Focolaio polmonare

Buongiorno,

sono insegnante e la mamma di un mio bimbo mi ha detto che ha contratto un focolaio polmonare senza manifestare sintomi quali: tosse, catarro o raffreddore.
Solo un gran mal di pancia e alla gamba destra. Ora lei sostiene che il piccolo sia infettivo e che abbia contratto il focolaio a contatto con altri bimbi infetti.

Premettendo che lui è l’unico di 25 ad averlo avuto Le chiedo: il focolaio polmonare è infettivo per gli altri e come si sviluppa?

Grazie.


Un focolaio polmonare, cioè una polmonite, è una malattia infettiva né più né meno di tutte le altre malattie infettive: esso può essere di origine batterica o virale, né più né meno di tutte le altre malattie infettive, quindi si può , anzi, si contrae esattamente nello stesso modo delle altre malattie, raffreddore incluso.

Quindi è ovvio che il bimbo si sia ammalato perché è venuto in contatto con altri soggetti portatori dell’infezione o diffusori del virus o del batterio responsabile, magari anche asintomatici, ma non è detto che debba essere per forza un bambino, può essere qualsiasi persona, anche incontrata per strada.

Se l’agente infettivo responsabile è un batterio e il bambino malato è stato sottoposto a terapia antibiotica adeguata, la sua ipotetica contagiosità non sarà durata più di due giorni dopo l’inizio dell’antibiotico, mentre se si trattasse di un virus, insensibile ad ogni terapia, potrebbe durare un po’ di più, sempre, però, pochi giorni dopo l’inizio dei sintomi.

Detto ciò, non capisco tutta questa necessità di trovare per forza il colpevole in situazioni del genere, visto che non si tratta di una epidemia grave o di un caso di meningite batterica o di difterite o di chissà quale malattia grave altamente contagiosa, per la quale sono previsti precisi provvedimenti di igiene e profilassi ambientale, ben codificati e conosciuti da chi è responsabile della medicina di comunità.

Un caro saluto, Daniela

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