Decorso post-influenzale

Buongiorno dott.ssa,

mio figlio (13 anni) venerdì 7 gen. intorno alle 2 del mattino ha accusato dolori alla testa (nella zona della nuca) e dolori muscolari, in tarda mattinata è subentrata la febbre sino a 39,5. Il medico (dopo aver detto embrerebbe influenza) gli ha prescritto tachipirina da 500 ogni 4 ore (in caso di febbre superiore a 37,5) areosol fluibron e clenil. Dopo 2 giorni il mal di testa è passato completamente e con condizioni fisiche (nonostante la febbre )  buone. Il quarto giorno, lunedì 10 il medico dopo ulteriore  la visita gli ha prescritto l’antibiotico (augmentin ), sono comparsi fastidio alla gola con tosse (sembrerebbe secca) nel frattento la mattina la febbre non c’è più, compare una temperatura che non supera 37,2, il pomeriggio invece comincia a salire sino a 38-38,5 con tachipirina riscende dopo un ora a 37. Giovedì 13 è stato visitato da un ottorino che non ha riscontrato placche o tonsillite, ma ha diagnosticato una faringite catarrale, stessa terapia con l’aggiunta di fluifort una bustina la mattina aerosol solo nasale per altri sette giorni.

Sabato 15 la mattina sembrava tutto svanito purtroppo alle ore 14,00 la febbre è di nuovo a 38,5 a abbiamo somministrato la tachipirina. Si tratta del nono giorno (ultimo di antibiotici) siamo preoccupati e normale questa persistenza corrisponde all’influenza stagionale.
Da sabato a oggi la febbre non è più comparsa, tuttavia mentre la mattina la temperatura non supera 36, 5/7 la sera sale un po’ di media a 37 ma a volte anche 37,4 anche se dopo un po’ si normalizza a 37. La tosse c’è ancora mentre la notte suda copiosamente (anche se in ogni caso meno di prima quando eravamo costretti a cambiarlo più volte durante la notte).

Cosa ne pensa? È normale questo decorso post malattia?
Il sudore la mattina al risveglio è normale? Saranno i farmaci assunti? Inoltre 37,0/2 di temperatura la sera è febbre?
Grazie

L’influenza o qualsiasi forma simil influenzale, sono malattie virali di solito piuttosto banali ma che devono essere tenute sott’occhio in quanto non sono rare le complicazioni batteriche che possono sovrapporvisi. Però è anche vero che, specie quando si è di fronte ad una vera influenza e non una semplice sindrome influenzale, come credo abbia avuto il tuo ragazzo – visto che bimbo non è più – ci si può aspettare tranquillamente una durata dei sintomi di otto e anche dieci giorni senza per forza pensare ad una complicazione e alla necessità di somministrare antibiotici che nel tuo caso, forse, col senno del poi, si può dire che siano stati dati un po’ frettolosamente in quanto l’influenza stagionale si caratterizza proprio per esordire con dolori ossei e muscolari più o meno diffusi seguiti a breve distanza di ore o di giorni da febbre anche molto alta che, senza l’ausilio degli antipiretici, può durare dai 5 ai 7 gg, mal di gola, tosse, ecc. ecc.

Di solito il tutto si esaurisce nel giro di otto giorni o giù di lì, difficilmente prima e ad una eventuale sovrapposizione batterica si può pensare quando la febbre, già scomparsa dopo i primi giorni di malattia acuta, ricompare accompagnata da molto catarro e problemi respiratori localizzati ai bronchi e ai polmoni, mentre la faringite catarrale, di solito, fa parte dei sintomi dell’influenza e può tranquillamente non comparire subito come i dolori muscolari e la febbre, ma dopo alcuni giorni. Ugualmente, la febbre, alta e pressoché continua nei primi 5 giorni (quando non viene abbassata dagli antipiretici ), tende a diminuire di solito gradualmente, dal terzo, quinto giorno in poi e averne ancora un po’, specie la sera, dopo una settimana, non è poi così strano.

C’è da dire, poi, che 37,4°C serali non possono essere considerati febbre ma solo un lieve rialzo di temperatura, più che fisiologico se paragonato alla temperatura misurata la mattina. La sudorazione notturna è dovuta sia alla malattia (è una modalità che ha l’organismo per liberarsi dalle tossine accumulate durante i giorni di malattia) che alla somministrazione di antipiretici ed è anche una modalità che ha l’organismo per ridurre con i suoi propri mezzi una temperatura corporea riconosciuta come eccessiva. Se il ragazzo non ha problemi polmonari e residua soltanto una tosse secca, di tipo irritativo, sporadica, io smetterei di controllare la temperatura corporea con tanta assiduità, insisterei affinché beva molto e si alimenti bene con cibi ricchi di proteine, di sali minerali e di vitamine e, al massimo, arricchirei l’aria che respira con una maggiore percentuale di umidità. Naturalmente, anche in assenza di febbre, un rientro a scuola dovrebbe essere previsto, se possibile, dopo una settimanella circa dalla fine della malattia e non subito dopo la scomparsa della febbre.

Un caro saluto, Daniela

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