Linfoadenopatie diffuse

Gentilissima Dottoressa, il mio bimbo di quasi sei anni dal mese di febbraio ad oggi ha spesso avuto episodi di febbre con mal di gola e abbiamo dovuto quasi ogni mese prendere cortisone e antibiotico. Ho deciso di fargli fare una visita dall’otorino il quale mi ha detto che il bambino ha le adenoidi ingrossate al secondo/terzo livello e una componente mucosa che si forma dietro che scende in gola e infiamma ancora di più la componente allergica. Ultima cosa detta, spesso soffre di angina comunque anche lui mi ha prescritto antibiotici. Ma nulla è da operare, la mia preoccupazione sono i linfonodi ai lati del collo sottomandibolari e uno all’inguine. Premetto che  mio figlio è magrissima ed è alto un metro e venticinque, il pediatra (un pediatra di vecchia data) mi dice di non preoccuparmi ma io non riesco sinceramente. Ogni mese problemi senza mai trovare una soluzione…Vorrei fargli degli esami del sangue ma ho un po’ di timore per i risultati. Lei cosa mi consiglia?  So che non si può fare una diagnosi a distanza, però vorrei trovare una soluzione. La ringrazio.

I linfonodi reattivi, quelli che si ingrossano in occasione di una malattia infettiva, per intenderci, sono quasi sempre situati in zone molto superficiali del corpo, sia al collo che in regione sottomentoniera, alla nuca , all’inguine, sotto le ascelle e così via… Quando si ingrossano per un problema infettivo, virale o batterico che sia, tardano anche mesi prima a tornare alla loro dimensione originale e nel frattempo il bambino, facilmente, si ammala di nuovo tanto da non dare loro il tempo di ridimensionarsi. Nei bambini magri questi linfonodi sono, ovviamente, sia molto più visibili quando sono veramente grossi, che molto più facilmente palpabili vista la scarsità di grasso e di tessuto sottocutaneo. Infine vi sono bambini con sistema linfatico superficiale costituzionalmente ipertrofico e nel tessuto linfatico sono comprese tonsille ed adenoidi. Come ben dici tu, bisognerebbe poter visitare il bambino per capire se sia il caso o meno di approfondire il problema sottoponendolo ad analisi del sangue ma se fosse necessario eseguirle, direi che sarebbe il caso di prescrivere un emocromo completo con striscio periferico, le analisi legate alle forme infiammatorie croniche, la ricerca di anticorpi antitoxoplasma, anti citomegalovirus, le analisi per escludere la mononucleosi, la ves, la proteina C reattiva, LDH, tampone faringeo, rx torace, prove di funzionalità epatica e renale, elettroforesi proteica, ferritina serica e anche ricerca di autoanticorpi per escludere la presenza di malattie autoimmuni. Un linfonodo facilmente palpabile non è per forza un linfonodo ingrossato in quanto si considera di dimensioni patologiche un linfonodo sia laterocervicale che ascellare con diametro  superiore a 2 cm e, se inguinale, superiore a circa 3 cm. Inoltre la situazione può essere preoccupante se all’ipertrofia del o dei linfonodi si associa febbre, calo di peso, astenia, sudorazione notturna oppure semplicemente arrossamento evidente della cute sovrastante, dolore alla palpazione, ecc. Uno o più linfonodi ingrossati, come è stato detto, possono tornare a dimensioni normali dopo molto tempo, ma se questo non avviene dopo uno o due mesi senza che nel frattempo siano subentrate nuove infezioni, virali o batteriche, a giustificarne il persistente ingrossamento, potrebbe essere utile approfondire le indagini, ma sempre che le dimensioni del o dei linfonodi superino quelle considerate nella norma, come detto sopra, oppure se si associano altri sintomi (febbre, pallore, sudorazione notturna, prurito, strano esantema, ecc.) Infine è bene che il medico vada sempre a cercare, con la palpazione profonda, i linfonodi situati appena sopra o dietro le clavicole: si tratta di una sede che potrebbe far pensare a patologie più importanti, sempre che si palpino linfonodi decisamente ipertrofici, perché è normale che vi siano dei linfonodi anche in quella come in molte altre sedi. Gli esami del sangue, l’rx torace e così via andrebbero messi in conto, quindi, quando il o i linfonodi persistono particolarmente ingrossati o sempre più ingrossati dopo 4, massimo 6-8 settimane dalla prima osservazione e soprattutto se questa obiettività si associa ad altri sintomi di malessere generalizzato. Altrimenti, se non si nota nulla di tutto ciò, si lascia in pace il bimbo e lo si porta in riva al mare il più a lungo possibile, anche per tutta la durata delle vacanze estive se frequenta già la scuola elementare. Naturalmente la terapia dipende dalla causa che ha determinato l’ ipertrofia linfonodale.

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