I latticini sono indispensabili?

Buongiorno.

Mio figlio ha sette mesi, mangia due pappe a pranzo e a cena, latte materno a colazione, frutta a metà mattina. Nel pomeriggio gli dò il seno, ma sembra ancora pieno dalla pappa per cui non mi svuota nemmeno un seno. La pappa della cena è priva di latticini perché la pediatra ancora non me li ha fatti introdurre (solo due cucchiaini di parmigiano).

Di certo quindi non arrivo al mezzo litro di latte al giorno che ho letto sarebbe appropriato. Prima di andare a letto proprio non ne vuole sapere di attaccarsi e la notte (per fortuna) non prende più latte.

Mi chiedevo se il latte è indispensabile solo per via del calcio o anche per altre proprietà. Sarebbe meglio dare uno yoguth a merenda che a parità di quantità è più nutriente? Però questa soluzione mi dispiacerebbe perché temo di perdere il latte.

Devo aumentare i latticini alla pappa serale? oppure rinunciare alla frutta del mattino?

Grazie mille del suo preziosissimo aiuto

Saluti

Maria


I latticini, così come i formaggi stagionati, non sono indispensabili per il semplice fatto che possono essere sostituiti da altri alimenti contenenti sostanze nutritive analoghe.

Il latte e il formaggio, però, sono alimenti molto validi e completi, se si eccettua la scarsa quantità di ferro che contengono, nel periodo di crescita dei bambini e quando la dieta non li prevede, bisogna fare in modo di sostituirli con alimenti analoghi.

Se analizziamo, essi contengono una buona quantità di proteine molto ben assimilabili che, però, sono contenute ugualmente nella carne, nel pesce e nei legumi, inclusa la soia; una buona quantità di minerali, incluso il calcio, che, però, si possono trovare anche nei cereali, nelle verdure in genere, soprattutto se a foglie larghe e, ovviamente, nella carne; una buona quantità di grassi, purtroppo con eccesso di grassi saturi a discapito degli insaturi.

I grassi sono utili nei bambini ma è ovvio che eccedere in formaggi che sono una fonte molto ricca di grassi animali, cioè saturi, non è una buona abitudine perché, oltre ad aumentare di molto le calorie giornaliere, possono aumentare il colesterolo e sono anche fonte di sostanze che interferiscono con il metabolismo dell’insulina. I formaggi hanno, quindi, una certa responsabilità, se consumati in eccesso e troppo frequentemente, nello sviluppo di obesità, ipercolesterolemia e diabete anche nei ragazzi se non addirittura nei bambini.

Non bisogna, quindi, confondere le enormi proprietà benefiche del latte materno che è l’alimento principe indispensabile per lo sviluppo del bambino nei primissimi mesi, quando la sua alimentazione è esclusivamente lattea, con la buona qualità nutrizionale del latte vaccino e dei suoi derivati che, comunque, non deve essere enfatizzata alla stessa stregua del latte materno.

Un’altra considerazione da fare è che il formaggio stagionato tipo parmigiano, che si deve considerare il re dei formaggi per il suo alto apporto in calcio e proteine nobili in rapporto alla sua quantità di grassi e per la sua buona digeribilità e genuinità, deve essere considerato in un rapporto uno a dieci con il formaggio, cioè, 100 gr di latte, dal punto di vista nutrizionale, corrispondono a poco più di 10 gr di formaggio. Si capisce così come bastino veramente delle modeste quantità di formaggio per avvicinarsi a quei 500 gr standard di alimento a base di latte o derivati che è consigliato dare giornalmente a un bambino fino a 12 mesi.

Per chi non ha voglia di fare calcoli, infatti, basterebbe dire che 30 gr di parmigiano possono tranquillamente equivalere a una poppata di latte. Quindi puoi stare molto tranquilla e continuare ad alimentare il tuo bimbo come stai facendo: mattina latte materno e, se la prima poppata non è troppo tardiva ma la dai entro le sette, sette e mezzo di mattina, se puoi, un altro po’ di latte materno potrebbe essere dato in tarda mattinata (ma forse sei al lavoro a quell’ora); non so quanta pappa prepari al bimbo a mezzogiorno, ma se vuoi che si attacchi al seno almeno una seconda volta durante la giornata, potresti ridurla un pochino e darla, magari, un po’ prima, verso le undici e tre quarti o mezzogiorno, provando, poi, ad attaccarlo al seno verso le quattro.

Il latte materno è assimilato benissimo e due poppate al giorno, in qualsiasi modo e orario esse vengano date, più alcuni cucchiaini di parmigiano, diciamo uno o due come condimento della pappa di mezzogiorno e, se li digerisce e non prende latte materno di pomeriggio, due o tre nella pappa della sera, senza, però, dare altra pietanza che si possono tranquillamente considerare quasi l’equivalente di una poppata, forniscono abbondantemente la quantità di calcio necessaria al bimbo per la sua crescita.

Ma per tutti i bimbi intolleranti o allergici alle proteine del latte vaccino, nessun problema, verdure e carni varie apporteranno comunque tutti i principi nutritivi di cui hanno bisogno. Quindi, latte e derivati fanno bene, sì, ma non sono indispensabili e soprattutto sono sostituibilissimi.

Allora, per mantenere ancora il più a lungo possibile il tuo latte, continua puread attaccarlo al seno di pomeriggio, con o senza frutta in aggiunta dopo la poppata e quando ti accorgi che ha preso poco o niente al seno e pensi che non riesca a recuperare la sera tardi o la notte perché, per fortuna, non si sveglia di notte e si addormenta presto la sera, la sera a cena, invece di una seconda porzione di carne, potrai dare un po’ di formaggio e i conti saranno pareggiati.

Comunque, ripeto, non fissarti su una quantità di latte che i bimbi devono obbligatoriamente assumere nelle 24 ore: valuta latte e derivati nel loro insieme, non accanirti con yogurt o formaggi freschi tipo latticini che sono nutrizionalmente validi, certo, ma veicolano il calcio in essi contenuto disciolto in un ambiente acido e l’acidità inibisce l’assimilazione del calcio.

Passando a tutt’altro argomento, infatti, è ormai provato che è sbagliato consigliare alle donne in menopausa di assumere maggiori quantità di latte e derivati per contrastare l’osteoporosi perché il ph acido di questi alimenti contrasta e inibisce l’assorbimento del calcio in essi contenuto e l’osteoporosi è statisticamente più frequente proprio in quelle donne che assumono molti yogurt, formaggi e latticini proprio per evitarla.

Latte materno, quindi, a oltranza, possibilmente fino a tutto il primo anno di vita, poi latte vaccino e suoi derivati sì, ma senza doverli per forza preferire agli altri alimenti e senza forzare i bambini ad assumerne la quantità standard equivalente a 500 cc di latte, che diventano 350-400 dopo il primo anno, se il bambino non li gradisce troppo perché, appunto, sono sostituibilissimi.

Un caro saluto,

Daniela

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