Convulsioni febbrili

Buongiorno dottoressa.
Ho letto quanto scritto nel sito riguardo al tema; avrei però due chiarimenti da chiederle.
Il mio bimbo ha avuto il primo episodio di convulsione sabato. E’ durata circa 40 secondi, ha presentato ipotonia diffusa, occhi rivolti in alto, ha avuto la bocca leggermente bluastra e stringeva le mascelle (ho provato a mettere un dito in bocca per controllare la lingua e ho avuto difficoltà..). La febbre era non troppo alta (38.5 circa), e in episodi febbrili precedenti non aveva avuto nessun problema. Non sembra a detta dei parenti più stretti che ci siano stati mai precedenti in famiglia. Tutto questo ha un pò stupito il pediatra curante, secondo cui sono necessarie febbre più alta e familiarità. Volevo sapere se una convulsione di questo tipo può essere indice di altre patologie; all’ospedale non hanno fatto nessun accertamento, lo considerano un caso normale in un bimbo di 22 mesi. Io ho qualche timore per il fatto che mio marito all’età di 14 anni, senza nessun precedente in famiglia, ha avuto un aneurisma celebrale, per fortuna operato in tempo e che non ha lasciato conseguenze. Inoltre mia madre è deceduta sempre per emorragia celebrale a 53 anni. L’episodio convulsivo può far sospettare qualcosa in più dati i precedenti familiari per aneurisma o le due cose sono completamente slegate?
Altro problema: io per lavoro lascio il bimbo ai miei suoceri. Dopo queste convulsioni, ho il terrore che la cosa si possa ripetere in assenza mia o del padre, in quanto i miei suoceri sono anziani e secondo me non in grado di far fronte ad una nuova convulsione. Lascerò loro il Micronoan e tenterò di spiegare come procedere, ma dubito fortemente che siano in grado di gestire una tale situazione. Secondo la sua esperienza, qual è la cosa migliore da fare?

Grazie mille e scusi per le domande che saranno sicuramente banali, ma sono in ansia.
Novella


 

Cara Novella,
se la convulsione del tuo bambino è stata diagnosticata, senza ombra di dubbio, come convulsione febbrile semplice (ti invito a rileggere, eventualmente, quanto ho scritto a proposito delle convulsioni febbrili dove troverai anche come fare diagnosi da sola, soprattutto in base alla durata della convulsione stessa), le anomalie cerebrali o le patologie cerebrali di alcuni componenti della famiglia non hanno nulla a che vedere con l’episodio del tuo bimbo che tanto ti preoccupa. Per quanto riguarda il da farsi in caso di un eventuale successivo episodio convulsivo, ugualmente è spiegato, credo, chiaramente alla fine della dispensina che parla dell’argomento. Posso capire le tue perplessità sul fatto che i tuoi suoceri sappiano mantenere la calma e la lucidità necessarie se dovessero affrontare la convulsione, ma credo che tu non abbia altra scelta che spiegare loro come dare assistenza al piccolo, magari estrapolando dall’articolo solo la parte che spiega come comportarsi, cosa fare e cosa non fare e stamparla per loro. Sappi comunque che, anche senza fare nulla oltre a chiamare il pronto intervento o a portare il bambino d’urgenza in ospedale, la convulsione, nel giro di pochi minuti, si arresta da sola.
Se non fosse così, la maggior parte dei bambini arriverebbe all’ospedale ancora in piena convulsione, invece, in caso di convulsione febbrile, spesso, al pronto soccorso arrivano bambini soporosi, in fase che noi chiamiamo "post-critica". 
Non ti fissare troppo su questo problema che non è detto si debba ripetere in futuro. Tieni sotto controllo raffreddori e sindromi influenzali varie, misura la febbre al piccolo una volta di più, non solo se lo senti caldo ma se lo senti raffreddato o con catarro, fai uso di tachipirina anche a temperature febbrili sotto i 38,5°C, diciamo a 37,5°-38°C e lascia in consegna ai suoceri di misurare la febbre al bimbo tre o quattro volte al giorno quando lo lasci a loro un po’ "acciaccatello". Tutto questo senza che diventi un’ossessione: deve essere vissuta come una regola, una sorta di protocollo, niente di più. Se non ti senti tranquilla perché ancora sotto shock dal recente episodio,perché non prendi qualche giorno di malattia dal lavoro per stare vicina al tuo bimbo? Non per le convulsioni, ma per prenderti il tempo a te necessario per elaborare lo spavento. Lo so che con il lavoro non è facile, ma le mamme, quando diventano mamme, si curano così poco delle loro intime esigenze che sentono di dover solo dare e dare e di non avere diritto di ricevere, almeno finché i figli sono ancora molto piccoli. Adesso poi è un periodo di influenze, la giustificazione sarebbe semplice. E ti assicuro, parla una ex-stakanovista, non ti sto istigando a delinquere, solo a dare spazio alle tue legittime emozioni. Se stai pensando o hai pensato che, forse, inserirlo al nido o trovare una persona magari più giovane e meno emotiva, garantirebbe una miglior gestione di un eventuale convulsione, non ti illudere: farebbero esattamente le stesse cose e per di più con meno amore. Vai tranquilla, tra l’altro, ci sono moltissime probabilità che questa brutta avventura non ricapiti mai più.
Un caro saluto,
Daniela
P.S. non è vero che le convulsioni febbrili vengono solo con la febbre alta: basta che da una condizione di non febbre, cioè meno di 37°C, il bambino passi ad una condizione di febbre (anche solo 38° o poco meno) in brevissimo tempo che la convulsione, nei soggetti predisposti, può manifestarsi. E non è neanche vero che è necessario che vi sia famigliarità per convulsioni febbrili: nei famigliari di un bambino che ha avuto convulsioni febbrili vi possono essere più facilmente persone che da piccole vi hanno sofferto, ma è solo statistica, non conditio sine qua non.

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