In ferie con un bimbo di nove mesi?

 

Dottoressa buongiorno,

Le faccio una veloce premessa prima di porLe la mia domanda.

Antonio ha nove mesi è un bambino sereno e affettuoso, fa i suoi pisolini la mattina e il pomeriggio sempre alla solita ora e sulle 21.30/22.00, dopo coccole carillon e qualche piantino, si addormenta da solo sul suo lettino. Però finora non ha mai fatto una notte intera di sonno, si sveglia da un minino di due volte ad anche sette/otto volte per notte e ci metto da pochi istanti come anche mezzora per riaddormentarlo; alle 7 è sempre sveglio.

Le dico tutto questo perché io e mio marito vorremmo andare un po’ di giorni in ferie, e qui nascono i miei dubbi: a che età sarebbe meglio portare un bambino in ferie? Avendo già il sonno così disturbato il cambio di abitudini, anche se per pochi giorni, può peggiorare la situazione sia in ferie che al rientro? Come ci dovremmo comportare per aiutarlo ad affrontare il tutto?

La ringrazio sentitamente, Elisa

Non ti porre problemi e non ti lasciare condizionare dal fatto di avere un bimbo piccolo.

Le ferie sono un’idea mentale dell’adulto che lavora: per un bambino sono soltanto una occasione in più per stare più a lungo con i genitori durante la giornata e se sceglierete una località climatica idonea e avrete uno stile di vita regolato e sereno, il bimbo non potrà che essere felice.

La presenza di un bambino non deve condizionare così tanto lo stile di vita e le decisioni dei genitori. Un figlio cambia la vita, si sa, ma assicurando alcune certezze come i pasti regolari, l’alimentazione sana, ritmi della giornata non troppo modificati rispetto alle abitudini del bambino, un posto salubre e tranquillo dove dormire, chi ama andare in barca a vela dovrebbe continuare ad andarci, chi ama le scalate in montagna dovrebbe, entro limiti ragionevoli, continuare ad andare in montagna portando il bimbo sulle spalle, chi ama i viaggi culturali dovrebbe continuare a farli, soltanto con un occhio e un pensiero in più alle esigenze del piccolo, cioè spostamenti comodi, temperatura ambientale idonea, non viaggi in paesi troppo pericolosi dal punto di vista delle malattie infettive e ben poco di più.

Una vita variata e nuove esperienze visive, olfattive, climatiche, non possono che arricchire la mente di un bimbo che crescerà abituato ai cambiamenti, con la mente elastica e aperta al nuovo, più duttile e meno viziato.

E bisogna cominciare a viaggiare precocemente perché con la crescita, i bimbi non abituati ai viaggi li sopporteranno sempre meno e allora si che possono diventare un problema ed un condizionamento serio per i genitori.

Quindi viva le vacanze e i viaggi a tutte le età e anche in questo momento di crisi economica perché in fondo i bimbi se la cavano bene anche in campeggio e godono della vita semplice e naturale.

Un caro saluto, Daniela

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