvo come diarrea. Pertanto non sarebbe male fare alcuni accertamenti come emocromo ves, tas, pcr, esame delle urine e anche tampone faringeo. Anche la presenza di parassiti intestinali, non solo i più comuni e frequenti ossiuri ma anche la giardia o infestazioni da altri parassiti, può manifestarsi con dolori addominali ricorrenti. Vi sono poi tutte le cause psicologiche dovute al fatto di andare a scuola, non tanto perché il o i bambini non vogliono andarci quanto, soprattutto, quando vanno volentieri ma qualcosa nella scuola o nelle maestre o nel rendimento scolastico crea ansia e apprensione. Questo lato psicologico potrebbe essere valutato assieme alle maestre e potrebbe anche diffondersi tra i tre fratelli per semplice suggestione. Vi è, poi, la sindrome del colon irritabile, che non si diagnostica con nessun accertamento in quanto non si tratta di una vera e propria malattia ma di uno stretto collegamento tra tensioni emotive e motilità gastro enterica. Attualmente si da  molta importanza alla celiachia e si consiglia di pensare anche a questa malattia in presenza di dolori addominali ricorrenti in età pediatrica. Raramente, anche uno stato infiammatorio gastro esofageo legato al reflusso può manifestarsi con sintomi irritativi gastroenterici. Pensare solo a rivedere la dieta, mi sembra, quindi, un po riduttivo, ma in linea generale, se fossimo in presenza di un colon irritabile o di una intolleranza al lattosio l’alimentazione dovrebbe essere a base di latte delattosato o di latte di riso, fette biscottate con marmellata (a meno che non vi sia intolleranza al fruttosio), a metà mattina toast con prosciutto, a mezzogiorno pasta alternata a riso e a mais (polenta), orzo con condimenti molto semplici, carne o pesce ai ferri o al forno con contorno di verdure a basso contenuto di fibre come zucchine carote, patate, lattuga, frutta lontano dai pasti e poco di più. Attenzione, ovviamente, alla nutella o creme di nocciole varie, alla frutta secca in generale, alle bevande gasate e molto zuccherate, ai succhi di frutta e a tutto quello che una mamma di tre bambini già sa benissimo. Attenzione: non si parla di diminuire le quantità di alimento ma di fare molta attenzione alla qualità. Ma fermo restando tutto ciò, se i sintomi dovessero persistere, non resta che approfondire le indagini da tutti i punti di vista sopra indicati.

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