Episodi di sonno agitato e stanchezza durante il giorno

Gentile dottoressa,
siamo i genitori di Tommaso (tre anni e mezzo) e ci permettiamo di disturbarLa per un consiglio in merito al sonno di nostro figlio.
Tommaso, anche dopo aver smesso i pasti di notte con lo svezzamento, ha sempre avuto un sonno agitato con parecchi richiami notturni pur restando praticamente addormentato.
Con il tempo sono diminuiti, ma non scomparsi e adesso si limitano ad un paio di episodi.
Da ottobre ha cominciato ad andare all’asilo e, dopo un primo periodo di grande stanchezza, una volta presi i ritmi ha cominciato a saltare il riposino del pomeriggio. 
Così facendo riusciamo a far sì che alle 21.15 circa sia a dormire (quando dormiva un’ora dopo pranzo, non se ne parlava prima delle 22.30).
Però dopo qualche settimana dall’eliminazione del riposino ha cominciato a svegliarsi dopo mediamente 3 ore di sonno in un pianto disperato con la bocca serrata e l’occhio spalancato anche se in realtà crediamo sia addormentato. Non l’abbiamo collegato alla novità della scuola perchè non ne è traumatizzato per quel che vediamo durante il giorno.
Una volta calmato, più o meno in 5 minuti, torna a dormire.
Poi durante la notte, normalmente verso le 3-4 di mattina, si agita un po’ di più sogna, parla e si muove, ma in linea di massima se prende il ciuccio si rilassa.
Il punto è che quando sono le 7/7.30 è sveglio (forse perchè sente movimento in casa).
La maestra a scuola ci ha detto che ultimamente lo vede un po’ stanco e lui stesso glielo dice spesso.
Abbiamo l’impressione che questi episodi di pavor (se di ciò si può trattare) e questo sonno agitato, aggiunto al fatto che non è di certo un dormiglione (svegliandosi presto la mattina non dorme più di 10 ore al giorno), non gli permettano un sonno rigenerante.
A suo parere è una situazione normale o è il caso di valutare qualche soluzione pratica per far sì che abbia un sonno più rilassato e riposante?
Ci scusiamo per esserci dilungati e La ringraziamo anticipatamente per il Suo parere.
Carlo e Federica

Cari genitori,
io direi che avere un bimbo di tre anni e mezzo che si addormenta alle nove di sera o poco più per risvegliarsi alle sette, sette e mezzo di mattina, anche se con qualche episodio di pavor e qualche sogno agitato, in realtà è una bella fortuna: c’è di molto peggio alla stessa età ed è facile rendersene conto soltanto leggendo le frequenti domande sul sonno dei bimbi che pongono le mamme su questo sito.
Nè gli episodi di probabile pavor notturno né i sogni o gli incubi delle prime ore del mattino, a quanto credo di capire, riescono a svegliare il bambino, allora io direi proprio di non fare nulla: quando sogna e si agita ma anche quando strilla nelle prime ore della notte.
Certo, ci si può avvicinare a lui, ma se non chiama espressamente qualcuno e ogni volta dà la certezza di non essere sveglio, siccome non va svegliato quando si tratta di pavor, a meno che non si alzi dal letto, tanto vale aspettare che passino quei pochi minuti di durata dell’episodio e rimanere calmi.
Se il comportamento del piccolo fa pensare che sia stanco, io in realtà non sarei molto d’accordo sulla eliminazione del sonnellino pomeridiano di cui i bambini, normalmente, almeno fino all’età scolare, non fanno a meno senza accusare qualche seppur minimo scompenso.
Andando alla scuola materna, poi, sicuramente consuma energie e si stanca e siccome non credo che alla scuola materna facciano più fare un riposino a metà mattina, restare svegli e in attività dalle sette di mattina alle nove di sera mi sembra eccessivo per un bimbo che non ha ancora quattro anni.
Indubbiamente andrebbe fatto nelle primissime ore del pomeriggio tanto da svegliarsi non oltre le quattro e dormire poco più di un’oretta o anche meno e se va a scuola a tempo pieno diventa difficile organizzarsi in tal senso.
Allora si può optare per una temporanea sospensione da scuola oppure per un part time e cercare di capire se con una vita meno movimentata il bimbo dorme anche in modo più tranquillo. Comunque, essendo gli episodi di pavor, tipici del momento in cui il bambino dorme in modo molto profondo, non bisogna pensare che disturbino il sonno complessivo o ne alterino il potere rigenerante: il bambino la mattina non ricorda nulla e non ha la benché minima coscienza di quello che gli succede mentre dorme.
Se il bimbo, dopo aver fatto un sonnellino pomeridiano, non riesce ad andare a letto sufficientemente presto bisognerebbe considerare a che ora tendono ad andare a letto i genitori, perché il bioritmo si eredita e per quanto lo si voglia "addomesticare" dando al piccolo la buona abitudine di dormire quando il o i genitori vogliono più che quando vorrebbe lui, il vero sonno buono e ristoratore è quello che comincia quando si tende ad avere sonno e finisce quando ci si sveglia spontaneamente.
In tal caso si potrebbe fare un piccolo compromesso: sonnellino pomeridiano sì ma breve, e nel primo pomeriggio, e a letto la sera non alle dieci e mezzo, ma alle nove e mezzo, nove e tre quarti. Se questa può essere la soluzione, anche se sicuramente più impegnativa per i genitori, varrebbe la pena tentare di attuarla.
Un caro saluto,
Daniela Sannicandro

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