La temperatura corporea dopo un’infezione virale

Buongiorno Dott.ssa.
Mio figlio di 5 mesi ha appena avuto un inizio di bronchite, immediatamente curato con una settimana di antibiotico. La tosse è passata ma il bambino continua ad avere una temperatura corporea attorno ai 37° – 37,1°. Il pediatra lo ha visitato e ritiene che il bambino stia bene e che questa sia la sua temperatura corporea. Io sono veramente indeciso se approfondire la cosa o se effettivamente come consigliato dal pediatra stesso, la migliore terapia sia quella di non misurare più la temperatura corporea del bambino. Lei cosa ne pensa? Cosa ritiene sia giusto fare?
Grazie del consiglio.
Un papà. 

La temperatura corporea va misurata la mattina: se si misura quella interna, rettale, che a 5 mesi sarebbe il metodo migliore, non deve essere considerata alterazione febbrile fino a 37,2-37,4°C, se viene misurata esternamente, non dovrebbe superare 36,8°C.
La mattina andrebbe misurata prima della prima poppata e dopo che il piccolo è fuori dal lettino da un po’ di tempo perché le coperte potrebbero essere un motivo di surriscaldamento. Detto ciò, se il piccolo, come penso, ha avuto una infezione virale, i virus, spesso, alterano il centro della regolazione della temperatura corporea e non è infrequente vedere febbricole o semplici, lievi, alterazioni di alcuni decimi di grado della temperatura basale di un bambino anche per alcune settimane dopo una malattia febbrile. Se il piccolo è vivace, ha appetito, cresce bene, non ha pallori strani o presenza di catarro (escluso durante la poppata perché lo sforzo della suzione e il latte caldo possono creare una congestione alla mucosa nasale che simula catarro ma che scompare pochi minuti dopo la poppata), va di corpo regolarmente e non ha difficoltà respiratorie né da sveglio né quando dorme, io direi proprio di riporre il termometro nel cassetto e di non pensare più al problema.
Se, invece, la febbricola, anche misurata di mattina nel modo più corretto, dovesse persistere, accompagnata da un certo pallore e da inappetenza, io consiglierei quantomeno un emocromo e un esame delle urine, ma il suo pediatra farà certamente questo tipo di valutazione.
Un cordiale saluto,
Daniela Sannicandro

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