Il latte di notte a 15 mesi: meglio toglierlo

Buongiorno,
il mio bambino ha quasi 15 mesi e la notte continua a volere il latte (adesso saranno 2 mesi che si sveglia verso l’una circa).
Non c’è altro modo per addormentarlo se non con il latte (240 con 1 biscotto che di solito finisce), si sveglia e piange, se lo tengo in braccio in camera sua o lo porto nel lettone piange, si calma solo sul divano e guarda verso la cucina perché sa che il papà prepara il latte.
Non è un gran mangione e cena verso le 19.30, poi gli dò un fruttolo verso le 20.40 perché il latte non lo vuole più e neanche la mattina, lo beve solo la notte.
La mattina poi mangia un paio di biscotti, il grissino se andiamo a prendere il pane, ma non ha una gran fame. Una volta dato il latte lo metto subito giù nel suo lettino e va fino a mattina.
La pediatra mi ha detto che dovrei insegnargli a non berlo a quell’ora, diminuendo sempre più la quantità del biberon e lasciarlo piangere.
Faccio bene a darglielo? A me non è che pesa tantissimo (oddio se non si svegliasse sarebbe meglio) darglielo anche perchè se sta bene, si sveglia solo quella volta e poi dorme subito.
Non vorrei però, assecondandolo, dargli un’abitudine sbagliata.
E’ possibile che prima o poi smetta da solo?
Cosa devo fare?
Grazie mille!

Visto che si tratta di una abitudine, diciamo, superflua, con tutta la comprensione di cui possiamo essere capaci possiamo tranquillamente chiamarlo vizietto e non necessità, nel senso che nessuno critica o vuole inibire l’unico risveglio notturno del piccolo, che a 15 mesi si comporta più che bene svegliandosi una sola volta a notte, ma la pretesa di bere latte sarebbe da modificare. Dovrebbe essere sostituito da un biberon di camomilla, oppure metà latte e il resto camomilla se vuole un liquido dolce e caldo.
Dando latte, infatti, si mette in moto tutto un meccanismo anche digestivo che lo abitua ad avere fame proprio di notte, spostando alle ore notturne la fame normale che dovrebbe avere di mattina.
Abituato ad assumere un vero e proprio pasto, anche il suo orologio biologico intestinale avrà fame a quell’ora e tenderà a svegliare il bambino creando così un circolo vizioso dal quale diventa difficile uscire. Quindi il primo passo è quello di "imbrogliare l’intestino": al suo risveglio il bambino riceverà il biberon come al solito ma non vi sarà più solo latte e ogni giorno ve ne sarà un po’ meno e sempre più camomilla.
Dopo alcune settimane resterà quasi tutta camomilla e si dovrà cominciare a ridurre anche la quantità del liquido fino a lasciare, magari solo 80-100 gr e anche meno. A questo punto, per mantenere lo stesso livello di dolcificazione, sarà necessario sempre meno zucchero o miele e anche l’organismo si abituerà ad assumere quantità sempre inferiori di zuccheri con conseguente riduzione di secrezione di insulina e minor senso di fame e di voglia di mangiare.
E così via fino a non dare più nulla anche se si sveglia senza, però, traumatizzarlo troppo e stravolgere le tanto amate abitudini.
Ovviamente, togliendo anche quei pochi grammi di camomilla, molto probabilmente i pianti non mancheranno, però credo che sarà più facile per il bimbo abituarsi e rassegnarsi proprio perché anche il suo organismo si sarà abituato a non assumere più alimento in un’ora sbagliata della notte e il pianto sarà solo dovuto alla delusione, cioè a motivi psicologici, quindi, forse, più sopportabile.
Ti propongo questo metodo graduale perché mi dici che non ti pesa troppo continuare a svegliarti ancora per un po’, altrimenti ti consiglierei di sostituire da subito il latte con la camomilla e di ridurre molto velocemente la quantità di camomilla del biberon fino a dare, magari, solo il ciuccio. Sta a te decidere tra un sistema e l’altro. Se vuoi puoi darti un traguardo, un limite di tempo, diciamo due o tre mesi, ma anche meno se vuoi, e a quel punto, però, devi essere coerente con te stessa e non cedere al piccolo, altrimenti il sacrificio sarà vano senza poi che il bambino ne abbia un beneficio sostanziale.
Un caro saluto,
Daniela

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