Controllo peso

 

Gentile Dottoressa,

vorrei da lei un altro consiglio: la mia piccolina ha due mesi e mezzo e fino all’età di due mesi aumentava in media di 250 grammi a settimana. Adesso pesa 5600 grammi e nelle ultime due settimane è aumentata di soli 200 grammi.

Il pediatra che l’ha visitata due settimane fa mi ha detto che stava al 95° percentile per il peso e che non dovevo pesarla sempre. La pediatra dell’ asl mi dice che devo pesarla ogni settimana e controllare l’incremento. Quale scuola di pensiero devo seguire? Qual è la soglia di aumento sotto la quale devo eventualmente preoccuparmi?

La saluto e la ringrazio

Cinzia

La crescita media di un bambino, dalla nascita in poi, è di circa 180-200 gr a settimana nei primi tre mesi per poi ridursi gradatamente dal secondo trimestre di vita in poi. La pesata settimanale è utile e importante soltanto nel primo mese di vita per valutare il buon inizio e il corretto avviamento della calata lattea della mamma, dopodiché, un controllo del peso una sola volta al mese è più che sufficiente dal secondo mese di vita fino al sesto.

Dopo il sesto mese, se non vi sono problemi particolari, basterebbe un controllo del peso ogni due mesi fino alla fine del primo anno di vita e nel secondo anno, anche soltanto un controllo ogni tre mesi.

Quando un lattante si nutre esclusivamente di latte materno, la sua velocità di crescita dipende sia dalla sua costituzione che, in parte, da quanto latte riesce a dargli la propria mamma però non è necessario e non bisogna seguire degli schemi di crescita ponderale precisi in quanto, anche qualora la mamma avesse, transitoriamente, un periodo di ipogalattia e il bimbo, di conseguenza, per alcune settimane, non dovesse crescere in modo ottimale o soddisfacente, purché sia sazio dopo ogni poppata e non dimostri di desiderare altro latte, si dovrebbe accettare anche una crescita fino alla metà di quella desiderata pur di non introdurre aggiunte.

La tua bimba, non solo si trova ad un percentile molto alto di crescita in peso, ma continua a crescere in modo più che corretto, anzi, è la sua crescita attuale ad essere più normale di quella delle settimane precedenti. Quando un bambino, per un periodo, cresce anche più del normale, può capitare che si rimetta in pari e riduca la sua velocità di crescita nelle settimane successive. Queste variazioni di velocità di crescita sono fisiologiche e non hanno nessun significato clinico: non pesando i bimbi continuamente la mamma non se ne accorge e vive più serenamente senza porsi problemi inesistenti.

Quando un allattamento al seno è ben avviato, la mamma (e anche il pediatra), più che la crescita ponderale, deve valutare la crescita in lunghezza in quanto, anche un bimbo che aumenta poco di peso, vuoi perché magro o snello di natura, vuoi perché la mamma non ha una enorme quantità di latte, se cresce comunque bene in lunghezza non deve assumere aggiunte finché possibile.

La vera malnutrizione provoca, infatti, oltre all’arresto di crescita in peso, anche un arresto di crescita in lunghezza ed è proprio quest’ultimo a dover preoccupare, più che il peso. Ovviamente, entro certi limiti. Buona parte dell’aumento di peso, infatti, è dovuto ad aumento di massa grassa, che poco serve al bambino. Il vero aumento importante è quello della massa magra, cioè della massa muscolare ed è la massa muscolare e l’altezza che bisogna valutare in un bambino, molto più che il suo peso sulla bilancia.

Un caro saluto, Daniela

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