Dermatite atopica?

Buongiorno,

le scrivo per un problema che mi affligge da più di un mesetto ormai.
Sono la mamma di Fabio 13 mesi 9,7kg 77 cm fino ad un anno non ha mai avuto problemi se non qualche febbre post vaccino.
Un mese fa improvvisamente si è riempito di piccolissime puntine prima in viso poi nel resto del corpo; all’inizio pensavo fosse qualche malattia esantematica ma vedendo i giorni passare e le puntine aumentare abbiamo capito che si trattava di altro.

Prima tappa la pediatra toglie il latte di crescita e inserisce il latte di riso: a fabio non piace e passa un settimana a rifiutare categoricamente il latte al che io mi impietosisco, ritorno al latte di crescita e lo faccio visitare da un altro pediatra il quale mi prescrive 4 gg di bentelan 0,5 mattina e sera e altri quattro solo sera.
Le puntine spariscono ma dopo 3 gg di febbre alta e ancora puntine questa volta ancora più evidenti e pruriginose.
Rifaccio visitare Fabio dalla pediatra che mi dice che si tratta di dermatite atopica e di usare idiatop crema mattina e sera e di lavarlo con appositi oli da bagno e di lavare la sua biancheria con un detersivo ipoallegenico in polvere e tinset 4 goccie prima di andare a letto per tutto il mese.
Dopo 15 gg di cura la pelle del bambino si presenta secca e a volte riappaiono le puntine.
Può essere allergia alimentare quindi devo continuare a escludere qualche alimento o devo fare come se nulla fosse passando cremine e aspenttando che passi?
Se fosse dermatite atopica come mai fino a 12 mesi il bambino non ne ha soffrerto e tutto d’un tratto si riempie di puntini?

Grazie moltissimo per il suo servizio.

È piuttosto plausibile che si tratti di dermatite atopica, malattia costituzionale caratterizzata da periodi di riacutizzazione e di remissione spontanea che spesso poco hanno a che vedere con allergie alimentari. A mio avviso, una volta stabilita la diagnosi con certezza (diagnosi differenziale con psoriasi, per esempio), che sia il pediatra o il dermatologo a formularla, la terapia è quasi esclusivamente topica, cioè basata su detergenti emollienti e su creme lenitive che mantengano la pelle morbida e idratata in modo da ridurre o eliminare il fastidioso prurito.

Qualora tu vivessi in una zona dove l’acqua dei rubinetti è molto ricca di sali minerali, un ulteriore accorgimento sarebbe quello di sciacquare la pelle del bimbo dopo il bagno con acqua oligominerale. Su questo argomento si è scritto molto e anche su questa rubrica puoi trovare risposte date da me in passato. Ai prodotti di cosmesi locale si possono associare antistaminici o cortisonici nei periodi di maggiore riacutizzazione del problema.

La dermatite atopica riconosce essenzialmente due fattori come cause: un difetto congenito della funzione di barriera epidermica nei confronti di allergeni e agenti infettivi, quindi una causa genetica e una infiammazione cronica della cute per mancanza di fattori deputati alla difesa immunitaria di quest’ultima, o meglio, alla modulazione dei processi di difesa immunitaria. Pertanto, maggiormente responsabili dei periodi di riacutizzazione del problema, più che allergeni alimentari, sono gli acari della polvere di casa e i batteri normalmente presenti sulla cute come lo stafilococco.

Normalmente la dermatite atopica, pur essendo una malattia costituzionale e non acquisita, non si manifesta nei primissimi mesi di vita ma dopo i primi tre, sei mesi in media o anche più tardi, tanto è vero che per un po’ di tempo, in passato, si pensava ad una responsabilità dei cibi solidi in fase di svezzamento o delle proteine del latte vaccino una volta terminato l’allattamento materno. Ma queste tesi sono poi state quasi del tutto smentite dagli studi successivi ben sapendo, comunque, che una eventuale allergia alle proteine vaccine, inserita in una più generale probabilità che un bambino atopico sia anche un bambino con allergie, alimentari o respiratorie, proprio a causa dei suoi disturbi a livello delle reazioni immunitarie, è sempre possibile.

Il mio consiglio è quindi, prima di tutto, quello di essere certa della diagnosi di dermatite atopica, poi quello di concentrarti sul miglior modo e i migliori prodotti per l’igiene della cute, cioè detergenti emollienti a ph acido privi di profumazione, creme idratanti emollienti anche più volte al giorno sulla cute ruvida, bagnetto quotidiano in acqua rigorosamente appena tiepida con spugnature e asciugatura della pelle tamponando e non strofinando dopo eventuale ultimo risciacquo con acqua oligominerale, accurata eliminazione degli acari della polvere di casa, esposizione al sole nelle fasi di remissione della dermatite. Associazione di cortisonici o antistaminici solo nei periodi di acuzie. Dieta da eliminazione di determinati alimenti solo se riesci ad individuare un nesso evidente tra alimento e riacutizzazione della dermatite, che  siano il latte vaccino e derivati o qualsiasi altro alimento.

Un caro saluto, Daniela

 

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