Doppio distretto renale

 

Buongiorno,

vorrei chiederle un parere riguardo al mio Andrea, 3 mesi. È nato con doppio distretto renale a sinistra; a destra il rene è normale. Non ha per ora mai avuto problemi, la diuresi è valida.

Siccome il difetto è stato riscontrato già nell’ultima eco prenatale, dalla nascita il bimbo ha già fatto 3-4 eco, perché dapprima sembrava essere una conformazione a ferro di cavallo. L’esito dell’ultima eco è stato il seguente:Entrambi i reni appaiono in sede, normali per forma e dimensione. Anello parenchimale conservato e buona differenziazione cortico-midollare. Ecostruttura a doppio distretto renale con la pelvi superiore nei limiti della norma AP 6 mm, porzione pelvica extrarenale 7.4 mm e parte prossimale uretere 2.7 mm. Vie escretrici del pielone inferiorenei limiti della norma. Vescica distesa, con pareti regolari. Non apprezzabili gli ureteri a livello retrovescicale.

Il mio pediatra ci ha sempre rassicurato, dicendo che è un quadro senza problemi e confermando ci che questo tipo di malformazione è piuttosto frequente, e che spesso una persona scopre di avere questa malformazione per caso, facendo controlli per altri motivi. Bisogna solo stare attenti che non sviluppi infezioni urinarie, quindi in caso di malessere e/o febbre vanno controllate per sicurezza le urine.

Il medico (pediatra ospedaliero specializzato nel ramo)che ha fatto l’ultima eco, invece, ci ha detto che il bimbo va controllato spesso, facendoci spaventare: ha detto di tornare a settembre a fare una nuova eco, e che vuole tra qualche tempo non meglio precisato sottoporlo anche a scintigrafia renale, perché secondo lui è necessario sapere quanto funzionano i reni.

Questo mi lascia un po’ perplessa, perché fare un esame ad un bimbo piccolo con un mezzo di contrasto in totale assenza di sintomatologie preoccupanti mi pare azzardato.

Il bimbo è allattato esclusivamente al seno, a 3 mesi pesa 7 kg e 100 gr. ed è 65 cm di lunghezza!

A suo parere cos’è necessario fare ad un bimbo con questo quadro clinico? Ci sono esami consigliabili che vanno ripetuti regolarmente? So che l’eco non è dannosa, ma sta diventando stressante per me e per il bimbo, perché poi lui ovviamente non sta fermo e l’esame dura parecchio… Per non parlare della scintigrafia che a me spaventa un po’.

Altra domanda: questo quadro è indipendente dal fatto che il bimbo abbia un idrocele dalla nascita? Fortunatamente sembra che crescendo sia diminuito.

La ringrazio infinitamente e mi scuso per il disturbo; noi mamme ansiose troviamo sempre in lei una risposta valida professionalmente e, cosa importante, anche comprensiva di certi stati d’animo; per questo la stimo molto, mi creda.

 

Saluti

Novella

 

Se entrambi i reni sono normali per forma dimensioni ed ecostruttura, non penso vi sia necessità di andare oltre con le indagini da eseguire.

Il problema del doppio distretto renale interessa gli ureteri e, al limite, uno sbocco anomalo di questi ultimi in vescica che potrebbe comportare un ristagno o un rigurgito di urina favorente infezioni ricorrenti. Quindi, se è vero che l’ecografia non illumina sulla funzionalità renale, per studiare la quale è necessario procedere all’urografia, meglio se dinamica, quindi questa analisi sarebbe un completamento di indagine (non devi temere la sua ipotetica pericolosità), è anche vero che se i parametri morfologici di entrambi i reni e le analisi del sangue che, almeno una volta, avrà, credo, eseguito per prassi, nonché periodici esami delle urine hanno dato esito negativo, non vedo l’urgenza e la necessità di procedere oltre con le indagini strumentali, almeno per ora.

Il mio parere concorda, quindi, con quello del tuo pediatra. Le ecografie possono anche essere ripetute, ma non certo con questa inutile frequenza, data la situazione più che tranquilla. A mio modesto parere potrebbero bastare due eco all’anno per monitorare l’uretere e il relativo bacinetto renale e una loro eventuale progressiva dilatazione nel tempo dovuta ad irregolare svuotamento in vescica o a reflusso vescico ureterale e altrettanti esami delle urine, se il bimbo continua a crescere bene e ad essere asintomatico.

Al massimo, per scrupolo, queste indagini si possono fare ogni 3, 4 mesi anziché ogni 6 mesi, ma non mi sembra il caso di programmarne altre fintanto che la situazione iniziale non tende a diventare evolutiva.

Naturalmente, ripeto, se si vogliono completare le indagini, non si può prescindere da una scintigrafia, ma è l’urologo che dovrà stabilirlo. L’idrocele non c’entra nulla: si tratta di una piccola malformazione comunissima e transitoria di molti neonati. Puoi quindi ragionevolmente tranquillizzarti.

Un caro saluto, Daniela

 

 

 

 

 

 

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