Buonasera,
la mia bambina ha tre anni e da due giorni ha 39,5°c di febbre (solo la sera), una febbre che, nonostante la tachipirina, stenta molto a scendere. Poi è scoppiato il raffreddore con naso chiuso e tosse grassa.
La mia pediatra mi ha detto che si tratta di un inizio di bronchite. Pertanto mi ha prescritto, oltre all’aerosol con Broncovaleas, una cura antibiotica con Clavulin associata a quella cortisonica con Bentelan per 6 giorni.
Mi chiedo se l’associazione di cortisone e antibiotico non sia eccessiva per la bambina.
Una volta cominciata la cura con il cortisone (3giorni – 3compresse; 2 giorni – 2 compresse; 1giorno – 1 compressa) sono obbligata a seguirla fino in fondo?
È il caso di somministrare anche dei fermenti lattici?
La ringrazio tanto anticipatamente
Entrambi i farmaci sono stati prescritti per un periodo piuttosto breve e il cortisone è stato adeguatamente scalato: pertanto si tratta di una terapia corretta che non dovrebbe dare particolari effetti collaterali, considerando anche il tipo di antibiotico prescritto, solitamente molto ben tollerato.
Per una durata così breve della terapia non sarebbero necessari nemmeno i fermenti lattici: puoi limitarti ad una alimentazione leggera, digeribile, ma ricca, comunque, di proteine come quelle della carne e del pesce e di vitamine , cioè frutta fresca e spremute di agrumi a volontà. Dai anche molto da bere alla bimba, sia perché la febbre, ovviamente, disidrata, sia perché l’antibiotico si elimina anche per via renale e una diuresi abbondante ne favorisce il ricambio.
Entrambe le terapie vanno seguite fino in fondo, ma se la bimba dovesse migliorare velocemente, potresti diminuire, al limite, i giorni di cortisone, sempre, però, scalando le dosi adeguatamente, visto che il cortisone è solo un farmaco sintomatico e se i sintomi che ne ha suggerito la prescrizione (catarro, infiammazione alle vie respiratorie) scompaiono non ha più senso continuare ad assumerlo.
Un caro saluto, Daniela
