Crescita lenta e dubbio celiachia

Gentile dottoressa,

sono una mamma un po’ preoccupata per la crescita del suo piccolo.

Oggi ha 13 mesi, peso 8.880, nato a termine 2920, altezza 73,4, circonferenza cranica 46. Mi preoccupa la crescita lenta: da circa due, tre mesi è fermo nel peso, non è un bimbo mangione, mi fa penare per quel poco che mangia. Il latte non ne parliamo, ne beve poco o niente, idem yogurt e pasta, meglio la carne.

Ho fatto fare le analisi, aveva un po’ di anemia hb 13,1 e Iga 9 mg.

Per escludere intolleranze alimentari, il pediatra mi ha detto che le Iga sono un po’ basse e devo aspettare altri sei mesi per ripetere le analisi. Un mese dopo le analisi il peso è 150 gr in più, altezza 1,5 cm in più. Quando è nato la crescita era al 50 percentile, mentre oggi al 10. Devo preoccuparmi ancora, fare altri esami?

Ho una sorella celiaca, potrebbe esserlo anche lui? Il pediatra mi ha dato nel frattempo Protovit e acido folico.

Aspetto i suoi consigli, grazie.


Peso e altezza sono armonici e sullo stesso percentile, percentile, tra l’altro, simile a quello del peso nascita, perché un bambino a termine di gravidanza, per essere al 50° centile deve pesare dai 3,2 ai 3,5 kg, non 2,900.

Non avendo misurazioni intermedie tra la nascita e ora, non posso capire se vi è o vi è stato un relativo rallentamento di crescita o se il bambino è sempre cresciuto con le stesse modalità, attestandosi su percentili sempre uguali, simili, magari, a quelli di uno o entrambi i genitori.

Però, il sospetto di celiachia potrebbe venire quando si assiste a un arresto della crescita in peso ma anche in altezza, un arresto globale, insomma, in un bambino che era sempre cresciuto bene prima della introduzione del glutine nella sua alimentazione: il dubbio non viene se la crescita del bimbo, pur lenta e non eclatante, si mantiene e si è sempre mantenuta costante senza rallentamenti o arresti.

La celiachia è una malattia genetica multifattoriale ed è sempre difficile capire se e quanto la presenza di un celiaco in famiglia possa incidere. Di solito, a influenzare le statistiche, sono i genitori: un genitore celiaco, infatti, ha 4 volte più probabilità di generare un figlio celiaco (circa 30% di probabilità) rispetto al rischio generico che ha un genitore non celiaco (circa il 7% di probabilità).

Io ti consiglio questo: se puoi, porta il bimbo al fresco, mare o montagna che sia, affinché si possa sperare in un maggiore appetito. Poi controlla la crescita solo fra tre mesi e non preoccuparti più di tanto se col caldo mangia meno: mangiano meno anche le buone forchette, figuriamoci i bimbi solitamente inappetenti!

Dopo l’estate, se qualche dubbio dovesse persistere, il tuo pediatra saprà come inquadrare il problema e potrà consigliarti tutte le analisi specifiche per la celiachia e per il malassorbimento.

Un caro saluto,

Daniela

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