Forte gastroenterite e intolleranza al latte

Salve gentile dottoressa,

sono la mamma di un bimbo di 21 mesi, che ha avuto una forte gastroenterite durata più di un mese. Il piccolo presentava forti dolori addominali con scariche mucose, maleodoranti e, un paio di volte nelle feci,  erano presenti anche piccoli filamenti di sangue. Naturalmente abbiamo seguito una dieta in bianco, con esclusione di carni rosse, latte e derivati, e abbiamo effettuato alcuni esami: la coprocultura, l’emocromo completo, i test per la celiachia e i rast per le intolleranze (latte, uovo, arachidi, pomodoro, gramigna dei prati, nocciolo e olivo). Per fortuna tutto è risultato nella norma;l e trascrivo gli unici valori alterati: neutrofili 1.48  22.7%N; linfociti 4.23 64.7%L; Alfa2 14 (riferimento massimo 12); Gamma 7.3 (riferimento minimo 12.3).

La situazione peggiorava ogni qualvolta introducevamo nella dieta del bimbo un nuovo alimento,  inoltre faceva molta fatica a digerire i cibi non omogeneizzati, così ci siamo rivolti ad uno specialista in gastroenterologia in un centro ospedaliero.
Dalla visita effettuata la dottoressa  ha rilevato un colon fortemente irritato e una sospetta intolleranza alle proteine del latte vaccino, per cui ci ha prescritto una dieta priva di latte e derivati, e  per un mese alimentazione preferibilmente omogeneizzata. Adesso la situazione è molto migliorata e la prossima settimana riprenderò a far mangiare al piccolo il cibo a pezzetti. Ho ancora però molti dubbi su come devo procedere, perché in questo periodo di dieta in bianco mi sono accorta che anche le verdure, che aggiungo omogeneizzate nella pastina, il pesce e il succo di mela, che qualche volta gli offro  per merenda, gli provocano dolori addominali.
Mi chiedo come sia spiegabile questa intolleranza dal momento che i rast sono risultati negativi, e se c’è qualche altro esame più attendibile in grado di rilevare l’intolleranza alle proteine del latte vaccino.

Il piccolo non ha mai bevuto volentieri nessun tipo di latte, quindi  lo avevo sostituito con gli yogurt sia a colazione che a merenda; adesso, però, gli è stato prescritto latte delattosato Al110 o latte di riso con biscotti privolat. Come può immaginare faccio una fatica immane a fargli bere questi tipi di latte, ho provato in tutti i modi: col cucchiaio, con la tazza magica, addensandoli col semolino o la crema di riso, ma non c’è verso, e spesso capita che salti la colazione o la merenda. So che in commercio esistono degli yogurt a basso contenuto di lattosio (tipo zymil o di capra), secondo lei possono essere delle valide alternative?

Se possibile, infine, vorrei dei consigli su come posso variare la dieta del piccolo e quali tipi di verdure sono consigliabili in questo periodo in cui il colon è ancora irritato.
La ringrazio anticipatamente per l’aiuto che saprà darmi, e le faccio i miei complimenti per l’utilità di questa rubrica, e la tempestività con la quale risponde agli innumerevoli quesiti che le vengono sottoposti.

Quando il bimbo è molto piccolo a volte le analisi allergologiche risultano scarsamente attendibili anche se, a dire il vero, il rast di solito, quando positivo, dà risultati chiari ed evidenti. Altre volte alcuni sintomi gastrointestinali sono dovuti a fenomeni di allergia non sostenuti da immunoglobuline E e pertanto poco evidenziabili con le analisi specifiche. Pertanto non è facile trarre conclusioni precise in seguito ad analisi risultate negative in un bambino che comunque ha presentato o continua a presentare problemi di natura gastrointestinale. Bisogna poi dire che un conto sono le allergie ad un alimento, di solito piuttosto chiaramente evidenziabili con le analisi specifiche e un conto sono le intolleranze alimentari, che non danno segno di sé con nessun tipo di analisi tradizionale in quanto non sostenute da reazioni antigene-anticorpo, ma bensì da fenomeni reattivi intracellulari.

In questo caso non resta altro che tentare la via ex juvantibus, cioè la dieta da eliminazione degli alimenti più comunemente riconosciuti responsabili di problemi gastroenterici nei bambini e questi sono, come si sa, latte e derivati, uova, alcune carni come vitello, manzo e anche pollo, i crostacei, i molluschi e al limite alcuni pesci, la frutta secca, specialmente le arachidi e via discorrendo. Anche il lattosio può essere causa di intolleranza così come altri disaccaridi. Ma un problema molto complesso, che può acuirsi proprio in primavera, sono le reazioni di allergia crociata a vari allergeni. Per esempio può capitare che un bambino che non tollera la mela non tolleri neppure la pera, che è dal punto di vista antigenico simile alla mela, così come un bambino che non tollera la carota non tolleri neppure la patata o un bambino che non tollera il sedano non tolleri nepure il prezzemolo, o un bambino che non tollera il pomodoro non tolleri neppure le arachidi, o un bambino che non tollera la pesca non tolleri neppure prugne, banane e albicocche e via discorrendo.

Altro problema poi sono le reazioni crociate con i pollini e gli allergeni di natura inalatoria: può, infatti, capitare che un bambino sia allergico e abbia problemi respiratori in seguito alla inalazione di determinati pollini e nello stesso tempo sia intollerante a determinati cibi, spesso di stagione proprio quando sono di stagione i pollini incriminati. Tutta questa complicazione può essere efficacemente sbrogliata da un bravo allergologo, possibilmente pediatra.

Per ora, considerando in modo generico un colon irritabile, la dieta che posso consigliarti non può che essere molto generica: io eliminerei per un po’ il latte vaccino e i suoi derivati come yogurt, formaggi freschi, panna, ecc e lo sostituirei addirittura con latte di riso che non contiene lattosio. Attualmente esiste anche lo yogurt di riso. I biscotti saranno i privolat. Non dovrai dare marmellate o merendine che la contengano. A metà mattina, evitando i succhi di frutta o gli omogeneizzati alla frutta preconfezionati, darei mezzo o un frutto a scelta, rigorosamente fresco, pelato e di un solo tipo alla volta per controllare le reazioni del bambino – eviterei gli agrumi per un po’ e proverei con la pera, la banana, la mela fresca scegliendo un tipo dal sapore poco aspro. A mezzogiorno darei cereali vari, un solo tipo alla volta ma variando tutti i giorni – per esempio riso, pasta cioè grano, orzo, polenta di mais – condendo con un pesto di verdure oppure con olio e parmigiano, variando anche l’olio tra mais e oliva – un secondo piatto di carne di agnello o coniglio o tacchino e senza frutta dopo il pasto. Di pomeriggio ripeterei la colazione della mattina e la sera darei brodo vegetale preparato con poche verdure alla volta, variate spesso, evitando cavoli, broccoli cipolla, verdure dal sapore amarognolo, sedano, pomodoro e con legumi rigorosamente decorticati, con cereali diversi da quelli del giorno, un po’ di carne bianca o pesce o al limite anche formaggio ma stagionato, grattato sopra la minestrina, cioè parmigiano reggiano di qualità stagionato anche 30 mesi. Inoltre eviterei tè e qualsiasi bevanda gasata e dolcificata, eviterei cioccolata e caramelle varie, dolci preconfezionati e tutto quanto possa contenere frutta secca.

 Il bambino deve bere molto durante il giorno, deve variare spesso la sua alimentazione, deve consumare i suoi pasti ad orario regolare, senza eccedere con l’uno o l’altro alimento. Se, così facendo, il suo intestino si regolarizzerà, dopo due settimane potrai iniziare a reintrodurre un alimento escluso alla volta, dandone piccole quantità una volta ogni tre giorni, non più spesso. Se, invece, dovessero persistere problemi, sarebbe bene che fosse preso in cura o da un gastroenterologo o anche da un bravo allergologo. Puoi somministrare fermenti lattici e probiotici, ma non sotto forma di yogurt o bevande simili.

Un caro saluto, Daniela

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