Il comportamento nei confronti del cibo a 18 mesi

Buongiorno,
vorrei chiederle consigli sull’alimentazione del mio bimbo (18 mesi).
Premetto che è sempre stato un pò difficile dargli da mangiare perché sembra proprio a lui non interessi e come quantità ha sempre mangiato poco o almeno, poco rispetto a quello che sento di altri bimbi della sua età.
La settimana scorsa per due-tre giorni non ha voluto mangiare e lo vedevo molto nervoso al momento della pappa, fino a quando domenica gli ho fatto la pasta dei grandi e l’ho fatto mangiare da solo.
Ha cominciato a mangiare, però adesso da solo ne mangia un terzo perché ne prende un pezzo alla volta, molto lentamente (a volte invece del boccone prende la briciola minuscola) e dopo dieci minuti si stufa e vuole scendere dal seggiolone.
Se provo a dargliene un cucchiaio io, si arrabbia.
Ho provato con vari piatti, a fargli assaggiare di tutto. La pediatra mi aveva detto tempo fa di fargli l’esame delle urine, giusto per toglierci ogni dubbio. Non l’ho mai fatto, anche perché vedo un bimbo sano (anzi quelli che lo vedono mi dicono tutti che è ben messo: pesa quasi 11 kg per 80 cm circa).
Oggi a pranzo gli ho preparato la solita pasta ma non ha voluto mangiare niente e poi gli ho dato il latte, che, se salta il pasto, beve volentieri, anche prima di andare a letto la sera.
Mi da proprio l’idea che non sia per niente attirato dal cibo. Se insisto si arrabbia e non so capire se sono le cose che gli preparo che non vanno (anche se poi a volte le mangia). Lo lascio pasticciare e sporcarsi, quindi non lo metto sotto pressione. Che mi può dire?
Lo lascio fare, tanto so che recupera col latte e che se fa così significa che lui è a posto così? Devo farlo vedere?
Mille grazie per i suoi consigli sempre preziosi

Michela

Cara Michela,
finché terrai il latte come riserva, difficilmente vedrai progredire il bimbo velocemente dal punto di vista del suo comportamento di fronte al cibo. Tra l’altro, visto che è ben messo, puoi tranquillamente allentare le tensioni e lasciarlo mangiare un po’ come vuole. Per dare consigli su come alimentare un bimbo bisognerebbe conoscere molte abitudini della mamma e del bambino e capire se si tratta veramente di un bambino cronicamente inappetente che mangia realmente poco in assoluto (ma allora l’ottimo accrescimento da cosa sarebbe dovuto?) o semplicemente di un bambino con abitudini alimentari disordinate che spilucca molti fuori pasto con il consenso della mamma e dei nonni proprio perché al momento del pasto non finisce la sua porzione.
Il bambino deve arrivare al momento del pasto con un sano appetito e perché ciò avvenga bisogna che abbia una vita regolare con un giusto movimento fisico, una buona parte della giornata passata fuori casa, in luoghi dove possa muoversi più liberamente che in casa (non più la solita passeggiatina nel passeggino), i suoi 4 o 5 pasti al giorno ben bilanciati, pochi cibi dolci a cominciare dai biscotti nel latte la mattina che devono essere in giusta quantità, e progressiva riduzione dei pasti di metà mattina e del pomeriggio. Non deve alzarsi troppo tardi la mattina e non deve cenare troppo tardi la sera.
Dopo di che, compiuto il primo anno, i cibi possono certamente variare un po’ e essere più o meno come quelli di un adulto che sceglie una cucina semplice, senza grassi di origine animale ma completa in tutte le sue componenti. La quantità di alimento non varia di molto rispetto a quella idonea per un bambino di un anno con non più di 50 gr di carne e altrettanto di pasta. Non dare nulla al bimbo almeno due ore prima dell’ora dei pasti, neanche una caramella o un pezzetto di pizza o di pane e fai sì che mangi nelle prime cucchiaiate o forchettate la maggior quantità di calorie lasciando la parte meno sostanziosa come il brodo vegetale dopo che ha finito il suo pugnetto di carne o pesce cucinati e preparati come pensi che li possa gradire di più, e lasciando che impari liberamente a mangiare da solo.
Puoi preparare piccoli pezzettini di pane spalmati di carne molto macinata, o formaggino o qualsiasi cosa che possa prendere in mano senza pasticciare troppo.
Appena ti rendi conto che si sta stancando, senza aspettare ore che lui finisca la porzione da solo, interverrai tu aiutandolo con il cucchiaio, ma se protesta e non vuole più continuare, lascialo stare senza latte in alternativa: vorrà dire che di sera o il giorno dopo avrà più fame e prima o poi imparerà ad aspettare il momento della pappa come qualcosa di gioioso e molto desiderato. Quando mangia da solo, gratificalo e incoraggialo, mostrati felice dei suoi progressi ma sii sempre pronta ad intervenire quando comincia a stancarsi, pur non insistendo se rifiuta il tuo aiuto. Prepara la pappa davanti a lui in modo che lui possa partecipare, annusare gli odorini di mangiare e gustare meglio la fase preparatoria e anticipatoria del pasto che stimola di riflesso le secrezioni gastriche e l’appetito.
Il fatto di mangiare all’asilo favorirebbe la maturazione del suo atteggiamento rispetto al cibo. All’età del tuo, comunque, i bimbi sanno regolarsi da soli, sempre che non arrivino a tavola già a stomaco pieno.
Un caro saluto,
Daniela

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