Gastroscopia opportuna in caso di inappetenza?

Buonasera dottoressa sono la mamma di un bimbo che ha 4 mesi. E’ nato con un cesareo di urgenza a 40 settimane e 4 causa mancanza liquido amniotico e pesava 2,350 kg. E’ stato 12 giorni in TIN dove gli hanno diagnosticato il reflusso gastroesofageo. Dandogli il latte enfamil pregel 1. Per i primi mesi abbiamo gestito continui rigurgiti e ruttini anche dopo ore dalla poppata. Da inizio agosto abbiamo cominciato la cura con lo zantac perché non riusciva a riposare mai causa reflusso. Da fine agosto però ha cominciato a rifiutare il biberon, inarca la schiena sputa l’eventuale latte che gli capita in bocca non ingoia e piange disperato. Da 4 giorni abbiamo cambiato cura, sostituito lo zantac con il gastrotuss, cambiato il latte ar con un latte normale mellin 1 e abbiamo introdotto una pappa fatta con acqua e con farina di riso mais e tapioca. La pappa la prende, non molto volentieri, ma la prende, invece con il cambio del latte non abbiamo risolto. Il dottore mi suggerisce una gastroscopia, Lei è d’accordo? E’ l’unico esame per capire perché è inappetente?
Resto a disposizione se le servono ulteriori informazioni. D.

 

Il tuo bimbo ora ha 4 mesi e si suppone abbia maturato sufficientemente la capacità di accettare il cucchiaino e la pappa che gli hai introdotto da poco. Perché allora non provare a dare anche il latte con il cucchiaio? Una pazienza infinita ma a volte funziona. Anche il latte verrebbe addensato con crema di riso ma dandolo con il cucchiaio e non con la tettarella e il biberon il bimbo cambierebbe posizione: non starebbe più in braccio ma seduto sul seggiolino con il tronco quasi verticale e la mamma di fronte che lo alimenta. Se dovessi vedere un miglioramento sia nella accettazione del latte, sia nel reflusso e se il bimbo, dopo almeno tre settimane dalla introduzione della prima pappa, dovesse essersi ben abituato e la accettasse volentieri, potresti passare ad una seconda pappa serale, simile alla prima, così i pasti di latte si ridurrebbero ulteriormente. Un eventuale miglioramento dei sintomi potrebbe mettere in secondo piano la gastroscopia, consigliata, più che per valutare il reflusso, credo, per escludere la presenza di ernia iatale o altre malformazioni o malposizioni della zona compresa tra il cardias e l’esofago e, ovviamente, anche dello stomaco. Però, bisogna dire che, anche se si individuasse qualche anomalia anatomica, la decisione di intervenire chirurgicamente ci sarebbe solo nel caso i disturbi persistessero con frequenza ed intensità inaccettabili. Quindi, meglio provare a modificare l’alimentazione, la posizione del bimbo durante i pasti ed eventualmente insistendo con la terapia con ranitidina associata o meno ad un alginato dopo i pasti o solo la sera. Procedere per gradi con eventuali decisioni, a volte, permette al bambino di crescere e, magari, di risolvere spontaneamente i suoi problemi. Considera, infine, se non ci hai già pensato, che, a volte, il reflusso può essere sostenuto anche da una allergia alle proteine del latte vaccino.

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