Gargarismi per disinfettare le prime vie respiratorie

Carissima dottoressa,

qualche giorno fa ha consigliato a una mamma che sarebbe buona abitudine far disinfettare le prime vie respiratorie con gargarismi ai bambini quando tornano dall’asilo o da scuola.

Io ora le chiedo, come fare questi risciacqui o gargarismi? Basta un semplice colluttorio o cosa?

E poi, per quanto riguarda il colluttorio, può essere usato da una bambina di cinque anni per l’igiene dentale quotidiana?

La ringrazio


È difficile consigliare un colluttorio a un bambino, perché se si desidera un antibatterico efficace, le sostanze contenute nei più validi colluttori antibatterici possono essere tossiche a lungo andare, perché, anche quando il bambino dimostra di avere capito il meccanismo del gargarismo e del corretto risciacquo, non si può mai essere sicuri che non deglutisca anche solo una parte del sorso preso in bocca.

Tra l’altro, nei bambini piuttosto piccoli, la frequenza delle infezioni virali è di gran lunga superiore a quelle batteriche e questi colluttori, anche i più efficaci e consigliati dai dentisti, poco possono fare nei confronti dei virus.

Consigliare un gargarismo o un semplice risciacquo del cavo orale in un bambino, oltre a insegnare la corretta igiene orale che, comunque, si può ottenere anche lavando e spazzolando bene sia denti che gengive e superficie della lingua dopo i pasti, ha un suo razionale sul quale non si riflette, secondo me, abbastanza, che è quello di cercare di allontanare meccanicamente virus e batteri eventualmente in fase di iniziale annidamento nelle primissime vie respiratorie (visto che spesso i bambini respirano spesso con la bocca anziché con il naso, urlano, ridono e stanno comunque spesso con la bocca aperta sia di giorno che di notte a causa della ipertrofia adenoidea o del naso, spesso pieno di muco, che non eliminano soffiandoselo, e i batteri entrano nell’organismo principalmente attraverso le vie respiratorie e l’inalazione delle microgoccioline di saliva che insensibilmente vengono emesse mentre si parla).

Se, poi, il liquido utilizzato per il gargarismo è anche blandamente antisettico, si potrebbero prendere due piccioni con una fava.

Dovendo evitare lunghi periodi di utilizzo di colluttori a base di clorexidina, una delle poche sostanze realmente antibatteriche ed efficaci, volendo evitare colluttori a base di fluoro, sempre per il rischio che vengano deglutiti, nonché quelli contenenti iodio, tutti, comunque, utilizzabili a basse concentrazioni, quando necessario e per brevi periodi o saltuariamente, meglio fare in casa un colluttorio a base di acqua, succo di limone e un pizzico di sale, cioè mezzo bicchiere di acqua, uno spruzzo abbondante di succo di limone, cioè il succo di circa mezzo limone piccolo e una punta di cucchiaino da caffè, meno di mezzo, di sale.

Il sapore sgradevole può essere mascherato da alcune essenze gradite ai bambini, al sapore di finocchio, per esempio, oppure di menta se sono già grandicelli e il tutto, se rifiutato perché lievemente salato, può essere addolcito con un cucchiaino di miele, che è meno cariogeno dello zucchero. In questo modo, il liquido può anche essere parzialmente deglutito per sbaglio senza nessuna conseguenza.

È importante, però, che il bambino impari a reclinare adeguatamente la testa all’indietro affinché il liquido stesso venga a contatto con le tonsille e con la superficie posteriore del faringe, e questo per alcuni secondi.

I bambini in età scolare sarebbero teoricamente in grado di fare sciacqui e gargarismi correttamente, se volessero e se avessero la pazienza; quanto ai bambini più piccoli: dipende dalla maturità da loro raggiunta e dalla capacità e desiderio di imitare l’esempio del genitore, soprattutto quello più autorevole, esempio che non può e non deve mancare.

Virus e batteri, una volta entrati in bocca, raggiungono immediatamente le mucose, ma a loro serve un po’ di tempo per annidarvisi e conquistare postazioni più profonde dove potersi replicare con maggiore tranquillità: se il bambino imparasse e si abituasse, non solo a lavarsi le mani appena tornato a casa da scuola, ma a detergere adeguatamente anche le sue prime vie respiratorie soffiandosi il naso e facendo sciacqui e/o gargarismi, chissà, la frequenza delle sue malattie potrebbe diminuire sensibilmente. Statistiche, da questo punto di vista, che io sappia, non ve ne sono, ma, vista l’innocuità e la gratuità del rimedio, perché non provare?

Per l’igiene quotidiana non è necessario utilizzare costantemente un colluttorio, appunto perché solo i colluttori medicati, cioè contenenti sostanze effettivamente antibatteriche, hanno un significato, mentre tutti gli altri sono da considerare semplici cosmetici del cavo orale, come i dentifrici. Al limite, basterebbe lavarsi i denti dopo ogni pasto solo con acqua e spazzolino per rimuovere meccanicamente residui di cibo e placca batterica e riservare i colluttori in caso di patologia gengivale o parodontale e il semplice risciacquo, anche con un colluttorio, non sostituisce l’azione dello spazzolino.

Un caro saluto,

Daniela

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