Flash fotografico: fa male al bambino?

Buongiorno Dottoressa,
volevo togliermi una grande curiosità che, sinceramente, mi assilla da quando è nata la mia piccolina.
Volevo chiederle, visto che lei è l’unica che può darmi la risposta esatta, se il flash fotografico, quando faccio le mie fotografie, fa veramente male agli occhi della mia bimba.
Sarei felice se lei mi rispondesse, così almeno una volta per tutte potrei capire cosa può fare una luce intensa agli occhi di mia figlia e magari quali danni, ammesso che ci siano, le provocherebbero.
Grazie anticipatamente,
alla prossima.
P.s. Questo sito e, soprattutto voi Dottori online, è fantastico.
Mi complimento con tutti voi e il vostro Staff.
Grazie,
arrivederci.

Ti ringrazio per la fiducia che mi accordi ma tengo comunque a precisare che il tuo quesito è prettamente oculistico, e io, come pediatra, mi sento di darti soltanto una risposta generica. Allora, che tipo di luce è il lampo del flash? Una luce molto intensa che emette, sarebbe meglio dire spara, un fascio luminoso di alta intensità e brevissima durata con uno spettro luminoso, cioè con una lunghezza d’onda, praticamente sovrapponibile a quella di qualsiasi lampadina ad incandescenza ma molto più intenso.
E questa luce è dannosa per gli occhi?
La luce non è altro che energia che da una fonte emittente si trasmette nello spazio e viene raccolta da un ricevente che può, a sua volta, sia rifletterla tutta e quindi disperderla nuovamente senza assorbirla (specchio), sia assorbirla completamente senza rifletterla nuovamente nello spazio (superficie nera), sia assorbirla in parte e in parte nuovamente ridisperderla.
Cosa significa energia "assorbita"?
Nei tessuti biologici viventi vuol dire che penetra nei tessuti e va ad aumentare il contenuto energertico delle cellule che la accolgono. In tal caso, visto che tutti i processi vitali biologici si compiono in presenza di energia e sono essi stessi produttori di energia, la luce, che si trasmette nello spazio sotto forma di "pacchetti" di energia chiamati "quanti" o "fotoni", non può non modificare, a volte poco, a volte molto, il sistema energetico, quindi le funzioni delle cellule nelle quali penetra.
A questo riguardo, pensa, per esempio, a tutto quello che si può fare con la luce in campo dermatologico: si curano certi tipi di acne che hanno una forte componente batterica perché la luce distrugge certi batteri (che sono cellule viventi in attiva replicazione); si curano i capillari dilatati della couperose, si cura la cellulite distruggendo le cellule adipose superficiali, si curano i dolori articolari riducendo alcune componenti infiammatorie dei tessuti trattati.
Pensa poi a tutte le applicazioni attuali del laser, con il quale si praticano addirittura complicati interventi chirurgici (il laser non è altro che un fascio luminoso ad altissima intensità seppur formato da luce polarizzata di unica lunghezza d’onda coerente e monodirezionale a differenza della luce normale che ha uno spettro formato da varie lunghezze d’onda con fascio luminoso in tutte le direzioni).
Senza luce non ci sarebbe vita, crescita di piante, secrezioni ormonali, attività e ricambio di tutte quelle cellule che per tutta la durata della vita di un essere vivente si ricambiano continuamente, cioè nascono e muoiono in un lasso di tempo molto più breve della vita dell’individuo al quale appartengono. Al sole ci si abbronza, cioè alcuni strati cutanei producono melanina; in presenza di luce intensa la natura ha dotato uomini e animali del riflesso di ammiccamento che permette di abbassare le palpebre per riparare gli occhi da essa. E quando, nonostante tutto, la luce è talmente intensa da passare anche attraverso il sottile strato cutaneo delle palpebre, l’uomo istintivamente, appena la sua coordinazione motoria glielo permette, abbassa la testa o si protegge il capo con un braccio e gli occhi con il palmo delle mani. Lo fa anche il feto, istintivamente, quando un forte fascio di luce investe l’addome scoperto da abiti della madre! Allora, solo riflettendo sul riflesso di ammiccamento che la natura ci ha regalato e sulla sua velocità di attuazione in seguito ad uno stimolo luminoso eccessivo, così come sulla presenza della lacrimazione, che è un altro meccanismo di difesa contro la luce eccessiva, senza nulla sapere di fisica, di biologia o di fisiologia, bisognerebbe pensare che la luce è potenzialmente dannosa per gli occhi. Altrimenti la natura non avrebbe provveduto a darci delle valide difese contro di essa quando necessario.
I danni provocati una eccessiva esposizione alla luce sono essenzialmente danni cutanei (invecchiamento precoce dei contadini, tumori da eccessiva esposizione ai raggi solari, ecc.) e danni a tutte le sensibilissime strutture dell’occhio.
Le lunghezze d’onda che compongono la luce sono molte. Oltre allo spettro della luce visibile vi sono tutta la fascia degli ultravioletti e tutta quella degli infrarossi che sono raggi non visibili ad occhio nudo. Il flash della macchina fotografica li contiene, ma soprattutto la gamma dei blu e degli ultravioletti.
La retina è molto sensibile ai danni provocati dai raggi con lunghezza d’onda compresa nello spettro visibile e in quello che si avvicina all’infrarosso. Dall’esposizione a questi raggi possono derivare processi infiammatori e degenerativi nonché ustioni. Il cristallino è sensibile alla gamma dei raggi non visibili, gli ultravioletti e i medio-infrarossi. La cornea è sensibile ai raggi infrarossi e ai medio-ultravioletti. Sia la retina che la cornea sono sensibili al calore e alle reazioni fotochimiche prodotte da fasci luminosi di lunghezza d’onda intermedia tra quelli citati sopra.
Non so se alla nascita il tuo bimbo ha avuto ittero e ha avuto bisogno di sottoporsi alla fototerapia: comunque forse avrai visto altri neonati sotto la lampada e avrai notato che sono tenuti sempre rigorosamente bendati perché il bagno di luce intensa al quale sono sottoposti non danneggi i loro occhi ancora in parte immaturi,non solo riguardo alla loro funzionalità e alle loro capacità visive, ma, per alcune strutture, immaturi anche dal punto di vista strutturale, con cellule ancora in formazione.
Ora, è vero, il flash è intenso ma brevissimo. È probabile che non sia poi così dannoso come una luce più prolungata. Allora basta avere avuto esperienza di laserterapia agli occhi (basta una sola sparata di laser per restare parzialmente accecati per alcune ore o addirittura giorni), per capire che anche un solo istante di luce intensa qualche alterazione cellulare la produce comunque.
I neonati e i bambini molto piccoli, poi, non hanno un riflesso di ammiccamento velocissimo così come non sempre sono in condizioni di contrarre il muscolo che ricopre la pupilla come un diaframma quando sono in presenza di luce intensa. I loro riflessi sono presenti ma più lenti.
Quindi, forse, un flash solo, tanto male non fa, ma, a parte il fatto che il forse è d’obbligo e solo un oculista è in grado di toglerlo o meno dalla frase, se non altro per un semplice sentimento di rispetto verso il piccino considerando il fastidio (oltre che il possibile danno) che una luce così intensa può procurargli, io ti esorto vivamente a rifiutarti categoricamente di sottoporre il tuo bimbo alla luce diretta del flash.
Con il flash puoi fare foto di profilo o da lontano (sempre di profilo), ma mai direttamente di faccia, almeno finché un oculista di fiducia non abbia smentito quanto ti ho appena scritto.
Un caro saluto,
Daniela

1 commento su “Flash fotografico: fa male al bambino?”

  1. Buonasera
    sono al 5 mese di gravidanza.
    Ero da un´amica che ha una cabina a raggi infrarossi diffusi in tutta la cabina, piú degli elementi diretti per la schiena.
    Ci sono stata dentro 10 o 15 minuti ad una temperatura di 53 grad Celsius. Ho anche usato un elemento dorsale per 10 minuti.
    Adesso mi viene il terribile sospetto di avere procurato danni al mio bimbo. È possibile??

    La ringrazio vivamente per la risposta
    cordiali saluti
    Consuelo Zausa

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