9 mesi e sta “solo” seduta

Gentile dottoressa,

le scrivo (di nuovo, ormai risolta la questione “risvegli notturni”… grazie!) a proposito della mia bimba.

Questo l’andamento della sua crescita:

alla nascita (cesareo programmato 16gg prima della dpp)

peso 2.970gr, h47, cranio36

a 1 mese 3,400gr  h48,5 cranio 37;

a  2 mesi 4000g  h49,5  cranio 38,5;

a 3 mesi  4850gr  h53,5  cranio 40;

a 4 mesi 6300gr  h61  cranio 42;

a 5 mesi  6470gr  h61  cranio 42,5;

a 6 mesi  7000gr  h64, cranio 42,8;

a 8 mesi: 7.750gr, h65, cranio 44;

a 9mesi: 8200gr, h67, cranio 45 .

Non l’ho allattata: ha preso 1 mese del mio latte (col tiralatte) e, da subito, il latte artificiale.

Svezzamento a partire dai  6 mesi e ½, molto graduale, accolto con entusiasmo. Ora la bimba ha 9 mesi: è allegra, felice, ama la musica, i librini, “canta” con vocalizzi se cantiamo, ha da poco iniziato a pronunciare le sillabe “ta-ta-ta” e “da-da-da”, ride sempre e si muove a tempo di musica, è interessata a tutto ciò che facciamo (la mamma che cucina, il papà al telefono o che costruisce qualcosa, i nonni che sistemano il giardino…). È una bimba serena, sta a lungo sdraiata o seduta con i suoi giochi, ha lunghi periodi di gioco anche solitario. La teniamo seduta sul tappetone, o su un’ampia poltrona, raramente  nel box. La bimba ha conquistato la postura seduta a 6 mesi e ½. Ha amato moltissimo la carrozzina (e ama ancora stare stesa), mentre si è abituata a seggiolino auto e passeggino con più difficoltà e comunque dopo i 6 mesi. La mia perplessità? Sta solo seduta, non tenta di alzarsi, né di rotolare, afferra solo i giochi a portata di mano. Se cerco di stimolarla allontanandoglieli si indispettisce, ma raramente piange: di solito si arrende e si mette a giocare con ciò che ha a disposizione (anche solo il calzino, un’etichetta dell’abitino, una zip!). Se la metto a pancia in giù piange, si gira immediatamente da un lato e si riporta all’insù. Proprio non accenna a stendersi o mettersi sul fianchetto (lo fa solo da stesa: dorme spesso sul fianco). Assolutamente non presenta  traccia di gattonamento. Ora, il padre è alto (1,83) e magro; io mamma normale e cicciotta (1,65). Il padre ha gattonato pochissimo, la mamma per niente (mi tenevano nel box, raccontano che mi sono alzata all’improvviso e che a 11 mesi camminavo  perfettamente).

Le mie domande:

1) è vero che il gattonare è uno strumento di conoscenza, che aumenta la coordinazione degli arti e la propriocezione, ossia la capacità di percepire la posizione del proprio corpo nello spazio? Se la bimba non lo farà ,“perderà” allora qualcosa?

2) Il poco/nulla  gattonare dei genitori è in qualche modo “ereditario”?

3) La costituzione “piccina” della bimba è legata allo sviluppo motorio ancora un po’ acerbo?

4) Possiamo stimolarla in qualche altro modo?

Grazie per la sua gentilezza.

 

 

Il gattonamento, come dici bene tu, è una tappa importante dal punto di vista motorio, dell’acquisizione dell’equilibrio, della coordinazione dei movimenti, delle percezioni propriocettive del bambino e così via, però, prima di tutto, non ci si deve aspettare che inizi prima del decimo mese, almeno per quanto riguarda il gattonamento classico disinvolto e con progressione in avanti ( a volte anche dieci mesi e mezzo, undici); in secondo luogo, è vero che non tutti i bambini, pur lasciati liberi di muoversi come credono e non ingabbiati dal sesto mese in poi nel famigerato girello, passano attraverso questa fase, ma alcuni di loro si mettono direttamente in piedi a tempo debito, cioè attorno all’anno di vita, come è successo a te ed è altrettanto vero che questo comportamento ha dei tratti ereditari assomigliando spesso al comportamento di uno dei genitori alla stessa età.

Detto ciò, il fastidio manifestato dalla bimba quando viene messa in posizione prona associato al rifiuto di gattonare e di sforzarsi di raggiungere in qualsiasi maniera e con qualsiasi stratagemma motorio un oggetto posto più distante del raggio di azione del braccio, mi farebbe ipotizzare una relativa ipotonia della muscolatura del piano posteriore del corpo, cioè del dorso e questo solo un esame neurologico potrebbe confermarlo o smentirlo.

Qualora fosse presente, indipendentemente dalla causa, che può essere anche costituzionale e ereditaria, la cosa migliore sarebbe stimolare spesso un certo tipo di movimento, non tenendo a lungo la bimba seduta comodamente con un appoggio sulla schiena come in poltrona ma lasciandola seduta a terra o nel box in modo da obbligarla a fare leva sui suoi muscoli dorsali per rimanere seduta e giocare oppure per alzarsi da terra cercando un appoggio qualsiasi.

Anche il nuoto sarebbe una ottima attività per la piccola. Pertanto, pur non considerando per nulla preoccupante l’atteggiamento della piccola, almeno basandomi sui dati che mi riferisci e non mettendo assolutamente in relazione la sua costituzione esile con il problema di gattonamento, io mi accerterei della normalità globale del suo sviluppo motorio (visto che quello psicologico e comportamentale mi sembra ottimale) e, che venga o meno confermata l’ipotonia dei muscoli del piano dorsale, inizierei un programma di stimolazione motoria adeguata assecondando meno le tendenze e il desiderio della piccola di stare appoggiata con la schiena rendendole la vita un po’ più difficile e cercando di contrastare la sua tendenza rinunciataria quando diventa, ai suoi occhi, troppo faticoso raggiungere un obiettivo.

Un caro saluto, Daniela

 

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