Laringotracheite e scelta di terapia

Buongiorno,

sto usando per il mio bimbo di 3 anni e mezzo, l’aerosol con 10 gocce di Clenil 2 volte al giorno, a causa di una tosse un po’ grassa che gli ha causato voce rauca. Poiché soffre di una lieve forma di asma (non allergico), ho usato il Seretide 50/125 con Aerochamber.

Le chiedo se posso usare entrambe le medicine, oppure aggiungere il Broncovaleas al Clenil quando gli faccio l’aerosol. Si può fare? Questo per PREVENIRE eventuali attacchi di asma che in effetti non ha mai avuto per fortuna però sibili al petto in passato sì.

Il mio bimbo frequenta l’asilo e in questi giorni sono un po’ preoccupata a lasciarlo lì, a meno che basti il Clenil per prevenire anche l’asma.

Mi aiuti per favore, sono un po’ confusa.

Grazie.

Angela

 


Non c’è bisogno di prevenire nulla se il bambino non è un allergico grave. Una laringotracheite che procura tosse abbaiante si cura con vapori caldo umidi e con aereosol con Clenil e fisiologica, se proprio necessario.

Il Broncovaleas è un broncodilatatore e agisce, appunto, sulla mucosa bronchiale, ma se non c’è broncospasmo non c’è motivo di darlo.

Si può decidere questo tipo di terapie solo visitando il bimbo e non a priori, perché con il fonendoscopio si possono evidenzare fischi e sibili tipici di broncospasmo o assenza di sintomatologia broncospastica e questo orienta verso la terapia adeguata. Essa, comunque, è composta da farmaci sintomatici e non preventivi, quindi i sintomi non si prevengono ma si possono solo ridurre quando ci sono.

Se non vuoi dare al bimbo terapie che, oltre a rivelarsi inutili, potrebbero anche essere controproducenti, non hai altra via che farlo visitare ogni volta dal tuo pediatra che saprà stabilire volta per volta la terapia più idonea. Il fai da te, oltre a non essere corretto, genera ancora più ansia nella mamma che si assume, oltre alle responsabilità che già ha, anche quelle che non le competono, rischiando, così, più di sbagliare che di fare bene.

Sappi che anche le mamme e i papà pediatri preferiscono rivolgersi a un altro pediatra quando il loro figlio si ammala piuttosto che curarlo da soli, perché non sarebbero obiettivi e avrebbero sempre una paura irrazionale di sbagliare.

Un caro saluto,

Daniela

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