Frequenti otiti e bronchiti

Buongiorno,

 ho un bambino di due anni e mezzo (gennaio 2008) in questa situazione:
– catarro in entrambe le orecchie;
– tosse catarrale tracheale.
Visitato ieri dalla pediatra e dopo episodi febbrili da due giorni non oltre i 38° è in cura per 7 giorni con Supracef. Finito sabato scorso una settimana di Augmentin per inizio bronchite.
Ha una storia clinica complessa:
– 4 otiti di cui una degenerata in una otomastoidite bilaterale con ricovero per dieci giorni e trattamento con augmentin per tre settimane complete, dato che le cefalosporine non sortivano effetti. Fatta tac rilevata anche sinusite;
– una broncopolmonite a febbraio curata con Clavulin poi sostituito con Cefodox per scariche intestinali.
Il tutto iniziato da gennaio 2010 da quando inserito all’asilo nido, prima con i nonni a parte qualche raffreddore nulla di serio.
La pediatra mi ha consigliato esami del sistema immunitario viste le recidive, Lei cosa ne pensa?
Grazie anticipatamente.

L’età del bimbo è delicata per quanto riguarda le infezioni in genere, in quanto il sistema immunitario di un bambino in età pre scolare, soprattutto all’inizio del suo inserimento in comunità, non presenta sufficiente memoria immunitaria nei confronti dei vari agenti patogeni che può incontrare nell’ambiente dove vive, quindi non ha ancora anticorpi specifici protettivi e inoltre può avere una relativa carenza di alcuni anticorpi, come, per esempio, le immunoglobuline A presenti su tutte le mucose che, in alcuni bambini, possono raggiungere valori protettivi soltanto poco prima dell’età scolare o comunque non prima dei tre anni di vita. Per questo tipo di ritardo nella formazione di immunoglobuline non vi sono terapie risolutive e non resta altro da fare che aspettare che il bimbo cresca. Oltre a queste considerazioni, si sa bene che quando una prima infezione colpisce un organo in tenera età, soprattutto prima del compimento del primo anno di vita ma anche nel secondo anno, l’organo in questione rimane più vulnerabile per mesi e mesi ed è soggetto a reinfezioni e ricadute. Questo avviene in modo particolare per le otiti, che recidivano con estrema facilità, ma anche per le bronchiti e le broncopolmoniti. Pertanto, se in un bimbo di meno di tre anni si assiste a ricadute interessanti lo stesso organo, specie se si tratta dell’orecchio, una volta accertata la totale guarigione dopo ogni episodio e soprattutto se nel bambino stesso tali infezioni ricorrenti non mostrano tendenza a generalizzarsi, cioè se una infezione all’orecchio, anche se recidiva e guarita con difficoltà, non tende a generalizzarsi, non tanto trasformandosi in mastoidite, evenienza non frequente ma purtroppo attendibile vista la contiguità tra le strutture dell’orecchio e la mastoide, ma trasformandosi in broncopolmonite o sepsi generalizzata colpendo organi anche lontani rispetto all’origine dell’infezione, non si dovrebbe subito sospettare una carenza importante del sistema immunitario, almeno non prima del terzo o quarto anno di vita.

Piuttosto, se il bimbo tende ad avere catarro cronico alle prime vie respiratorie, non si dovrebbe trascurare l’ipotesi che esso sia sostenuto da una allergia, magari di tipo alimentare al latte vaccino e, in alcuni casi, anche un reflusso gastro esofageo. Il motivo consisterebbe in un continuo stato di infiammazione delle mucose dovuto a iper stimolazione del sistema immunitario che renderebbe le mucose stesse più vulnerabili confronti delle aggressioni microbiche o virali.

Pertanto, a mio avviso, in attesa che il piccolo compia i famosi tre anni, io lo farei semplicemente controllare periodicamente dall’otorino per escludere la presenza di otite catarrale cronica o sinusite sub clinica che ogni tanto potrebbero riacutizzarsi e, anche con l’ausilio di un controllo allergologico, valuterei la possibilità o meno che il bimbo sia allergico a qualcosa. In attesa di questi responsi, oltre, ovviamente a vaccinarlo contro pneumococco con il vaccino 13 valente e anche contro l’influenza, il meningococco, ecc, lo terrei, se possibile, lontano dal nido per alcuni mesi quantomeno per tenerlo lontano da fonti di contagio. Naturalmente sempre che sia possibile trovare una persona di fiducia che badi a lui al posto dell’asilo e soprattutto una persona che possa portarlo spesso all’aria aperta, lontano da fonti di inquinamento di qualsiasi tipo.

Eventuali accertamenti riguardanti possibili deficit  allergologici è certamente sempre possibile ma, a mio avviso,essi lascerebbero un po’ il tempo che trovano: non li reputo urgentissimi. ma si tratta di una mia opinione che può essere in contrasto con le attuali più moderne linee guida pediatriche.

Un caro saluto, Daniela

 

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